(quotidiano.net, 21 aprile 2020)
Che Michelle Obama sostenga la corsa di Joe Biden per la Casa Bianca sta nell’ordine delle cose. La notizia è che aumenta la pressione perché accetti di correre insieme a lui in veste di vicepresidente. “La prenderei di corsa”, chiosa lo stesso Biden, destinato a essere il candidato dem contro Donald Trump.
In un’intervista, il 77enne ex braccio destro di Barack Obama ha sottolineato che Michelle è “brillante, sa come muoversi, è davvero una bella donna. Gli Obama sono grandi amici”. Tuttavia, ha aggiunto prudentemente, “non credo che abbia alcun desiderio di vivere di nuovo vicino alla Casa Bianca”. Certo, sarebbe la prima volta che un’ex first lady ambisca a diventare vicepresidente e, in caso di vittoria, che un ex presidente diventi una sorta di “first gentleman”.
Il reverendo: prego perché accetti
In attesa di un pronunciamento definitivo dell’ex – amatissima – first lady, sono in molti a desiderare che si butti in politica in prima persona. Il reverendo Al Sharpton, leader dem afroamericano, confessa che ormai ogni giorno prega Dio perché Michelle accetti di diventare la “veep” di Biden. E non è l’unico, sia tra i vertici sia alla base. Certo, l’ex first lady per ora sembra irremovibile nel negare ogni interesse a un ruolo politico attivo. “Quando Biden ha detto che avrebbe scelto una donna, Michelle è considerata dalla maggioranza degli americani di tutte le razze e background economico come la scelta migliore – ha spiegato Sharpton – guardate alle vendite dei suoi libri. È la prima volta che qualcuno che scrive libri riesce a riempire le arene, e con lei sono più piene che con Trump”. Il riferimento è al tour di presentazione del libro Becoming, il best seller uscito nel 2018. Ed è proprio nel suo libro di memorie che Michelle Obama ha scritto a chiare lettere quello che ha ripetuto più volte in pubblico: “Lo voglio dire in modo diretto, non ho intenzione di candidarmi in politica, mai”. Un rifiuto che però non ha impedito in questi mesi a moltissimi democratici di chiederle di ripensarci.
Campionessa di popolarità
Quello che è certo è che il ticket Biden-Obama appare un sogno dei democratici in crisi d’astinenza e pieni di nostalgia per l’amministrazione Obama. Ma anche dal punto di vista razionale, dati e sondaggi in mano, sarebbe una corazzata invincibile, dal momento che in termini di popolarità non solo batte qualsiasi altro esponente democratico, ma anche qualsiasi altra donna in America, e non solo. Lo scorso anno infatti ha sottratto ad Angelina Jolie lo scettro di “donna più ammirata” nell’inchiesta globale di You.Gov, che ha visto il marito, l’ex presidente Barack Obama, al secondo posto tra gli uomini, dopo Bill Gates.
L’amica: endorsement in dubbio
Ma a riportare alla realtà sono gli amici e i confidenti degli Obama come Valerie Jarrett, ex consigliera della Casa Bianca, che ricorda come la popolarità di Michelle si fonda proprio sul fatto che lei “trascende la politica”. Insomma, “non si considera una figura politica”, aggiunge, per la quale l’ex first lady potrebbe anche non fare l’endorsement formale all’ex vicepresidente di cui si parla da giorni, pur sostenendo la campagna sua e degli altri democratici. “Lei potrebbe aiutare molte più persone usando la sua attuale piattaforma piuttosto che candidandosi a un incarico politico”, conclude Jarrett.