Madonna: «Europa attenta, qui tira aria di fascismo»

«Respiro intolleranza per chi è diverso o addirittura non più giovane». E la musica? «Cerco semplicità, canzoni che chiunque possa cantare»

di Luca Dondoni (lastampa.it, 4 marzo 2015)

Milano – Giulio Andreotti diceva che «a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca». Da quando si è cominciato a parlare del nuovo disco Rebel Heart, Madonna non ha fatto passare giorno senza stuzzicare l’attenzione dei media. Prima il «Madonnaleak» (molte delle canzoni del cd apparse in Rete a fine 2014), con successive polemiche, un arresto e la pubblicazione di parte dell’album. Poi, nell’ultimo mese, ha alzato la minigonna davanti ai fotografi dei Grammy Awards, è caduta sul palco dei Brit Awards e alla tv francese ha paragonato il Front National di Marine Le Pen al Partito Nazista. Impegno sociale o strategia di promozione per il nuovo album? Pochi giorni fa la star era in Italia per registrare l’intervista con Fabio Fazio che andrà in onda domenica all’interno di Che tempo che fa; il conduttore ha chiesto alla popstar una sua opinione sugli attentati di Parigi: «Ci hanno fatto capire che la libertà non è scontata – ha risposto colei che fu Material Girl – ma anche che dobbiamo essere più tolleranti». Al termine della registrazione, Madonna ha accettato di rispondere anche alle nostre domande.

 

Lei sembra non curarsi del passare del tempo. Balla, canta e si comporta come se fosse all’inizio della carriera. Sempre diretta, tagliente, precisa, concentrata, qualcuno dice strafottente. Nulla può impensierirla.

«È facile essere me perché sono io che mi comporto come voglio e quindi non ci faccio caso. L’importante è mettere il proprio lavoro, l’arte, prima di ogni altra cosa. Il mio compito è fare belle canzoni che possibilmente diventino classici da suonare con la chitarra. Per la produzione poi lascio fare a gente forte, attuale, dj che riempiono gli stadi. In Rebel Heart, personaggi come Diplo, Avicii o Kanye West mi hanno aiutata con la loro visione a creare, come cerco sempre di fare, un prodotto che anticipa i tempi».

 

Perché per fare la voce recitante che dà il via a Iconic ha chiamato l’ex pugile Mike Tyson?

«Per quell’introduzione avevo bisogno di un personaggio che avesse avuto una vita difficile e che fosse cresciuto come essere umano. Mike Tyson rappresenta esattamente l’uomo che volevo».

 

Qualche giorno fa ha detto che in Europa si respira un’aria fascista. È ancora di quella opinione?

«Sì fascista è la parola giusta. Nello scorso tour ho spesso respirato tracce di antisemitismo, intolleranza nei confronti di chi è diverso, delle minoranze come gay, ebrei, musulmani. Ho visto parecchio sessismo e la discriminazione l’ho sentita sulla pelle. E quando parlano di me come di una donna di una certa età i media peccano di “ageism” (razzismo nei confronti di chi non è più giovane, ndr)».

 

A proposito, ha saputo che proprio Tyson per recitare quell’introduzione ha detto di essersi ispirato ai discorsi di Mussolini?

«Per l’abilità e la potenza oratoria, non per altro».

 

Lei si è sempre schierata al fianco della signora Tymošenko in Ucraina, o delle Pussy Riot. Dopo gli ultimi avvenimenti, e senza dimenticare la censura del governo di Putin nei confronti dei gay, farà anche lei come Cher che ha detto che non si esibirà mai più in quel Paese?

«Al momento non sono previste date da quelle parti, ma si sappia che non ho paura di nulla e di nessuno».

 

Lei è considerata una donna risoluta. Nella canzone Joan of Arc (Giovanna d’Arco) dice che essere distruttivi non è da coraggiosi. Lo insegna anche ai suoi figli?

«I miei figli sono già sui social network e con Rocco discuto spesso a questo proposito. Ho sempre spiegato ai ragazzi la distinzione tra la professionista e la mamma, conoscono bene la differenza. A volte anch’io vengo ferita dai commenti negativi, ma non posso farci nulla se non guardare oltre».

 

Come sarà la scenografia del tour che arriverà a Torino a novembre?

«Non posso dire ancora nulla, se non che non amo ripetermi. Sto cercando ispirazione un po’ ovunque, in questo periodo il mio cervello è come una spugna; per esempio oggi ho visto i led sul pavimento dello studio di Fabio Fazio e ho avuto una certa idea…».

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