Melania Trump come Claire Underwood: la foto ufficiale ricorda “House of Cards”

di Viviana Mazza (corriere.it, 28 gennaio 2025)

Melania Trump, appena insediata alla Casa Bianca, ha subito fatto aprire un dibattito on line col suo look “disruptive”, di rottura, rispetto alle passate first lady (per il cappello che le copriva gli occhi). Ora la foto ufficiale, in tailleur pantalone [Dolce & Gabbana], di fronte a una grande finestra con l’obelisco del National Mall alle sue spalle, le mani appoggiate con la punta delle dita sul tavolo, ha subito ricordato a molti Claire Underwood, la first lady di House of Cards (che diventa alla fine 47esima presidente degli Stati Uniti).

Una Lady Macbeth, una donna «che non si ferma davanti a nulla per conquistare tutto» come la descrisse all’uscita della serie tv il New York Times. Robin Wright, che interpreta Claire Underwood, nella serie tv appare spesso davanti alla sua scrivania esattamente nella posa in cui vediamo Melania. La foto è in bianco e nero, a differenza di quella scattata a Melania nel 2017, più ravvicinata e a colori (sempre in tailleur), ma la fotografa è la stessa, la belga Regine Mahaux.
Il giornalista Jordan Golson, sui social, fa una delle analisi più acute di questa immagine, osservando che «non rompe semplicemente con la tradizione» ma la fa a pezzi con «la fredda precisione di un corporate takeover», un’acquisizione societaria. A lui ricorda anche le copertine della rivista Fortune negli anni Ottanta, oltre a Claire Underwood.
Anche Hillary Clinton e Jill Biden posarono in tailleur per i ritratti ufficiali, ma erano a colori ed entrambe esibivano un sorriso aperto e caloroso a differenza di Melania. «Quando House of Cards debuttò, l’estetica del potere del business incarnata da Claire Underwood sembrava quasi una parodia» continua Golson. «Adesso la vita imita l’arte che imita la vita: un ritratto della Casa Bianca adotta lo stesso linguaggio visivo che la tv usava per indicare l’efficienza politica senza scrupoli».
Qualcosa di simile è avvenuto con il ritratto di Donald Trump reso pubblico la scorsa settimana: lo sguardo diretto, l’illuminazione drammatica e quasi cinematografica, la bandiera e il decor della Casa Bianca sfocati sullo sfondo. Immagini che «sembrano provocazioni deliberate, non chiedono approvazione né cercano di sedurre, semplicemente affermano l’autorità con la stesso approccio diretto di un’acquisizione ostile».

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