L’Ucraina inserisce Al Bano nella lista nera: «Minaccia alla sicurezza nazionale»

(bari.repubblica.it, 11 marzo 2019)

Il ministero della Cultura ucraino ha inserito anche il cantante Albano Carrisi (Al Bano) nella lista degli individui che considera una minaccia alla sicurezza nazionale. La lista nera è compilata e aggiornata dal ministero della Cultura in base alle richieste del Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale dell’Ucraina, dei servizi di sicurezza ucraini e del Consiglio della Tv e Radio nazionali.Ucraina-AlBanoNella black list ci sono ora 147 persone. Lo riferisce l’agenzia Interfax.

Al Bano e Romina Power negli anni Ottanta e Novanta erano famosi anche in Unione Sovietica. Il cantante pugliese non ha mai nascosto la sua ammirazione per il presidente russo, Vladimir Putin. «L’ho incontrato tre volte – ha raccontato in una recente intervista –. Nel 1986, durante una tournée in Russia, feci 18 concerti a Leningrado e altri 18 a Mosca. In uno di questi era presente anche lui, allora capo del Kgb. Il giorno dopo venne in albergo per complimentarsi. Poi nel 2004 ho cantato al Cremlino per festeggiare il Capodanno. Allo stesso tavolo c’erano Putin e la sua famiglia e Boris Eltsin e famiglia. Nel novembre scorso, invece, alla festa del centenario del Kgb, tanti cantanti, e anch’ io, abbiamo intonato ognuno due canzoni».

«Non ho mai detto una parola contro l’Ucraina. Mai fatto neanche un apprezzamento. È inaccettabile che proprio io che canto da sempre la pace ora venga trattato come un terrorista. Non ho mai posseduto armi, neanche quelle mentali», ha commentato Al Bano. «Chiamerò subito l’ambasciatore e quindi il ministero della Cultura ucraina. Voglio capire come il mio nome sia finito nella lista. Quando l’ho saputo questa mattina ho pensato a uno scherzo, o a uno scambio di persona». Al Bano precisa: «Se Putin è bravo io lo dico. Non c’è un’amicizia, ma una semplice conoscenza, favorita anche dal fatto che lui è presidente onorario della Federazione internazionale dello judo e io ne sono ambasciatore nel mondo. Ho cantato per lui ma anche per tanti altri capi di Stato e pure per Giovanni Paolo II. Sono un uomo di pace e non di guerra». In Ucraina invece Al Bano è stato, racconta «circa tre o quattro anni fa, e mi sono trovato bene». Forse, prova a scherzare, «all’Ucraina adesso non piacciono più le mie canzoni. Ma la lista nera è troppo».

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