di Fabrizio Dragosei (corriere.it, 21 ottobre 2023)
Adesso che la Russia è veramente impegnata militarmente, niente foto di Putin con fucili in mano, con leopardi o a torso nudo a cavallo in Siberia. Il nuovo calendario per il 2024 messo in vendita dal quotidiano pro-Cremlino Komsomolskaya Pravda presenta un’immagine del presidente particolarmente rassicurante, probabilmente in vista delle elezioni presidenziali dell’anno prossimo, come ha fatto notare il corrispondente della Bbc Steve Rosenberg che ha esaminato a fondo le varie foto.
Sono tutte vecchie, tra l’altro; nessuna risale a meno di due anni fa. E, cosa sorprendente, non c’è alcun riferimento all’Operazione militare speciale in Ucraina, come viene ancora definito ufficialmente ciò che sta accadendo. Niente Vladimir Vladimirovich che appunta medaglie; niente incontro con le vedove dei caduti; niente riunioni con i capi dell’Armata russa per decidere le attività sul campo.
E dire che negli anni passati c’era stata una vera e propria invasione di immagini da super-macho, da vero guerriero. Quella a torso nudo con in mano una carabina da caccia con il cannocchiale; le altre con in braccio un giovane leopardo o accanto a una tigre addormentata. Fino al Putin-cecchino del 2020, mentre mira guardando nel cannocchiale di un fucile da guerra ad alta precisione.
A marzo del 2024 si vota per un nuovo mandato presidenziale e il signore del Cremlino non ha preoccupazioni, visto che qualsiasi ipotesi di opposizione è stata annullata (Navalny in galera, gli altri scappati all’estero eccetera). Ma è possibile che per l’anno prossimo gli strateghi del Cremlino abbiano deciso di puntare su immagini rassicuranti e su una campagna elettorale nella quale si parli il meno possibile dell’Ucraina, dato che le cose lì continuano a non andare secondo i piani originali. Si calcherà la mano su presunti successi economici e politici, com’è stato anche nel recente viaggio in Cina.
A Pechino si è parlato di grandi risultati dei colloqui ma della cosa più importante, il nuovo gasdotto per vendere il metano siberiano, neanche una parola. Eppure Putin stesso recentemente l’aveva descritto come cosa già fatta. E pochi credono che il calendario dell’anno prossimo non sia una grande operazione propagandistica. Basti vedere il prezzo di vendita: 213 rubli (ma lo si trova anche a 160), pari a meno di 2 euro. Due anni fa costava 1.538 rubli, che allora valevano quasi 18 euro.