La politica indiana non ha più il senso dell’umorismo

(ilpost.it, 7 gennaio 2024)

Nelle ultime settimane sui giornali indiani e internazionali si è discusso del senso dell’umorismo, o meglio della sua presunta scomparsa, nella politica nazionale, a partire da un episodio che ha visto coinvolti il deputato dell’opposizione Kalyan Banerjee e il vicepresidente del Paese Jagdeep Dhankhar. La conclusione piuttosto condivisa di queste riflessioni e delle persone intervistate è che in India sia sempre più raro che i politici ridano di loro stessi e che l’insofferenza per la satira sia invece sempre più diffusa.

Manjul via Facebook

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L’anguria palestinese sbarca a Hollywood

(lastampa.it, 6 gennaio 2024)

È verde, ma anche rossa, bianca e nera. Proprio come la bandiera palestinese. In più è un frutto coltivato in tutto il Medio Oriente da millenni. Quanto basta perché l’anguria, ormai da decenni, diventasse un simbolo politico, adottato in tutto il mondo dai sostenitori della causa palestinese. Ma ora questo frutto, diventato ormai un logo, sbarca a Hollywood.

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Sejmflix: la straordinaria popolarità mediatica del Parlamento polacco

(ilpost.it, 5 gennaio 2024)

A dicembre la sessione del Parlamento polacco in cui è stata votata la fiducia al nuovo governo, guidato dal liberale Donald Tusk, è diventata un piccolo evento mediatico: il voto parlamentare è stato trasmesso in molti cinema in tutta la Polonia, e milioni di persone si sono connessi su YouTube e su altre piattaforme per vederlo in streaming. Per molte polacche e polacchi quel voto è stato un evento storico cui assistere, perché ha comportato la fine del lungo governo del Pis (sigla di Diritto e Giustizia).

Ph. Michal Dyjuk / Ap

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Per vostra disinformazione

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 25 dicembre 2023)

Se dovessi riassumere in poche parole la principale differenza tra la politica di oggi e quella degli anni in cui mi sono formato – ma potrei fare lo stesso discorso, a maggior ragione, sui tempi dei miei genitori e persino dei miei nonni – direi che allora occuparsi di politica significava studiare, approfondire, sforzarsi di capire. Va bene, ho esagerato. Mi correggo. Significava, se non proprio studiare, quanto meno fingere di averlo fatto.

Ph. Christian Sterk / Unsplash

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Cosa fare con i dittatori morti

di Ilaria Maria Sala (ilpost.it, 1° dicembre 2023)

Prima o poi, tutte le transizioni democratiche devono vedersela con la questione del cosa fare con i dittatori morti. E con le loro statue, con i luoghi pubblici che portano il loro nome, con i mausolei a loro dedicati. Non ultimo, bisogna stabilire cosa fare del corpo stesso del dittatore, dato che il potere distruttivo continua anche dalla tomba. Non vale solo per i dittatori, certo: come abbiamo visto di recente, il mondo continua a essere pieno di statue di dittatori, ma anche di schiavisti, colonialisti, e navigatori ed eroi che hanno fatto largo a schiavisti e colonialisti.

Ph. Ilaria Maria Sala

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I Green Day contro Trump in diretta tv

(repubblica.it, 2 gennaio 2024)

I Green Day sono stati protagonisti della maratona televisiva di Capodanno, New Year’s Rockin’ Eve, trasmessa dalla Abc. Durante l’esibizione, la band ha lanciato una frecciatina all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha annunciato l’intenzione di candidarsi nuovamente alle prossime elezioni. Per farlo, i Green Day hanno cambiato in diretta il testo di uno dei loro successi più noti, American idiot.

Ph. Gilbert Flores / Getty Images

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Lo storico sorpasso di Mediaset sulla Rai

di Maurizio Crippa (ilfoglio.it, 30 dicembre 2023)

Un giorno dei felici e commerciali anni Ottanta, all’Università, il prof del corso di Teoria dei media entrò nell’aula sventolando entusiasta una cassetta Vhs: la preview di una telenovela brasiliana che da lì a poco avrebbe trionfato sulla televisione privata. Serialità e pubblicità: così stava per crollare il pietrificato monopolio dei palinsesti di Stato.

Ph. William Carvalho / Pexels

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Per una discussione più ampia sul ruolo degli influencer nella società

di Francesca Caon (huffingtonpost.it, 22 dicembre 2023)

In un contesto contemporaneo, dove il rapporto tra celebrity e pubblico non è mediato e in cui sostenitori e hater si scambiano di ruolo in maniera fluida e spesso mimetica, emerge un interrogativo: la strategia di riparazione adottata nel caso Ferragni-Balocco è stata veramente efficace? Nel recente episodio che ha coinvolto Chiara Ferragni e il marchio Balocco, emerge non solo una gestione apparentemente amatoriale della crisi, ma anche un riflesso delle dinamiche complesse e a volte insidiose dell’influencer marketing nella società attuale.

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Trump ci tiene tanto alla sua presenza in “Mamma, ho riperso l’aereo”

(ilpost.it, 29 dicembre 2023)

Anche nella televisione statunitense ci sono film diventati “classici di Natale” che vengono ritrasmessi con costanza sotto le feste: due di questi sono Mamma ho perso l’aereo e Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (Home Alone 1 e Home Alone 2). Nel secondo dei film che hanno come protagonista Macaulay Culkin fa una rapida apparizione Donald Trump, nel ruolo di sé stesso. L’ex presidente proprio in questi giorni è tornato a parlare della sua partecipazione a quel film del 1992 per negare di essere stato lui a imporre la sua presenza, come invece era stato raccontato precedentemente.

20th Century Fox

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