La società scroccona di massa e i suoi nemici

Ph. Hassan Ishan / Unsplash

di Guia Soncini (linkiesta.it, 22 luglio 2024)

Sul mio computer c’è da molti anni una cartellina che si chiama “Mastroianni”, e che non ha a che fare con Marcello Mastroianni ma col concetto di celebrità e la sua relativizzazione diciamo dal Grande fratello in poi. Da quando siamo più o meno tutti famosi, e la fama relativa smentisce ogni legge economica: è una valuta che non vale più niente e che tutti bramano.

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“Zero Day”, la prima serie tv sulla possibile invasione di Taiwan

di Stefano Pelaggi (ilfoglio.it, 1° agosto 2024)

A Taiwan, nello stesso giorno delle esercitazioni di Wanan, è stato rilasciato il trailer di una nuova serie tv taiwanese, Zero Day. Il filmato mette in scena un’invasione dell’isola di Taiwan da parte delle forze militari cinesi. Nella lunga anticipazione non ci sono esplosioni spettacolari o effetti speciali, ma si mostra invece il progressivo indebolimento della società taiwanese da parte della Repubblica popolare, con la popolazione civile che cerca un rifugio fuori dalle città o tenta di lasciare il Paese.

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I 40 anni di “Alba rossa” segnano per sempre il cinema

Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc.

di Giulio Zoppello (esquire.com, 10 agosto 2024)

Comprendere perché Alba rossa di John Milius sia diventato uno dei war movie per eccellenza degli anni Ottanta, ma più ancora uno dei film fondamentali per capire l’America, la sua mentalità e visione del mondo, significa tornare ad un periodo storico-culturale molto particolare. Eravamo nel pieno della contrapposizione tra Usa ed Urss, che aveva avuto nell’invasione dell’Afghanistan da parte di Mosca un momento di non ritorno.

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Elon Musk ha intervistato su X Donald Trump

(adnkronos.com, 13 agosto 2024)

È durata più di due ore la “conversazione” tra Donald Trump ed Elon Musk su X. Un’intervista iniziata con quaranta minuti di ritardo a causa di problemi tecnici che il ceo di Tesla e proprietario del social ha attribuito a un «massiccio cyberattacco», dovuto alla «molta opposizione a sentire cosa ha da dire» l’ex presidente degli Stati Uniti, ma la cui causa non è stata del tutto chiarita.

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Céline Dion contro Trump per la canzone di “Titanic”

di Giovanna Maria Fagnani (corriere.it, 11 agosto 2024)

Céline Dion bacchetta Donald Trump e il suo vice J.D. Vance per aver utilizzato My heart will go on, la celebre canzone nella colonna sonora del film Titanic, durante un comizio in Montana. E si concede una battuta: «Ma poi, veramente, QUELLA canzone?».

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“Sparami addosso, mi rafforzi”: in Florida a ruba le t-shirt di Trump

Adnkronos

(adnkronos.com, 6 agosto 2024)

“Se mi spari addosso mi rafforzi”, “Le leggende non muoiono mai”, “Mai arrendersi”, “Non puoi uccidere la libertà”. Sono alcuni degli slogan “urlati” dalle magliette vendute nei centri commerciali della Florida, e immortalate in queste foto dell’Adnkronos, a sostegno della campagna di Donald Trump. In una massiccia e ben studiata operazione di marketing elettorale, le immagini iconiche dell’attentato in Pennsylvania, in cui il candidato repubblicano si salva per miracolo, si rialza insanguinato e alza il pugno al cielo urlando “fight, fight, fight” ai suoi sostenitori, sono diventate poster, adesivi, meme social e, soprattutto, t-shirt.

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La Colombia vuole vietare la vendita dei souvenir dedicati a Pablo Escobar

Ph. Fernando Vergara / Ap – File

(ilpost.it, 6 agosto 2024)

Lunedì al Parlamento colombiano è stato presentato un disegno di legge che propone di vietare la vendita dei souvenir dedicati a Pablo Escobar, il narcotrafficante che tra gli anni Settanta e Ottanta fondò e diresse il cartello di Medellín, arrivando a controllare il mercato globale della cocaina. La proposta prevede di multare fino a 150 euro i negozianti che vendono oggetti che raffigurano Escobar o altri criminali, e consentirebbe alla polizia di fermare le persone che indossano magliette, cappelli o altri indumenti che potrebbero esaltare la cultura del narcotraffico.

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Il presenzialismo impolitico di Musk e i danni politici dei social media

The Verge

di Luigi Daniele (linkiesta.it, 9 agosto 2024)

«La guerra civile è inevitabile», ha scritto su X qualche giorno fa Elon Musk mentre dal Regno Unito giungevano le notizie dei pogrom ai danni dei rifugiati e degli assalti ai centri di accoglienza. Non è la prima volta che Musk rilancia la retorica dell’ultradestra; da anni, se la prende col “woke” (termine in cui fa rientrare ormai qualunque posizione indice di una società secolarizzata o non rientrante in una rigida separazione di genere, fosse pure un uomo che fa pipì seduto), esprime posizioni politiche oscurantiste e fa sfoggio di una mentalità del lavoro tossica.

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Usa 2024: Elon Musk ha diffuso finora 50 post bufala su X

Ph. Christian Marquardt / Pool – Getty Images

(ansa.it, 9 agosto 2024)

Secondo un nuovo rapporto dell’organizzazione no profit britannica Center for Countering Digital Hate, Elon Musk ha diffuso informazioni errate sulle elezioni statunitensi e sulla campagna presidenziale dei democratici in almeno 50 post sul social X. Come riporta Engadget, il ceo del centro, Imran Ahmed, sottolinea che l’assenza di una verifica dei fatti dimostra che l’attività di Musk nel contenere la diffusione delle bufale «sta fallendo, con il parallelo aumento del rischio di portare alla violenza nel mondo reale».

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