
di Marco Patricelli (agi.it, 17 marzo 2025)
Hanno raccolto fondi per sostenere lo sforzo bellico, girato gli States con i loro spettacoli di propaganda e film per galvanizzare l’opinione pubblica sulla necessità di combattere. E alcuni di loro hanno proprio combattuto, quando erano già stelle del cinema o lo sarebbero diventate di lì a poco.
Hollywood si mobilitò da prima ancora dello scoppio del secondo conflitto mondiale nel quale gli Usa si ritrovarono direttamente coinvolti dal 7 dicembre 1941, ovvero dal “giorno dell’infamia” dell’attacco giapponese a Pearl Harbor. E non fu una partecipazione simbolica.
James Stewart, per i suoi trascorsi nella Seconda guerra mondiale, nel 1959 arriverà al grado di generale di brigata aerea. Era stato ammesso nei ranghi dell’Aeronautica nel 1941, dopo che era già stato respinto per insufficienza di peso e si era sottoposto a una dieta speciale per essere arruolato. D’altronde nella sua famiglia la tradizione militare non mancava, né per linea paterna né materna. Pilota istruttore di quadrimotori da bombardamento, chiese e ottenne di essere mandato in Europa, dove parteciperà a ben venti missioni (con venticinque gli equipaggi delle Fortezze volanti ricevevano il congedo). Si guadagnò i gradi di colonnello e una serie di decorazioni. Nella sua stessa squadra aerea (l’Ottava), in Inghilterra, prestava servizio come radiotelegrafista Walter Matthau (1920-2000).
L’aviazione era stata scelta anche da Clark Gable (1901-1960), ma non alla cloche di un aereo bensì in una torretta da mitragliere. Aveva deciso di arruolarsi come soldato semplice a seguito della morte della moglie Carole Lombard, il 16 dicembre 1942, deceduta proprio in un incidente aereo durante un tour di propaganda: il dolore l’aveva profondamente segnato, tanto da scrivere un telegramma al presidente Franklin Delano Roosevelt in cui manifestava l’intenzione di voler combattere.
Col grado di tenente, a 43 anni, Gable si trasferisce in Inghilterra e partecipa a cinque missioni di guerra; sul petto potrà sfoggiare le onorificenze conquistate sui cieli della Germania. Pur avendo chiesto e ottenuto di essere trattato come un soldato qualunque, ovunque andasse era attorniato da fans. Si racconta che il Reichsmarschall Hermann Goering avesse promesso un robusto premio in danaro e una licenza speciale al pilota della Luftwaffe che fosse riuscito ad abbattere l’aereo con l’attore americano.
Le mitragliere e la radio sono gli strumenti con cui Charlton Heston dà il suo contributo alla vittoria americana a bordo dei un bimotore B-25 Mitchell con base alle Isole Aleutine, in Alaska, col grado di sergente maggiore, ma senza partecipare a combattimenti. Rock Hudson (1925-1985) si occupa, invece, di meccanica nell’aviazione di marina e presta servizio nelle Filippine. Nello stesso corpo si arruola Paul Newman (1925-2008), appena terminate le scuole superiori, ma non riesce a diventare pilota perché proprio durante la visita gli viene riscontrato il daltonismo, e allora opta per gli incarichi di radiotelegrafista e mitragliere, che svolge sia sulle navi sia sugli aerei. Scamperà alla morte nel 1945, a Okinawa, per un caso fortuito.
Mitragliere aereo anche Charles Bronson (1921-2003), sul fronte del Pacifico, con venticinque missioni all’attivo, ferito in combattimento e decorato con la Purple Heart. Jackie Coogan (1914-1984), il Monello di Chaplin e futuro “zio Fester” della Famiglia Addams, dall’esercito chiese di essere trasferito nel Corpo aereo perché era un esperto pilota civile e si distinse in diverse operazioni nella guerra contro i giapponesi.
Il fascino dell’uniforme bianca della Marina attrae il senso del dovere di Henry Fonda (1905-1982), che da Hollywood chiede di essere imbarcato con destinazione Oceano Pacifico, prima come sottufficiale su un cacciatorpediniere e poi come tenente nell’Air Combat Intelligence. Non recita il ruolo del soldato, ma è protagonista di gesta di valore che gli valgono due alte decorazioni al merito. Izzy Demsky, alias di Issur Danielovitch Demsky, cambiò nome prima di arruolarsi in Marina nel 1941, e così Kirk Douglas (1916-2020) divenne ufficiale addetto alle comunicazioni in operazioni antisommergibile: tornerà a casa nel 1944, congedato con onore per le ferite di guerra riportate.
Glenn Ford (1916-2006) si arruolò il 13 dicembre 1942 seguendo l’addestramento nella base di San Diego, dove si trovava anche Tyrone Power, ma verrà congedato nel 1944 per un’ulcera duodenale che lo perseguiterà per tutta la vita. Ford entrerà comunque nella Riserva e raggiungerà il grado di capitano.
Per Tony Curtis l’esperienza bellica ha gli spazi angusti del sommergibile Uss Proteus, con cui partecipa a diverse azioni. Da qui assiste alla cerimonia nella baia di Tokyo con la resa formale del Giappone, il 2 settembre 1945, sulla corazzata Missouri. Reindosserà come attore cinematografico, nel 1959, l’uniforme di ufficiale di Marina in un sommergibile nella commedia brillante Operazione sottoveste, al fianco di Cary Grant. Le tre medaglie al valore che aveva in casa erano invece vere. In Marina prestarono servizio anche Gene Kelly, Steve McQueen, Robert Taylor.
Da Hollywood, dove viveva, l’inglese David Niven (1910-1983), allo scoppio della guerra, tornò in patria, rientrando nei ranghi dell’esercito, dove aveva già prestato il servizio militare. Fu uno dei partecipanti allo sbarco in Normandia, congedandosi come tenente colonnello. Il cantante italoamericano Tony Bennet (1926-2023) indossò la divisa verde oliva in Europa nella 63ª Divisione di Fanteria, inviato come rincalzo in prima linea per compensare le perdite americane della battaglia delle Ardenne iniziata nel dicembre del 1944.
Il marine Lee Marvin (1924-1987), nel 1944, venne ferito nella battaglia di Saipan. Fuori classifica perché britannico, ma significativo per la sua esperienza bellica, Christopher Lee (1922-2015), per sempre Dracula nella storia del cinema, che combatté per la prima volta nel 1939 come volontario straniero nell’esercito finlandese contro l’Armata Rossa di Stalin. Successivamente, nella Royal Air Force, partecipò alle campagne d’Africa e d’Italia, con un’esperienza nei commandos e una nei gurkha nepalesi a Montecassino. L’esercito aveva arruolato anche William Holden e Sidney Poitier.