L’Ucraina si è inventata il merchandising di guerra

di Cristina Brondoni (wired.it, 15 giugno 2022)

La guerra in Ucraina si sta combattendo soprattutto sul fronte orientale, nel Donbass, dove la popolazione è allo stremo e l’esercito ucraino sta opponendo una strenua resistenza agli attacchi della Federazione Russa. Nella regione di Kyiv intere città, come Buča, Irpin’, Gostomel, Borodyanka, hanno subìto gravissimi danni e numerose perdite umane per i bombardamenti russi e per le esecuzioni sommarie in mezzo alla strada di civili inermi. E a Kyiv le sirene delle allerte aeree continuano a suonare, anche se con meno frequenza rispetto al recente passato. Anche solo un mese fa. Tutto questo dovrebbe portare a pensare, come logica conseguenza, a una popolazione annichilita, sconvolta. Sicuramente il ragionamento vale per qualcuno, ma non per tutti. Camminando per le vie Kyiv ci si imbatte, come in ogni Capitale del mondo, in bancarelle di souvenir.

Ph. Cristina Brondoni

Solo che la maggior parte dei gadget riguarda la guerra e il tema è talmente attuale da lasciare attoniti. Non fosse che, in genere, il souvenir è appunto un ricordo di qualcosa che è stato e non di qualcosa che è ancora un (doloroso) presente. Il gadget per eccellenza è sicuramente il francobollo che commemora l’affondamento della nave da guerra russa Moskva da parte dei soldati dell’Isola dei Serpenti e la risposta ucraina all’intimazione dei russi di arrendersi. Il 10 giugno centinaia di persone si sono messe in fila per acquistare la seconda serie di francobolli. Il capo ufficio stampa della Posta, che ci ha accompagnati nel meraviglioso palazzo della sede centrale, in Piazza Maïdan, spiega che “la seconda serie è stata stampata in cinque milioni di esemplari, a differenza della prima, ormai introvabile, stampata in un milione di esemplari”. C’è una differenza sostanziale tra le due serie. La seconda, dal titolo Russian warship… Done!, riporta anche un bollo con Done, segno di una missione compiuta, e sono stati stampati alternati: con e senza la nave da guerra all’orizzonte. Resta in primo piano il soldato ucraino che fa il dito medio.

In Posta, oltre ai francobolli, vengono venduti molti altri gadget della serie sull’affondamento della Moskva. Per 10 grivnie l’una si possono acquistare le cartoline, e per lo stesso prezzo ci sono anche gli adesivi. Il magnete costa 30 grivnie, mentre la busta da lettere ne costa 6. I francobolli della seconda serie che commemora l’affondamento della Moskva, stampati in cinque milioni di esemplari, sono disponibili per spedizioni sia interne sia internazionali, “escluse Russa e Bielorussia” precisa la responsabile dell’ufficio stampa. Sei francobolli per l’Ucraina costano 69 grivnie (2,20 euro), mentre quelli per il resto del mondo ne costano 131 (4,20 euro). Per 149 grivnie sono disponibili le tazze, in due misure. Volendo ci sono anche cappellini, t-shirt e felpe; queste ultime vanno dalle 349 alle 649 grivnie, dipende dal modello. Insieme ai francobolli, sono proprio le magliette i gadget più acquistati.

Il marchio Brave.Ua ha fatto il giro del mondo con il motto “Be Brave Like Ukraine” (Sii coraggioso come l’Ucraina) e sul sito si possono trovare e scaricare gratuitamente, allo scopo di stamparli, poster di vari formati. In alcuni negozi della Capitale sono in vendita anche stickers, ricavati dallo stesso marchio, da attaccare alle cover dei cellulari. I negozianti assicurano che il ricavato andrà a supporto dell’esercito ucraino. Gli stickers hanno un costo di 95 grivnie (3 euro). Alcuni gadget, come i magneti sui crimini di guerra, sono più distopici di altri. Non fosse che i crimini di guerra contro i civili sono oltremodo recenti e, per quanto riguarda il prosieguo della guerra, attuali. In Piazza Maïdan c’è un ritrattista che, accanto ai dipinti che di solito propone ai turisti, ha esposto la sua ultima creazione: la riproduzione del francobollo della Moskva. “Costa 100 dollari” dice in Inglese. È forse un’opera un po’ naïf, ma rende bene la situazione attuale: adattarsi per sopravvivere.

Anche le calze a tema guerra in Ucraina si possono trovare un po’ ovunque, sulle bancarelle, nei negozi e nei supermercati. Il costo va dalle 30 alle 100 grivnie. Tra i giovani, insieme alle magliette, sono molto diffuse. Alcuni brand hanno già messo in produzione abbigliamento a tema Ucraina. A Kyiv s’incontrano persone che indossano la t-shirt che rappresenta la bandiera: gialla sotto e blu sopra. Molto popolari anche quelle che indossa il presidente Volodymyr Zelensky. Le più vendute sembrano essere quelle che riportano frasi e motti, come “Slava Ukraini” (Gloria all’Ucraina) e “Peremoje” (Vinceremo). I prezzi si aggirano tra le 250 e le 400 grivnie.

Non poteva mancare, per chiudere la carrellata dei gadget di guerra, il protagonista indiscusso di questa tragedia. Anche se vederlo sulla carta igienica fa quasi sorridere. Quasi, se non ci fosse da piangere. Le lettere (senza vocali) riprendono il coro da stadio urlato per la prima volta nel 2014 durante una partita tra il Mentalist Kharkiv e il Shaktar Donetsk. All’epoca gli ultras di entrambe le squadre si unirono contro Vladimir Putin e ne uscì il coro “Putin Khuilo”, che, ça va sans dire, è un insulto al presidente della Federazione Russa. Sulla carta igienica, così come sui murales, è abbreviato in PTN KLO.

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