Gratis et Ama dei. L’età del successo misurato in cuoricini

di Guia Soncini (linkiesta.it, 12 febbraio 2024)

Molti anni fa, quando tutto era diverso da ora nello spettacolo e nel giornalismo e ovunque, diverso in modi che rendono complicato farlo capire a chi conosce solo il mondo di ora, molti anni fa a una rivista di moda italiana venne offerta, da chi la vestiva in quel momento, la possibilità d’intervistare Madonna. Tutto era diverso tranne Madonna, che era già quel che è stata sempre negli ultimi quarant’anni: la massima diva mondiale, e una che qualunque giornale vorrebbe poter mettere in copertina, e anche una che non ha remore nel dire cose stronze quando ne ha voglia.

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Trump ha dato dell’ingrata a Taylor Swift

(adnkronos.com, 12 febbraio 2024)

Sempre pronto a prendersi il merito per il successo degli altri, Donald Trump afferma che Taylor Swift sarebbe un’«ingrata» – perché lui le ha fatto fare «così tanti soldi» – se appoggiasse la rielezione di Joe Biden alla Casa Bianca. Così l’ex presidente, in un post su Truth sulla regina americana del pop, che secondo molti con la sua influenza sui giovani potrà determinare l’esito delle elezioni di novembre, rivendica di essere stato lui ha firmare il Music Modernization Act che ha regolarizzato la questione dei copyright per gli artisti nell’era dello streaming.

newsweek.com

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Il FantaSanremo è il tripudio del narcisismo

di Giovanni Battistuzzi (ilfoglio.it, 5 febbraio 2024)

Quando nel 1990 Riccardo Albini s’inventò il Fantacalcio, portando in Italia, e adattandolo al calcio, uno dei passatempi degli appassionati di football americano, il Fantasy Football, difficilmente si sarebbe immaginato che una gran parte degli italiani avrebbe un giorno fantasizzato quasi ogni cosa dello sport. Esistono il fantabasket, diversi tipi di fantaciclismo, il fantavolley. Ogni sport ha più o meno una sua fantasizzazione. E non solo lo sport.

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La spropositata passione dei rapper per le tute

di Giuseppe Luca Scaffidi (ilpost.it, 8 febbraio 2024)

Tra le trenta canzoni presentate durante la 74esima edizione del Festival di Sanremo c’è anche Tuta gold di Mahmood, che cita fin dal titolo uno dei capi d’abbigliamento più presenti nell’immaginario hip-hop, attorno al quale si è creato nel tempo una specie di culto. Decine di canzoni rap italiane uscite negli ultimi anni contengono riferimenti o sono interamente dedicate alle tute.

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“I Guerrieri della Notte” dopo 45 anni rimane un cult

di Giulio Zoppello (wired.it, 9 febbraio 2024)

I Guerrieri della Notte rappresenta ancora oggi uno di quei successi cinematografici in grado non solo di sorprendere per la loro imprevedibilità, ma di far anche riflettere e non poco sul perché della loro capacità di fissarsi nella memoria collettiva. Esattamente 45 anni fa Walter Hill, regista tra i più rivoluzionari e arditi della sua generazione, ci guidava dentro New York e univa mitologia antica e moderna per parlarci di una nuova idea di narrazione giovanile, di un’America le cui città erano diventate giungle d’asfalto.

Paramount Pictures

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Sanremo, i crimini dello stylistismo e l’abolizione del senso del ridicolo

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 febbraio 2024)

È il Festival più instagrammatico di sempre, molto ma molto di più di quello dell’anno scorso in cui la Ferragni apriva un account ad Amadeus e tutti ci preoccupavamo che facessero pubblicità a Zuckerberg, e infatti poi il tapino è stato multato e lei, beh, non staremo qui a ribadire che la diretta Instagram dal palco di Sanremo, un anno dopo, non è più il principale problema etico nella percezione pubblica di Chiara Ferragni.

Fotogramma / Ipa

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Buon compleanno Facebook, in vent’anni hai rovinato il mondo

di Davide Piacenza (wired.it, 4 febbraio 2024)

Alla fine del 2007, quando il mondo era così recente che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito, un amico del liceo mi parlava con fare appassionato di un sito al quale alcune sue conoscenze americane l’avevano fatto iscrivere. “È un social network, dove puoi parlare con la gente che conosci e guardare cosa fa”, mi spiegava, incontrando la mia incapacità di comprendere di cosa stesse parlando ma convincendomi, nel giro di poche settimane, a iscrivermi a mia volta.

Pixabay

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Marie Irvine, la truccatrice che contribuì ad alimentare la leggenda di Marilyn Monroe

di Olga Noel Winderling (vanityfair.it, 22 gennaio 2024)

A distanza di quasi 62 anni dalla scomparsa di Marilyn Monroe si è spenta anche la sua storica, ultima truccatrice, Marie Irvine, che avrebbe varcato il secolo il prossimo dicembre e che contribuì a valorizzare il volto dell’attrice durante un capitolo cruciale della sua carriera. Nei mesi scorsi, la sua fama aveva avuto una nuova impennata (stavolta su Tik Tok) grazie a Erin Parsons, anch’ella truccatrice, con la passione per il make-up vintage e per la grande diva di Hollywood.

Bettmann Archive

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La beneficenza fatta per marketing esiste

di Roberto Esposito (huffingtonpost.it, 25 gennaio 2024)

Da molti anni la ricerca – in ambito psicologico, neuropsicologico e sociologico – ci sta svelando le diramazioni del comportamento dei consumatori. Appare assodato che a incidere enormemente sulle scelte ci sia la componente culturale e, più precisamente, dei valori culturali. Si tratta né più né meno di credenze, che si formano all’interno di una società e che permettono a chi le osserva di sentirsene parte.

Ph. Ana Fernandez / Sopa Images – LightRocket via Getty Images

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