(ilpost.it, 24 settembre 2023)
Dal 2007 l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha una stella a lui dedicata nella Walk of Fame di Hollywood, una famosa via dell’omonimo quartiere di Los Angeles sui cui marciapiedi sono applicate delle targhe celebrative a forma di stella dedicate ai personaggi dello spettacolo. In questi anni, in particolare dopo la sua elezione nel 2016, diverse persone e associazioni hanno chiesto che venisse rimossa, ma nonostante l’amministrazione locale si dica d’accordo la stella è ancora al suo posto, e viene periodicamente vandalizzata.
Trump aveva ricevuto la stella per la sua lunga conduzione del reality show The Apprentice, dove i concorrenti, aspiranti manager, dovevano superare diverse prove per essere scelti come suoi assistenti. Le prime richieste di rimozione della stella arrivarono già all’inizio del 2015, quando l’emittente televisiva Nbc licenziò Trump per aver detto che i messicani che entravano negli Stati Uniti erano «stupratori» e che «portavano droga e criminalità» durante il discorso con cui annunciò la sua candidatura alla presidenza. Dopo l’elezione nel 2016 le richieste aumentarono, e s’intensificarono ulteriormente dopo l’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021. Trump è stato formalmente incriminato per il suo ruolo nell’attacco ad agosto del 2023, ma già nel 2021 il consiglio comunale di Los Angeles aveva approvato all’unanimità una risoluzione che chiedeva la rimozione di Trump dal suo incarico perché aveva istigato un attacco «sovversivo, razzista e violento». L’allora presidente del consiglio comunale Nury Martinez lo definì un «chiaro e attuale pericolo per la stabilità della nazione».
Neanche i cittadini di Los Angeles lo amano più di tanto: alle elezioni presidenziali del 2020 è stato votato da meno del 25% degli elettori e la sua stella è stata danneggiata o distrutta diverse volte, ma viene sempre riparata. Poco prima delle elezioni presidenziali del 2016, un uomo travestito da operaio edile la distrusse con un martello pneumatico dicendo a chi passava vicino e gli chiedeva perché lo stesse facendo che era stufo del comportamento di Trump nei confronti delle donne. La stessa cosa successe nel 2018, quando un uomo tirò fuori dalla custodia di una chitarra un piccone e la distrusse; e di nuovo nel 2020, quando, nonostante una protezione in legno allestita intorno alla stella, un uomo vestito in modo elegante la prese a picconate.
La stella è stata anche più volte vandalizzata con bombolette spray e coperta da adesivi offensivi, o “decorata” con degli oggetti, come le sbarre che si trovano in prigione o un gabinetto dorato. Dopo il ritrovamento di documenti riservati nel bagno della sua villa di Mar-a-Lago in Florida, qualcuno ci ha messo sopra un gabinetto, una vasca e delle scatole di documenti. Dopo questi casi, varie associazioni e attivisti hanno chiesto, se non di rimuoverla, almeno di lasciarla così com’era, ma ogni volta la Camera di Commercio di Hollywood, che amministra la Walk of Fame fin dalla sua nascita nel 1960, ha deciso di restaurarla o sostituirla, un’operazione che costa fino a qualche decina di migliaia di dollari, a seconda del tipo di danno.
In un articolo sul Guardian, il giornalista Andrew Gumbel spiega che nelle conversazioni informali le persone dentro e ai margini del governo cittadino sono d’accordo con chi chiede che la stella venga rimossa, ma che per un motivo o per l’altro tutti trovano una scusa per non farlo. Ad esempio, il consigliere comunale Democratico Bob Blumenfield disse nel 2022 che avrebbe volentieri votato per «rimuovere qualsiasi manifestazione pubblica di sostegno a Trump di proprietà della città», ma che al momento aveva «molte altre questioni più urgenti». Quest’estate, il deputato della California il cui distretto comprende la Walk of Fame, Rick Chavez Zbur, ha detto a una riunione di attivisti del Partito Democratico di «rimanere sintonizzati», ma poi ha riferito al Guardian che di questo tipo di cose se ne occupano i leader locali. Anche il consigliere ed ex sindacalista Hugo Soto-Martinez, che ha detto che si sarebbe occupato della questione, ha sostenuto che «poiché nessuna stella è mai stata rimossa, stiamo cercando di capire chi sia l’autorità competente in questione, quali siano i problemi legali e quale possa essere la procedura da seguire». Anche l’ex sindaco di Los Angeles Eric Garcetti disse, nel 2018, che il posizionamento e la rimozione delle stelle non erano sotto la sua giurisdizione.
La Camera di Commercio di Hollywood ha detto più volte che se una stella viene installata nella Walk of Fame non può essere tolta perché diventa parte del «tessuto storico di Hollywood», ed essendo la Walk of Fame un «monumento dello Stato della California» questo la rende non alterabile. Tuttavia, come ha mostrato l’attivista Andrew Rudick, la Walk of Fame non si trova davvero nell’elenco ufficiale dei monumenti statali, ma è solo considerata dalla città di Los Angeles come un «monumento di valore storico e culturale», dicitura che permette delle modifiche minori e la cui giurisdizione è in realtà proprio dell’amministrazione locale. La vera motivazione sembra in realtà che nessuno vuole creare un precedente a cui potrebbe appellarsi chiunque in futuro voglia richiedere la rimozione di stelle ritenute per vari motivi controverse, anche per persone che come Trump non sono state condannate definitivamente.
È un problema che era già stato posto nel 1958, quando la Camera di Commercio di Hollywood iniziò a discutere della possibilità di creare una Walk of Fame. In una lettera indirizzata al governo cittadino, l’avvocato John West, che lavorava per la Nbc, espresse la preoccupazione dell’emittente televisiva riguardo al celebrare in questo modo delle persone che erano ancora in vita scrivendo proprio: «supponiamo che un attore attualmente di spicco, il cui nome è inciso sul marciapiede, venga condannato un anno dopo per un crimine infame. Il suo nome dovrebbe essere rimosso? Chi avrebbe il potere di ordinare la rimozione? L’attore avrebbe acquisito il diritto legale di opporsi alla rimozione?».
E infatti, Donald Trump non è l’unico che ha causato questo tipo di problemi. La Camera di Commercio di Hollywood si era già opposta alla rimozione nel 2015 della stella di Bill Cosby, che durante il #MeToo era stato accusato da decine di donne di abusi sessuali. Nel 2018 Cosby fu condannato in Pennsylvania per aver drogato e violentato una donna e la sentenza fu confermata dalla Corte Suprema della Pennsylvania nel 2019. Tuttavia, dopo aver scontato tre dei dieci anni di carcere a cui era stato condannato, nel 2021 la stessa Corte annullò la sentenza in modo abbastanza controverso. Cosby fu nuovamente dichiarato colpevole di violenza sessuale in un altro caso nel 2022 e la sua stella, come quella di Trump, viene periodicamente vandalizzata, tuttavia rimane al suo posto.
Nella Walk of Fame peraltro c’è anche la stella di Spade Cooley, un celebre violinista swing che un anno dopo averla ricevuta fu condannato per aver picchiato e soffocato a morte l’ex moglie in presenza della loro figlia quattordicenne. Ma anche quelle di Kevin Spacey, attore notoriamente accusato di molestie sessuali e recentemente assolto in un processo a suo carico a Londra, o di Michael Jackson, popstar che secondo diverse credibili testimonianze e ricostruzioni giornalistiche abusò sessualmente di alcuni bambini. Anche queste vengono di tanto in tanto vandalizzate, ma per il momento le richieste di rimuoverle sono meno insistenti.