Elon Musk da record, è il primo a valere più di 400 miliardi

Ph. Christian Marquardt / Pool – Getty Images

(ansa.it, 11 dicembre 2024)

Elon Musk batte un nuovo record. Non solo è il più ricco del mondo, ma è anche il primo a superare la soglia dei 400 miliardi di dollari di ricchezza personale. Una fortuna accumulata negli anni e che di recente è aumentata ulteriormente grazie al rally di Tesla, che corre a Wall Street dall’elezione di Donald Trump, e di SpaceX, la sua società spaziale.

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“Deny. Depose. Defend”: il killer Mangione diventa un brand

picturestees.com

di Silvia Renda (huffingtonpost.it, 10 dicembre 2024)

Su TikTok Shop è possibile acquistare un maglione natalizio particolare. Su uno sfondo verde, tra due renne tratteggiate di bianco, è disegnata una bilancia, simbolo della Giustizia. Sotto una schiera di alberi di Natale e fiocchi di neve appare la scritta: “Deny. Depose. Defend”. È la stessa che si trova sui cappelli, in vendita su Amazon per quindici dollari. La stessa che appare su portachiavi, tazze, custodie per telefoni, spille, collane, decorazioni per l’albero di Natale, magliette e felpe, acquistabili su eBay, Etsy e Temu.

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Fight Fight Fight, la linea di profumi di Trump

Donald Trump via Truth

di Irene Soave (corriere.it, 10 dicembre 2024)

«Un profumo a cui nemmeno i tuoi nemici resistono». La foto di Jill Biden che sorride in maniera più che cordiale all’arcinemico Donald Trump, seduto due posti alla sua sinistra all’inaugurazione della Notre-Dame restaurata, ha fatto scatenare meme e commenti sui social. Il più perfido l’ha fatto lo stesso Trump, che ha usato proprio quella foto per fare pubblicità [sul suo social Truth – N.d.C.] alla sua linea di profumi Fight Fight Fight.

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La lezione di Morandi

Rai

di Guia Soncini (linkiesta.it, 2 dicembre 2024)

A casa mia è successo tutto nello stesso momento, ieri pomeriggio. Stavo ascoltando un podcast con ospite Gianni Morandi, e scrivendo bestemmie all’amica che me l’aveva segnalato: ma ti pare che mi fai sentire questo intervistatore che non sa niente, questo cane che come tutti i conversatori scarsi tenta di finirgli le frasi senza mai mai mai capire dove Gianni vada a parare, questo cane bau.

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In Corea del Nord giocano a baseball?

Wikimedia Commons

(ilpost.it, 1° dicembre 2024)

In Corea del Nord, Paese il cui regime ha costruito gran parte della sua identità sull’ostilità verso gli Stati Uniti, per tanti anni si è giocato a baseball, uno degli sport più rappresentativi della cultura americana, non a caso definito “passatempo americano”. Arrivò in Corea quando era una nazione unita, si diffuse quando era occupata, ed ebbe un suo seguito nel Nord comunista fino almeno agli anni Novanta: che fine abbia fatto oggi non è chiaro, perché le informazioni che escono dal Paese sono sempre poche e frammentarie.

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In Honduras il calcio è un prolungamento della politica

Blocks Fletcher / Unsplash

di Vladimir Crescenzo* (linkiesta.it, 12 agosto 2024)

A volte il calcio è il prolungamento della politica e in tal caso viene usato come uno strumento di soft power; sia per far esistere territori la cui sovranità è contestata, sia per acquisire peso nelle relazioni internazionali, sia attraverso l’organizzazione della competizione regina. L’idea è sempre la stessa: rafforzare le proprie posizioni senza dover ricorrere alla forza.

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Il Trump di Rozzano

LaPresse

di Guia Soncini (linkiesta.it, 5 dicembre 2024)

«Comportarsi da bulli aiuta nella vita, anche se ha un prezzo. Davanti ai bulli si tace, si sopporta o ci si inchina. Quasi mai, però[,] li si ama. Arrivano alla pancia. Non al cuore». È la chiusa del corsivo dell’altro ieri di Massimo Gramellini, forse articolo vincitore del premio “Capire meno il mondo” 2024, un anno nel quale c’è stata tesa competizione per il trofeo. Ma lunedì, davanti alla prima pagina del Corriere, ho avuto quel friccico che si ha di fronte alla vera incomunicabilità, ai capelli che fanno male, ai croccantini di Pavlov fuoriusciti dalla ciotola.

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I gemelli di Claudio Villa

Ansa – S&M Studio

di Michele Serra (ilpost.it, 2 novembre 2024)

Claudio Pica, in arte Claudio Villa, nacque a Trastevere nel 1926, figlio di un vetturino e di una casalinga di nome Ulpia. Era basso di statura, di carattere molto polemico, fisicamente tosto. Amava le motociclette e si dice che l’infarto che lo portò a morire piuttosto precocemente (aveva 61 anni) sia stato causato dallo sforzo insistito per calcare una pedivella d’avviamento. Era comunista e ateo.

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Al St. Pauli forse il calcio è davvero “del popolo”

il Post

di Gianluca Cedolin (ilpost.it, 5 dicembre 2024)

A Sankt Pauli gli adesivi sono ovunque. Sono appiccicati sui muri, sui pali, sulle porte; riempiono le pareti dei bagni e dei locali del quartiere alternativo di Amburgo, nel Nord della Germania. Molti sono marroni, bianchi e rossi, oppure arcobaleno, o ancora hanno raffigurato un teschio con sotto due tibie incrociate: sono tutti colori e simboli dell’FC St. Pauli, un club polisportivo con una lunga storia di impegno politico e sociale, la cui prima squadra maschile di calcio sta giocando in Bundesliga (il principale campionato tedesco) per la prima volta dopo tredici anni.

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