Olena Zelenska, la first lady influencer

di Marco Fattorini (linkiesta.it, 8 marzo 2022)

L’obiettivo numero due del governo russo si chiama Olena Zelenska, ha 44 anni ed è la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. È nascosta in una località segreta in Ucraina insieme con i suoi due figli Oleksandra e Kyrylo. Anche lei come il marito, su cui pende la condanna a morte di Putin, ha deciso di non lasciare il Paese: «Non cadrò nel panico né scoppierò a piangere, sono orgogliosa di vivere qui». Fino a poche settimane fa andava in tv a parlare di educazione alimentare e menù scolastici. Adesso, davanti a due milioni e mezzo di follower su Instagram, lancia un appello al giorno: «L’Ucraina non si arrende, stiamo combattendo anche per la pace dei vostri Paesi».

Vogue

La resistenza passa anche dai social network. Lo sa bene Zelensky che dal suo bunker di Kiev ha fatto pressione sui leader occidentali con tweet e video, trascinando il mondo al fianco del suo Paese. Olena non è da meno. Certo non indossa la mimetica, ma i toni sono tutt’altro che felpati. «Gli invasori stanno uccidendo i bambini ucraini», scrive la first lady postando le foto delle giovani vittime. «Quando la Federazione russa dice che non colpisce i civili, mostrate loro queste immagini, fatele vedere anche alle mamme russe». È lei l’influencer della resistenza, che empatizza e incoraggia. Zelenska chiede alla Nato una no fly zone per il suo Paese mentre invita le colleghe first ladies «ad alzare la voce» raccontando la verità sulla guerra e i crimini dei russi. Le scrivono da tutte le parti del mondo. La signora Erdoğan le ha pure dedicato un video; Olena risponde ringraziandola per i micidiali droni turchi Bayraktar «che ci aiutano a difenderci». Poi pubblica tutorial per i connazionali con informazioni utili in tempo di guerra, perché «la consapevolezza salva le vite». Subito dopo loda il contributo delle donne ucraine in questi giorni terribili. Con loro c’è anche lei, a modo suo.

Pochi fronzoli e molti appelli che Olena non avrebbe mai pensato di fare. Almeno non ai tempi dell’università, quando ha conosciuto Volodymyr Zelensky. Ateneo di Kryvyi, 420 chilometri a Sud di Kiev. Lui studiava Legge, lei Architettura. Niente uffici legali, e nemmeno uno studio tecnico. Altre carriere, comunque intrecciate. Il presidente è diventato famoso facendo l’attore comico tra teatro e televisione, mentre la futura première dame era la sceneggiatrice di molti dei suoi sketch. Lui un talento sul palco, lei brillante nella scrittura. Hanno condiviso pure una casa di produzione, oltre all’esperienza di Servo del popolo, la serie tv che ha consacrato Zelensky. La storia era quella di un placido professore di Storia divenuto presidente per caso. Alla fine è successo anche a loro: Servo del popolo è diventato il nome del partito che nel 2019 ha incoronato Zelensky alla guida del Paese. Olena era contraria alla discesa in campo del marito, almeno all’inizio. E ha vissuto con una certa ritrosia il salto dagli studi televisivi a Palazzo Mariinskij.

Durante la campagna elettorale ha cominciato a frequentare i comizi di Zelensky, poi a curarne discorsi e guardaroba. Lei, invece, agli eventi pubblici indossa spesso abiti di designer ucraini per dar loro visibilità. «Preferisco stare dietro le quinte», diceva nel 2019 a Vogue che le dedicò una copertina. «Mi sento più a mio agio nell’ombra, ma al momento opportuno so quando intervenire, in particolare per attirare l’attenzione del pubblico su questioni sociali importanti». Discreta ma presente. Da first lady è diventata un’attivista a tempo pieno: dall’uguaglianza di genere alla diffusione della lingua ucraina nel mondo, passando per la lotta alle barriere architettoniche. Ma la battaglia a cui tiene di più è per l’educazione alimentare, soprattutto nelle scuole. Ha realizzato campagne insieme all’Unicef, portando il tema in tv e nei convegni internazionali. Ma anche dentro casa: «Ho insegnato a Volodymyr a mangiare sano e lui mi ha insegnato a fare fitness». Adesso è cambiato tutto, o forse no. Più pragmatica che retorica, Zelenska combatte Putin e attacca i falsi corridoi umanitari: «Quanti altri bambini devono morire perché le truppe russe smettano di sparare?». La resistenza ucraina passa anche da Olena.

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