di Antonello Guerrera (repubblica.it, 2 giugno 2024)
C’è il leader di un importante partito britannico, quello dei liberal-democratici un tempo in coalizione di governo con David Cameron primo ministro, che in questi primi giorni di campagna elettorale ne ha combinate di tutti i colori. Una settimana fa se n’è andato sul Lake District, nel Nord dell’Inghilterra, su una tavola da paddle surf ed è cascato goffamente in acqua per sette volte.
Qualche giorno dopo si è fatto fotografare mentre in bici si scagliava a tutta velocità in una discesa del paesino di Knighton, in Galles. Infine l’altro giorno si è divertito da matti, come un bambino, su un acquascivolo nell’inglese Somerset, lanciandosi più volte su un gommone mentre si scompisciava di risate dall’alto dei suoi 58 anni.
Stiamo parlando di Sir Ed Davey, il leader dei Lib-Dem, che sembra incarnare tutto meno che la serietà nel guidare il suo partito in elezioni cruciali come le prossime del 4 luglio. Il settimanale conservatore Spectator si è chiesto: «Ma perché ai responsabili della comunicazione dei liberal-democratici piace sempre umiliare così i loro leader?». Altri utenti sui social lodano la voglia di divertirsi di Davey anche in tempi così cupi e in un periodo molto teso come la campagna elettorale. Altri ne criticano la «mancanza di serietà: come pensa così di apparire un vero leader e conquistare gli elettori indecisi?».
Dunque perché Davey, leader del partito dal 2019, si presta a quelle che i critici hanno chiamato «pagliacciate»? Anche il regalo di benvenuto per i giornalisti sul “battle bus”, ossia il pullman che i leader politici britannici usano per girare il Paese durante la campagna elettorale, è stato sorprendente: un pacchetto con dentro una macchina sparacoriandoli, cruciverba e mezza bottiglia di prosecco.
Secondo la Bbc, la goffaggine e le «pagliacciate» di Sir Ed Davey non sono casuali. Né sono gaffe involontarie per un politico navigato e rispettato, che ha perso entrambi i genitori molto presto (il padre in tenerissima età), da giovane ha assistito la madre malata di cancro fino all’ultimo momento e si prende cura personalmente ogni giorno del figlio disabile, John. In realtà, quella di Davey è una vera e propria strategia mediatica ed elettorale. Il partito al momento è poco sotto il 10 per cento nei sondaggi, nel 2019 ha subito una batosta con l’allora leader Jo Swinson scivolando dietro i nazionalisti scozzesi Snp come seggi. Dunque, tocca “farsi notare”.
A differenza del leader laburista Sir Keir Starmer e del primo ministro conservatore Rishi Sunak, molto seri e accorti in campagna elettorale, Davey non ha alcuna chance di diventare primo ministro. E la strategia dei Lib-Dem è quella di voler parlare di temi seri anche in circostanze tutt’altro che solenni. Nel sistema uninominale secco britannico, il partito punta a seggi dei conservatori come Cheadle, Cheltenham, Wimbledon e Winchester. Ma per riuscire nell’obiettivo, “deve attirare l’attenzione”.
Una delle scommesse dei Lib-Dem è questa: un elettore che non conosce Davey e il suo partito, dopo aver visto una sua smargiassata sui social, magari s’informa su di lui on line, sulle sue politiche e sulle sue promesse elettorali. Cosa che non avrebbe mai fatto senza aver visto Davey scivolare per ben sette volte nelle gelide acque del Lake Windermere nel parco nazionale del Lake District, per esempio.
Ma c’è un altro motivo alla base di questa bizzarra strategia mediatica dei liberal-democratici. Nel Regno Unito, durante la campagna elettorale, il tempo concesso a ogni partito nei programmi tv si calcola incrociando il risultato delle elezioni precedenti e una media dei sondaggi attuali. Dunque Davey, con le sue arlecchinate, ha il doppio obiettivo di risaltare agli occhi degli spettatori nel suo limitato tempo a disposizione e, contemporaneamente, sperare di aumentarlo di pari passo con le intenzioni di voto a suo favore. Funzionerà? Chissà. Ma, come diceva qualcuno, basta che se ne parli.