Moda e politica

di Arianna Chirico (alfemminile.com, 8 maggio 2023)

Ad aprire la diatriba, l’accusa di aver affrontato argomenti apparentemente voluttuari su una prestigiosa rivista di moda, in aggiunta del fatto che l’intervista rilasciata da Elly Schlein a Federico Chiara sia stata la prima dopo la nomina a segretaria del Partito Democratico e sia stata concessa a Vogue Italia e non a un quotidiano straniero o a un settimanale popolare. Pur trattandosi di un magazine di moda, l’intervista ha abbracciato le tematiche più svariate, dalla politica estera ai problemi ambientali, dalla leadership ai nazionalismi, dalle disuguaglianze alla questione salari.

Ph. Enrico Brunetti / Vogue Italia

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Credere nelle bufale, oggi

di Enrico Bucci (ilfoglio.it, 19 aprile 2023)

Come mai le bufale, cioè storie che, contrariamente a ciò che per gli antichi era il mito, sono state più volte inoppugnabilmente smentite, resistono, fioriscono e aumentano la loro presa, nonostante a volte appaia incredibile anche solo pensare di potervi credere? In realtà, la tendenza a credere nelle bufale può essere vista come il sottoprodotto di una serie di caratteristiche del nostro mondo cognitivo, ereditate da antenati per i quali tali caratteristiche erano vantaggiose evolutivamente parlando (nonostante oggi possa sembrare incredibile).

AdobeStock

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Quello che il trench di Elly Schlein ci racconta su stampa e potere

di Alessandro Calvi (huffingtonpost.it, 3 maggio 2023)

Il moralismo rovesciato da sinistra sull’intervista di Elly Schlein al mensile Vogue, corredata da foto patinate e descrizione delle abitudini modaiole della segretaria del Pd, è decisamente stucchevole. Altrettanto stucchevole è il realismo politico esibito da chi, dal fronte liberale e più in generale da destra, ha liquidato quelle critiche a volte con toni spicci, a volte esercitandosi in un épater le bourgeois davvero un po’ appassito.

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Nella vita adulta è meglio ridurre le amicizie immaginarie

di Arthur C. Brooks (The Atlantic / internazionale.it, 15 aprile 2023)

Il poster più popolare della storia degli Stati Uniti è stato diffuso nel 1976 e ha causato un piccolo attacco di panico morale tra i genitori statunitensi. Raffigurava Farrah Fawcett, la star di Charlie’s Angels, in posa con un costume da bagno rosso intero, mentre sfoggiava il suo perfetto, enorme sorriso. Ne furono vendute dodici milioni di copie. Tra gli acquirenti c’eravamo io e la maggior parte dei miei amici di seconda media, ognuno dei quali l’attaccò alla parete della propria camera. Le nostre madri erano scandalizzate, il che suppongo fosse un po’ il punto di tutta la faccenda.

Yellow Dog Productions / Getty Images

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Creatività, situazionismo e umorismo: le indimenticabili proteste di Abbie Hoffman

di Susanna Schimperna (huffingtonpost.it, 12 aprile 2023)

«Sono un dissidente americano. Non credo che i miei obiettivi siano cambiati da quando avevo quattro anni e combattevo con i bulletti a scuola». Così Abbie Hoffman, pochi mesi prima di morire. Più che un’orgogliosa rivendicazione di coerenza e continuità, era la riposta polemica ai media che lo accusavano di essersi perso, di aver smesso da tempo di avere una progettualità e di aver dato invece spazio solo alle proprie nevrosi e alle droghe.

Ph. Tyrone Dukes / The New York Times

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Le storie notevoli dietro la condanna di Pras Michel

(ilpost.it, 28 aprile 2023)

La vicenda di Pras Michel, ex rapper del celebre gruppo dei Fugees che mercoledì è stato condannato per riciclaggio di denaro e per aver cercato d’influenzare il governo statunitense a favore della Cina, coinvolge alcuni dei più grossi scandali politici e finanziari asiatici degli ultimi anni. Pras Michel ha 50 anni ed è noto soprattutto per essere stato tra i fondatori dei Fugees, uno dei gruppi hip-hop più famosi degli anni Novanta, insieme a Lauryn Hill e Wyclef Jean.

Ph. Andrew Harnik / Ap

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Il ritorno di Obama con una serie sui lavoratori americani

(agi.it, 28 aprile 2023)

L’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama tornerà a farsi vedere dal pubblico il prossimo mese in una serie di documentari prodotti da Netflix, di cui è stato diffuso il trailer, nei quali esplora il ruolo del lavoro nella vita degli americani. «Sono entusiasta di condividere il trailer di Working» ha twittato Obama, che ha aggiunto: «In questa serie parlo con i lavoratori americani di vari settori – dall’ospitalità alla tecnologia, all’assistenza domiciliare – per capire il loro lavoro e le loro speranze per il futuro».

Netflix

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Per una volta che la sinistra si vuol vestire meglio

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 28 aprile 2023)

Telefona il collega della rivista di gossip e chiede “fino a quando si possa risalire indietro nel tempo per trovare un politico che si affida a un consulente di immagine” e ride quando gli citiamo di istinto Giulio Cesare, che era ossessionato dalla calvizie incipiente, o Elisabetta I che aveva fissato i codici pubblici della propria immagine al punto che, quando passava in carrozza, vecchia e sdentata, per le campagne inglesi, nessuno era in grado di riconoscerla perché, come una influencer contemporanea, diffondeva di sé ritratti ampiamente “filtrati” dalle mani dei pittori di corte, dove continuava ad assomigliare alla “regina vergine” salita al trono quarant’anni prima.

Ph. Enrico Brunetti / Vogue Italia

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Sfidare Topolino è un affare pericoloso

(ilpost.it, 27 aprile 2023)

Disney, la più grande azienda dell’intrattenimento al mondo, ha fatto causa mercoledì al governatore della Florida Ron DeSantis, probabile candidato alle primarie Repubblicane per la presidenza degli Stati Uniti. La citazione in giudizio, che definisce alcune scelte dell’amministrazione di DeSantis una «ritorsione politica contro l’azienda», s’inserisce in uno scontro fra Disney e il governo della Florida che dura da oltre un anno e su cui DeSantis ha provato a costruirsi l’immagine di “uomo forte” della destra americana.

Ph. Sean Rayford / Getty Images

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