L’esibizione della bontà nel secolo della militanza social

di Guia Soncini (linkiesta.it, 21 dicembre 2023)

A raccontarlo oggi non sembra neanche vero, ma una volta in questo derelitto Paese a scrivere di tv erano i più bravi. Erano gli anni in cui il varietà del sabato sera era una cosa che guardavamo in decine di milioni, era quando la cultura popolare era un segmento condiviso: guardavamo tutti le stesse cose, non i pezzettini di realtà che selezionava l’algoritmo, e quindi ci capivamo quando facevamo conversazione.

Continua la lettura di L’esibizione della bontà nel secolo della militanza social

Spread the love

Pallywood irrompe nel conflitto tra Israele e Hamas

(agi.it, 22 dicembre 2023)

In Israele è tornato a farsi sentire un fenomeno chiamato “Pallywood”, l’unione di due parole molto note: Palestina e Hollywood. La provocazione linguistica, usata soprattutto dai sostenitori di Tel Aviv, riguarda lo stravolgimento e la distorsione di tutti quei video e quelle foto che descrivono le atrocità compiute all’interno della Striscia di Gaza. Un’operazione continua che rischia di oscurare la portata degli accadimenti, reali e tragici, che dal 7 ottobre si stanno verificando a causa delle bombe israeliane.

Ph. Mohammed Abed / Afp

Continua la lettura di Pallywood irrompe nel conflitto tra Israele e Hamas

Spread the love

La fallimentare svolta ideologica della Disney

di Riccardo Manzotti (linkiesta.it, 8 dicembre 2023)

Secondo un detto latino, gli Dei fanno impazzire chi vogliono distruggere; una frase che ben si adatta al declino della Disney, determinato in gran parte dalle scelte artistiche della compagnia. Prima di tutto una premessa: la Disney è il più grande colosso mondiale nell’industria dei media; una multinazionale che include società quali la Pixar, la Lucasfilm e la Marvel. Com’è possibile che questo gigante dell’intrattenimento veda un declino a livello globale?

Ph. Thomas Kelley / Unsplash

Continua la lettura di La fallimentare svolta ideologica della Disney

Spread the love

L’America conflittuale e ottimista di Norman Lear

di Alessio Marchionna (internazionale.it, 11 dicembre 2023)

La sera del 12 gennaio 1971 milioni di statunitensi che stavano guardando la tv si trovarono davanti un messaggio insolito: «Il programma che segue vuole accendere un riflettore umoristico sulle nostre fragilità, sui nostri pregiudizi e sulle nostre preoccupazioni. Rendendoli fonte di risate, speriamo di mostrare, in modo maturo, quanto siano assurdi». Il messaggio era strano perché a quell’epoca le emittenti non si preoccupavano che i loro contenuti d’intrattenimento potessero infastidire gli spettatori.

Cbs / Getty Images

Continua la lettura di L’America conflittuale e ottimista di Norman Lear

Spread the love

Gioco d’Hazzard: John Schneider tra gli invasati anti-Biden

(linkiesta.it, 22 dicembre 2023)

È conosciuto per il ruolo del biondo Bo Duke nella serie tv The Dukes of Hazzard e anche per il suo recente secondo posto nel talent show musicale The Masked Singer. Ma da ieri la sua fama è di nuovo esplosa per aver pubblicato un post su X che recitava così: «Signor Presidente, credo che lei sia colpevole di tradimento e che dovrebbe essere impiccato pubblicamente. Anche tuo figlio. Cordiali saluti, John Schneider».

Warner Bros. Television

Continua la lettura di Gioco d’Hazzard: John Schneider tra gli invasati anti-Biden

Spread the love

Forse, prima di tutto, il finanziamento degli ospedali non andrebbe delegato agli influencer e ai pandori?

di Davide Piacenza (esquire.com, 18 dicembre 2023)

Maledetto il Paese che ha bisogno di influencer. C’è un’email pubblicata dal Corriere della Sera nel contesto del famigerato scandalo sui pandori “Pink Christmas” a marchio Chiara Ferragni venduti l’anno scorso da Balocco, che andrebbe discussa. È quella in cui un anonimo funzionario dell’azienda dolciaria torinese risponde caustico alle richieste del team dell’influencer, spiegando: «Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante».

Continua la lettura di Forse, prima di tutto, il finanziamento degli ospedali non andrebbe delegato agli influencer e ai pandori?

Spread the love

Per la Corte Suprema del Colorado Trump non può partecipare alle elezioni

(ilpost.it, 20 dicembre 2023)

Martedì la Corte Suprema del Colorado ha stabilito che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump non potrà partecipare alle primarie del Partito Repubblicano nello Stato per scegliere il candidato alle elezioni presidenziali del 2024, e lo ha dichiarato “ineleggibile” accusandolo di essere coinvolto direttamente nell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. La decisione della Corte non impedisce del tutto a Trump di essere eletto alle primarie dei Repubblicani, né di partecipare alle elezioni del 2024 in caso di vittoria, ma costituisce ugualmente un precedente molto importante su cui a questo punto dovrà esprimersi la Corte Suprema federale.

Afp

Continua la lettura di Per la Corte Suprema del Colorado Trump non può partecipare alle elezioni

Spread the love

Come l’Intelligenza Artificiale sta cambiando la politica

di Joe Casini (wired.it, 14 dicembre 2023)

Qualche settimana fa a Bletchley Park, il centro di crittografia del Regno Unito dove Alan Turing, negli anni della Seconda guerra mondiale, decrittò il codice Enigma usato dai nazisti per comunicare, alcuni dei più importanti leader mondiali si sono incontrati all’AI Safety Summit per discutere dei possibili impatti che l’Intelligenza Artificiale avrà sulle nostre società. Anche in quella sede si è sostanzialmente parlato dei due grandi temi che di solito sono ricorrenti nel dibattito sull’AI: l’impatto che questa avrà sui posti di lavoro e se comprometterà i nostri sistemi politici.

Ph. Tolga Akmen / Epa – Bloomberg via Getty Images

Continua la lettura di Come l’Intelligenza Artificiale sta cambiando la politica

Spread the love

Una docuserie su Apple Tv+ torna a raccontare l’assassinio di John Lennon

di Roberto Brunelli (hollywoodreporter.it, 11 dicembre 2023)

C’erano tutti, c’erano le candele, c’era la commozione, c’era il bisogno di esserci, c’era il rimpianto, c’era la speranza. Molti si tenevano per mano, si passavano le foto di John. E cantavano. Era l’8 dicembre, ma non quello del 1980. Non era neanche uno dei giorni successivi, quando a decine di migliaia si ritrovarono al Central Park – il punto esatto oggi è conosciuto come Strawberry Fields – per piangere insieme l’addio a John Lennon. Che era stato ammazzato a pochi metri di distanza, all’ingresso di casa sua, il Dakota Building a Manhattan.

72 Films

Continua la lettura di Una docuserie su Apple Tv+ torna a raccontare l’assassinio di John Lennon

Spread the love