Musk millantava di essere un gamer esperto, poi si è tradito da solo

Quin69TV / YouTube

(ilpost.it, 23 gennaio 2025)

A inizio mese l’imprenditore miliardario Elon Musk ha trasmesso un video in streaming su X, il social network di sua proprietà, in cui mostrava una sua partita al videogioco Path of Exile 2. Musk si era vantato in precedenza di essere straordinariamente bravo in questo gioco, che somiglia peraltro molto a un altro titolo, Diablo IV, in cui dice di essere ancora più bravo, al punto da essere uno dei giocatori migliori al mondo.

Nell’arco di pochi minuti, però, gli appassionati di videogiochi che stavano seguendo la diretta hanno notato che qualcosa non tornava. Musk stava giocando effettivamente con un personaggio fortissimo, di quelli che si possono potenziare in quel modo soltanto con centinaia di ore di gioco, ma sembrava che avesse poca familiarità con alcune delle meccaniche di base di Path of Exile 2.
Usava termini generici o sbagliati per riferirsi ad alcuni degli aspetti più basilari del gioco. Passava di lato ad alcuni degli oggetti più rari e preziosi lasciati cadere per terra dai nemici uccisi, senza raccoglierli. Parlava di una delle sue armi, un bastone eccezionalmente potente e raro da ottenere, come di un oggetto un po’ scarso, che «è solo al livello 62». «In base a quello che sto vedendo, credo che [Musk] non abbia mai finito da solo nemmeno il livello introduttivo [di Path of Exile]», ha detto nei giorni seguenti lo youtuber appassionato di videogiochi Quin69TV in un video che è circolato molto.
Da allora su YouTube, X, Reddit e forum frequentati dalla comunità di appassionati dei videogiochi si discute della possibilità che Musk sia un videogiocatore scarso. Questa possibilità, di per sé, non sarebbe una notizia: Musk è nel consiglio d’amministrazione di molte aziende, ha dodici figli, un ruolo nel nuovo governo di Donald Trump e passa grandi quantità di tempo a twittare, quindi è plausibile che non gli rimangano molte ore nella giornata da dedicare al perfezionamento delle sue abilità da gamer, per quanto i videogiochi lo possano appassionare.
Per le persone che ai videogiochi dedicano invece gran parte della vita e sono piuttosto gelose dei propri risultati, però, i problemi sono due. Il primo è che Musk si vanta invece da tempo e pubblicamente di essere uno dei migliori giocatori al mondo di alcuni specifici titoli, tra cui Path of Exile 2 e Diablo IV, entrambi videogiochi d’azione in cui s’interpretano personaggi che devono guadagnare quanto più equipaggiamento e competenze possibili per poi combattere e sconfiggere nemici potenti.
Il secondo è che, per dare l’impressione di essere effettivamente a quei livelli di abilità, sembrerebbe aver fatto ricorso al “boosting”, una pratica molto mal vista (oltre che vietata da molti giochi, compreso quello cui gioca Musk), che consiste nel condividere il proprio account con altri giocatori o con servizi on line che di fatto utilizzano il personaggio al posto del giocatore e ne aumentano il livello, l’equipaggiamento o le disponibilità economiche. E che quindi sarebbe un “fake gamer”, una persona che finge di essere un appassionato di videogiochi per fare bella figura: una delle peggiori accuse che si possono ricevere nella comunità; accusa peraltro storicamente riservata quasi sempre alle donne gamer, a prescindere dalle loro abilità.
Dopo essere stato accusato di “boosting” da vari youtuber popolari per giorni, Musk alla fine ha ammesso in una chat privata su X con uno di loro di averlo fatto, ma solo perché «altrimenti è impossibile sconfiggere i giocatori asiatici, che fanno tutti la stessa cosa». Nella stessa conversazione, Musk ha anche detto che a quanto ne sa anche la maggior parte delle altre persone che stanno in cima alle classifiche dei migliori giocatori di specifici giochi si fa aiutare da altra gente per riuscirci. In realtà, solitamente questi giocatori ci tengono molto a mostrarsi mentre giocano in streaming per ore e ore in modo da provare di esserci riusciti da soli.
Un utente che dice di seguirlo da tempo e di averlo «difeso quasi sempre» finora, ha scritto in un tweet molto popolare che Musk «ha perso la fiducia di tutti i gamer da un giorno all’altro. Boostare il tuo account e mentire al riguardo è un reato gravissimo. È incredibilmente cringe, e mostra tutta la fragilità del suo ego». Uno youtuber ha chiamato l’episodio di Path of Exile 2 «la più grande frode nella storia dei videogiochi». Questa faccenda, insomma, sembra aver minato la popolarità e la credibilità di Musk tra un numero consistente di membri della comunità di gamer che finora l’avevano sostenuto.
Musk non ha più parlato pubblicamente dell’accaduto, e da giorni non pubblica alcun contenuto relativo ai videogiochi. Due delle sue ex fidanzate, la musicista Grimes e la direttrice di Neuralink Shivon Zilis, hanno pubblicato dei tweet in cui dicono di poter confermare la passione e la dedizione di Musk per Diablo IV, ma non hanno detto nulla sulle sue capacità a Path of Exile 2. Già nel 2022 c’era stato un momento in cui parte della comunità aveva messo in dubbio la sua bravura in un altro gioco, Elden Ring, dopo che Musk aveva pubblicato i dettagli della sua “build” (ovvero la combinazione di armatura, armi e altri strumenti necessari per esplorare la mappa del gioco e combattere i nemici), dimostrando sostanzialmente di essere un principiante.
Per il resto, però, Musk è stato per anni una delle figure di riferimento di un certo tipo di gamer, ovvero il giovane maschio, quasi sempre bianco, ostile all’idea che i videogiochi si rivolgessero anche a un pubblico femminile o queer, e quindi facilmente attratto dalle posizioni antifemministe dei partiti di destra ed estrema destra. È il tipo di videogiocatori che ha animato la celebre campagna di odio e diffamazione nota come Gamergate. Per questo tipo di utente – tutt’altro che rappresentativo dell’intera comunità di gamer – Musk è a lungo sembrato un esempio da seguire in quanto uomo di grande successo rimasto comunque vicino alle proprie passioni “nerd” coltivate fin dall’adolescenza, e capace di capire e rappresentare le loro preoccupazioni e i loro valori.
Le posizioni conservatrici assunte da Musk verso “l’ideologia woke” e le politiche sull’inclusione e la diversità nelle aziende, ma anche il suo crescente complottismo e l’avvicinamento verso partiti e leader di estrema destra, non hanno scalfito questa immagine, ma l’hanno piuttosto rafforzata agli occhi di molti. Una delle ipotesi, insomma, è che Musk, nel tempo, abbia parlato tanto della sua passione per i videogiochi on line per mantenere su di sé l’attenzione e l’ammirazione dei gamer: da tempo, peraltro, cerca di convincere vari streamer famosi a trasmettere le proprie dirette sulla sua piattaforma.
«Quando stavo crescendo, essere bravi ai videogiochi non aveva alcun valore (sfortunatamente per me, che ero una giovane prodigio di Mario Kart e GoldenEye 007)», ha scritto sul Guardian la giornalista Keza MacDonald. «Quando ho completato Dark Souls i miei amici universitari non si sono neanche offerti di pagarmi una birra. Oggi, però, i giocatori di talento possono ottenere rispetto e credibilità. Ci si può guadagnare da vivere giocando su YouTube, Twitch, o entrando nel circuito degli eSport. A quanto pare essere bravo ai videogiochi ti fa guadagnare talmente tanto rispetto che l’uomo più ricco del mondo crede che valga la pena fingere di esserlo».

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