L’ultimo tweet di Trump è il più assurdo di sempre

(huffingtonpost.it, 27 novembre 2019)

Tweet shock di Donald Trump che, alla vigilia della Festa del Ringraziamento, dalla sua Casa Bianca d’Inverno di Mar-a-Lago, in Florida, regala al mondo un clamoroso fotomontaggio in cui appare nelle vesti di Rocky Balboa, scatenando immediatamente sgomento e ironia sui social.

Donald Trump via Twitter
Donald Trump via Twitter

Impossibile capire a chi voglia mostrare i muscoli il presidente americano, visto che nessun commento accompagna l’immagine. Ma il messaggio dietro al photoshop realizzato su un poster promozionale del film Rocky III, del 1982, per quanto trash sembra chiaro: il tycoon è pronto a combattere, su tutti i fronti. Ce l’avrà con la Cina o con i democratici che vogliono il suo impeachment, si chiedono in molti. Forse con i narcos, si spinge a ipotizzare qualcuno, dopo che il tycoon ha dichiarato di voler inserire i cartelli della droga tra le organizzazioni terroristiche. Oppure, affermano altri, “Trumpy Balboa” è solo un modo per ribadire come l’America sia tornata grande sotto la sua leadership, “America First”, dalla politica estera all’economia. Ma a prevalere sul Web è lo stupore e l’indignazione per un uso di Twitter da parte del presidente americano a dir poco sconsiderato. “Ma che diavolo sta succedendo?”, domandano in molti sbalorditi. Mentre Andrea Mitchell, anchor di Nbc, commenta su Twitter: “Ora capiamo il perché della misteriosa visita medica del presidente…”.

“È un dittatore, è ora che se ne vada”. L’ultima celebrity a lanciare un grido contro The Donald è un mito del cinema americano e mondiale, Robert Redford, 83 anni, che in un editoriale su Nbc News ha definito senza mezzi termini l’attuale amministrazione statunitense “una monarchia in incognito”, un regime che sta attaccando i valori fondanti dell’America. Non solo Robert De Niro, dunque, che con i suoi insulti al tycoon in diretta mondiale dal palco dei Tony Awards fece tremare Hollywood. L’affondo di Redford è più pacato, elegante, ma non meno duro. “È ora che Trump vada via e con lui coloro che in Congresso hanno scelto la lealtà al partito piuttosto che al giuramento di difendere solennemente la Costituzione degli Stati Uniti. E sta a noi fare che questo accada, attraverso il potere dei nostri voti”, afferma in quello che suona come un appello agli americani che voteranno per la Casa Bianca fra meno di un anno. Redford sostiene come con l’attuale amministrazione “il comune senso di tolleranza degli americani, la sacralità dello stato di diritto, la libertà della stampa e la libertà di espressione sono tutti valori minacciati da un singolo uomo”.

L’elenco delle star che dicono basta all’era Trump si allunga sempre di più. Da Meryl Streep ad Alec Baldwin, da Whoopi Goldberg a Cynthia Nixon, passando per Michael Moore, Spike Lee, Susan Sarandon, Scarlett Johansson e, appunto, l’arrabbiatissimo Robert De Niro. Di recente, ospite di Stephen Colbert al The Late Show, De Niro ha detto che vivere sotto la presidenza Trump è come farlo in un contesto familiare violento. E contro il tycoon si è schierato anche il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, esortando Twitter a bandire il presidente dalla piattaforma. “Restano undici mesi di tempo per cambiare il corso del disastro e per mettere la barca di nuovo sulla retta via”, parola di Robert Redford.

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