(ilpost.it, 28 maggio 2023)
L’inaugurazione della nuova sede del Parlamento indiano che si è svolta domenica a New Delhi ha provocato polemiche politiche, proteste e scontri. Il primo ministro Narendra Modi ha definito il palazzo «il tempio della nostra democrazia» ma, come già annunciato, la gran parte dei partiti di opposizione al governo non ha partecipato all’evento. Inoltre alcuni atleti di lotta libera, tra cui i campioni olimpici Bajrang Punia e Sakshi Malik, sono stati arrestati mentre si dirigevano in gruppo verso il palazzo per protestare contro il governo.
La manifestazione dei lottatori rientra in una più ampia protesta iniziata a gennaio per chiedere provvedimenti nei confronti del presidente della Federazione indiana dei lottatori, Brij Bhushan Sharan Singh, che è anche un parlamentare del partito nazionalista Bharatiya Janata Party (Bjp) di Modi, e che era stato accusato di aver aggredito sessualmente alcune atlete. La decisione dei partiti dell’opposizione di boicottare la cerimonia di inaugurazione, invece, ha diverse ragioni. Oltre ad aver criticato la decisione del primo ministro di non chiedere alla presidente Droupadi Murmu di aprire la cerimonia, c’è anche il fatto che il governo ha deciso di organizzare l’evento nel giorno dell’anniversario della nascita di Mahasabha Savarkar, un pensatore nazionalista indù di estrema destra celebrato dal partito nazionalista di Modi come un eroe. Inoltre alcuni gruppi ambientalisti e associazioni civili avevano già in precedenza criticato il progetto del nuovo palazzo perché non era stato fatto approvare dal Parlamento, perché era ritenuto eccessivamente costoso e perché i lavori erano stati fatti iniziare quando la pandemia era ancora in corso.
La protesta delle lottatrici e dei lottatori invece era iniziata a gennaio, quando Singh era stato accusato di molestie e si era interrotta quando il ministero dello Sport aveva deciso di sospenderlo dalle sue funzioni amministrative. Alla fine di aprile la protesta era però ricominciata per chiedere che Singh venisse arrestato, ed è da allora che alcuni manifestanti, tra atleti e studenti, si sono accampati con delle tende fuori dal nuovo palazzo del Parlamento. Domenica, mentre un gruppo di loro si stava avvicinando al palazzo per approfittare dell’inaugurazione per dare visibilità alle proprie proteste, la polizia è intervenuta strattonando atleti e atlete e portandoli via. On line stanno circolando molti video.
Durante la cerimonia di inaugurazione Modi ha portato a due mani uno scettro d’oro chiamato “sengol” e considerato un oggetto di grande valore storico; poi l’ha posato su un piedistallo, dov’è previsto che resti da qui in avanti. Secondo quanto detto dal governo, lo scettro era stato donato al primo ministro Jawaharlal Nehru (1889-1964) dal leader di un’importante setta induista e rappresenterebbe il passaggio del potere politico dall’impero britannico agli indiani. Rahul Gandhi, leader del principale partito di opposizione, il Congresso nazionale indiano, ha criticato il rito su Twitter, scrivendo che Modi ha organizzato l’inaugurazione della sede del Parlamento come fosse un’incoronazione. La nuova sede del Parlamento si trova di fronte alla vecchia ed è parecchio più grande. La decisione di inaugurare il nuovo palazzo fa parte di una più generale iniziativa del governo di Modi di spostare le istituzioni dagli edifici risalenti al periodo della dominazione dell’Impero britannico. La precedente sede del Parlamento ora verrà convertita in un museo.