di Marina Pierri (corriere.it, 9 marzo 2018)
Barack e Michelle Obama sarebbero vicini a firmare un contratto con Netflix, la compagnia regina dei servizi di streaming globale, per la produzione di alcuni contenuti originali. Secondo quanto riportato da testate quali il New York Times altre piattaforme come Apple e Amazon Prime Video avrebbero espresso interesse, ma gli Obama sarebbero in trattative con l’azienda dalla grande N rossa anche grazie al forte legame pregresso con l’amministratore delegato Reed Hastings e il capo dei contenuti Ted Sarandos.No, i coniugi Obama probabilmente non hanno scritto il soggetto per una serie tv. Appare possibile che, invece, siano al lavoro su un qualche tipo di format legato al racconto di storie edificanti, in grado di ispirare gli spettatori ad agire secondo i valori portati avanti negli anni di presidenza. Salute, educazione e nutrizione potrebbero essere temi papabili dai quali partire. «Il Presidente e Mrs. Obama hanno sempre creduto nel potere ispirazionale dello storytelling» ha dichiarato Eric Schultz, consigliere di lunga data di Obama. «Nel corso delle loro vite, hanno raccontato le storie di persone i cui sforzi per fare la differenza hanno cambiato in meglio il mondo. Mentre considerano i loro piani per il futuro, continuano a esplorare nuove strade per aiutare gli altri e condividere le loro vicende». È difficile immaginare che gli Obama stiano ragionando in un’ottica di lotta ad enti televisivi conservatori come Fox News o Breibart.com; possibile, invece, che la direzione da intraprendere con Netflix combatta gli Stati Uniti di Donald Trump in maniera indiretta, attraverso contenuti originali allineati con l’agenda democratica. Potrebbe trattarsi di talk show, di interviste, o — opzione più plausibile — di docu-serie. Non ci sono risposte, al momento. Così come non sono state divulgate le condizioni dell’accordo con Netflix: non è noto che tipo di accordo economico esista tra le parti e, sebbene ex Presidente e First Lady siano esordienti nel mondo della televisione in streaming, è facile immaginare che le cifre in gioco non siano comunque di piccola entità. Netflix a oggi conta quasi 118 milioni di abbonati in tutto il mondo. Un numero che potrebbe amplificare la già gigantesca cassa di risonanza social di Obama, seguito su Twitter da 101 milioni di utenti e, su Facebook, da 55 milioni di individui. Un win-win, come si dice in inglese, dove entrambe le parti coinvolte dall’accordo guadagnano qualcosa. La compagnia di Los Gatos stessa con Obama mette a segno un colpo da maestro, e un piccolo vantaggio in uno scenario — quello dei contenuti originali in streaming — in rapidissimo mutamento. Nonostante il generoso investimento di dieci miliardi per la produzione e il marketing di nuove serie tv, film, documentari, reality e talk show, infatti, Netflix nel 2019 sarà chiamata a fronteggiare non soltanto la minaccia esistente di Amazon Prime Video (particolarmente forte già quest’anno dal punto di vista della qualità dei contenuti) ma anche Disney e Apple che, con i nuovi servizi e le strategie altrettanto aggressive, si stagliano all’orizzonte come competitor da non sottovalutare.