Le tante polemiche sul live action di “Biancaneve”

The Walt Disney Company

di Paolo Armelli (wired.it, 17 marzo 2025)

Biancaneve, il nuovo live action con cui la Disney rivisita i suoi classici d’animazione più amati, uscirà nelle sale italiane il prossimo 20 marzo. Ma c’è già chi ha visto il suo destino come segnato, soprattutto per via delle polemiche che l’hanno accompagnato fin dal suo annuncio e che non hanno smesso d’intensificarsi nelle ultime settimane.

Prova definitiva sarebbe stata, secondo alcuni, la decisione di Disney di organizzare a Los Angeles, lo scorso 15 marzo, un’anteprima mondiale dal tono molto raccolto, senza il codazzo di giornalisti e media vari ad affollarsi sul red carpet con i loro microfoni, ma con uno sparuto gruppo di rappresentanti dell’azienda stessa, ovviamente oltre al cast e ai membri della produzione. Segnale di un certo nervosismo al culmine di una campagna promozionale ricca di critiche, anche se il risultato potrebbe essere ribaltato nelle sale: sono infatti entusiaste le prime reazioni di chi ha già visto il film, parlandone di un capolavoro nel suo genere e di una «gioia per gli occhi».

Riusciranno, quindi, critica e pubblico a correggere la rotta di una pellicola che pare nata sotto una cattiva stella? Il tutto è partito dall’annuncio, nell’estate del 2021, del casting di Rachel Zegler nei panni della protagonista, la principessa Biancaneve: subito molti osservatori hanno criticato la scelta della Disney di scritturare un’attrice di origini colombiane per un personaggio “bianchissimo” per sua stessa definizione.

Le critiche si sono intensificate dopo che la stessa Zegler ha rilasciato diverse dichiarazioni alla stampa in cui criticava l’impianto sessista della fiaba originale dei fratelli Grimm e del film animato del 1937: «C’è un grande focus sulla sua storia d’amore con un tipo che chiaramente le fa stalking» ha dichiarato lei, suggerendo che la nuova Biancaneve avrebbe avuto un ruolo di maggior azione e autodeterminazione, molto oltre la retorica contenuta in un brano come Someday My Prince Will Come (Il mio amore un dì verrà). Il remake, dunque, è stato criticato per il tentativo di rendere “woke” una fiaba classica.

Sempre per temi legati al politicamente corretto, il nuovo live action è stato criticato anche per le celeberrime figure dei Sette Nani. L’attore Peter Dinklage, lui stesso una persona nana, ha criticato nel gennaio del 2022 questa storia da lui definita «retrograda», soprattutto per l’infantilizzazione dei sette compagni di Biancaneve. In risposta a ciò la Disney aveva assicurato che avrebbe fatto di tutto «per evitare di rinforzare gli stereotipi dell’originale animato, con un nuovo approccio e consultando membri della comunità».

A un certo punto sul Web erano anche circolate alcune immagini, teoricamente prese dal set, in cui si vedevano sette figure molto diverse tra loro che “reinterpretavano” i sette nani. Alla fine è stato invece confermato che i Sette Nani sarebbero stati ricreati in computer grafica, simili a quelli del film originale, una mossa a sua volta molto criticata perché considerata un’occasione mancata per scritturare invece veri interpreti nani.

Anche la geopolitica, e in particolare la guerra tra Israele e Palestina, è entrata in corsa durante la campagna promozionale del film. Gal Gadot, l’attrice scelta per interpretare la regina cattiva Grimilde, è israeliana e in questi mesi è stata una voce molto attiva nell’invitare i governi a fare di più per la liberazione degli ostaggi catturati da Hamas lo scorso 7 ottobre. Dal canto suo, invece, Rachel Zegler si è definita “pro-Palestina”, ribadendo la sua vicinanza al popolo palestinese in diversi post e scrivendo sui social: «Possano Trump e i suoi sostenitori non conoscere mai la pace».

Nonostante le idee politiche apparentemente contrastanti, Gadot e Zegler sono state viste insieme durante le premiazioni degli Oscar, anche se in diverse occasioni hanno promosso il film separatamente (cosa però non insolita quando si vogliono coprire più luoghi di promozione dividendo il cast). Di Biancaneve, insomma, si è parlato moltissimo finora, nella speranza che ora parlino le immagini sullo schermo.

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