di Luca Bottura (repubblica.it/dossier/bravimabasta, 27 luglio 2019)
Ieri Matteo Salvini ha promesso, su Twitter, carcere a vita e lavori forzati per l’omicida del carabiniere caduto in servizio a Roma. Quando si pensava che i colpevoli fossero nordafricani. Poi, alla notizia che i reprobi pare siano americani, doveva stornare la figura di palta.Così la Bestia ha cominciato a ritwittare, additandoli, quelli che ne avevano sottolineato, magari con qualche eccesso verbale, il linguaggio sostanzialmente eversivo. E sotto ha raccolto insulti e minacce ai suoi bersagli. Intanto Luca Bizzari, bravo comico che – come direbbe il noto intellettuale Jerry Calà – non odora di sinistra, scriveva: “Sono figlio di un Carabiniere, un abbraccio immenso a chi soffre. Spero che l’assassino di stanotte sia arrestato, che sia processato in tempi brevi, che gli sia assicurata una difesa, che venga giudicato secondo la legge, che sconti la sua pena in un carcere e non in una topaia”. Non so voi, ma chi sia un attore e chi un plausibilissimo ministro, tra i due, credo di saperlo perfettamente.