Le due carriere parallele di Maye Musk in Cina e negli Stati Uniti

Ph. Slaven Vlasic / Getty Images

di Zeyi Yang (wired.it, 28 marzo 2025)

Quando a gennaio negli Stati Uniti incombeva la prospettiva di un divieto nazionale di TikTok, centinaia di migliaia di persone hanno iniziato a riversarsi su un altro social network cinese, RedNote. Una volta arrivati sulla piattaforma, hanno scoperto che Maye Musk, la madre di Elon, lì aveva già un pubblico relativamente ampio.

Nel momento in cui è arrivata la marea di americani, Maye, che negli ultimi anni è diventata una vera e propria celebrità in Cina, contava oltre 600mila follower sull’app. «Devo trovare il pulsante di blocco» ha commentato un utente americano sotto il suo ultimo video, che ha accumulato più di 10mila like. «Non posso credere che sto vedendo americani che affrontano di petto la mamma di Musk», si legge in un altro commento in Cinese. Poco dopo la sezione commenti di Maye su RedNote è stata chiusa per diverse settimane, fino all’inizio di febbraio.

L’episodio rappresenta uno dei pochi momenti di scollamento tra le immagini pubbliche parallele che si è creata nel tempo Maye Musk. In Cina, dove gode regolarmente di una copertura mediatica positiva, la 76enne si è costruita una reputazione perlopiù apolitica presentandosi come “silver influencer”, modella per brand locali e autrice di libri. La scorsa settimana è tornata nel Paese, questa volta nella città di Wuxi, dove ha partecipato a uno spettacolo di droni, ha promosso l’artigianato tradizionale e ha posato con un modello speciale di Tesla, disponibile in varianti di colore esclusive per l’Asia.

Negli Stati Uniti però la carriera di Maye è andata sempre più di pari passo a quella di Elon, che, nel frattempo, ha acquisito un potere e un’influenza senza precedenti sul governo federale. Dalla rielezione di Donald Trump, Maye ha viaggiato sull’Air Force One, si è seduta accanto a Melania Trump a una cena a Mar-a-Lago e ha partecipato a un pranzo con Ivanka Trump, oltre ad aver pubblicato regolarmente post sulla politica statunitense su X, come emerge da un’analisi della sua presenza sui social media condotta da Wired US.

Per molti versi, l’impressione è che Maye stia cercando di trovare un punto di equilibrio tra il suo impegno politico negli Stati Uniti e i suoi affari in Cina e in altri Paesi. Un tentativo che però è diventato più difficile negli ultimi due mesi, in cui Trump ha iniziato a ridisegnare radicalmente la politica estera degli Stati Uniti, imponendo anche nuovi dazi alla Cina. «Il rischio per gli americani che vanno a fare affari in Cina è aumentato e continuerà ad aumentare, soprattutto perché le tensioni per la guerra commerciale aumenteranno» afferma Holden Triplett, cofondatore di Trenchcoat Advisors ed ex alto funzionario dell’Fbi in servizio a Pechino. Il business manager di Maye e l’agenzia che la rappresenta in Cina, Creative Artists Agency, non hanno risposto alle richieste di commento di Wired.

Anche prima di iniziare a viaggiare regolarmente in Cina, Maye sosteneva pubblicamente le iniziative commerciali di Elon e Tesla nel Paese. Nel 2015 ha retwittato un post in cui il figlio parlava dell’incontro con il presidente cinese Xi Jinping. «Viaggio fantastico in Cina con il presidente Xi» recitava il tweet, poi cancellato (a differenza del retweet di Maye, che era ancora accessibile al momento della pubblicazione di questo articolo). Il post in questione è una dimostrazione della lunga storia commerciale di Elon Musk in Cina e del suo rapporto con il governo del Paese, che hanno attirato l’attenzione dei legislatori americani dopo che il miliardario ha acquisito X e riveste ormai un ruolo centrale anche nella politica statunitense.

Se molti alti funzionari dell’amministrazione Trump considerano la Cina un avversario chiave, Elon ha raramente criticato il Paese, che rappresenta un importante mercato e polo produttivo per Tesla. Elon Musk non ha risposto alle domande di Wired sulla cancellazione del tweet e di un altro post apparentemente pubblicato nel corso dello stesso viaggio, in cui si diceva «molto ottimista sul futuro a lungo termine di Tesla in Cina» (secondo PolitTweet, l’imprenditore ha cancellato centinaia di tweet, nel corso degli anni, relativi a diversi argomenti).

Maye Musk ha iniziato a costruire la propria immagine pubblica in Cina alla fine del 2016, quando ha visitato il Paese per la prima volta e ha parlato a un evento organizzato dal gigante tecnologico cinese Alibaba. L’azienda l’ha presentata come una «leggenda della moda», invitandola a salire sul palco con l’allora responsabile marketing Chris Tung. Nello stesso anno, la biografia di Elon Musk scritta da Ashlee Vance è stata tradotta in Cinese e nel pubblico locale è emerso il desiderio di saperne di più sulla madre dell’imprenditore tecnologico.

Ma la sua carriera è decollata nel 2020, quando anche la sua autobiografia, Una donna deve avere un piano, è stata tradotta in Cinese. Nello stesso periodo, Maye ha aperto un account sui social cinesi Douyin e Weibo, e ha partecipato a una conversazione virtuale sul suo libro con Wendi Murdoch, l’ex moglie (di origine cinese) del magnate Rupert Murdoch. In quel periodo ha anche espresso interesse a visitare la Cina e la fabbrica di Tesla a Shanghai. In seguito Maye ha lavorato come modella per diversi marchi cinesi che volevano aumentare la loro attrattiva globale, tra cui il gigante cinese degli smartphone Oppo e alcune aziende nel settore della moda e del beauty.

Nel 2023 è poi arrivato il tour di presentazione del suo libro in Cina, che ha incluso alcuni eventi sponsorizzati da un’azienda cinese di intimo femminile. All’inizio del 2024 Maye era così richiesta che andava «in Cina quasi ogni mese», come ha dichiarato lei stessa in occasione di una sfilata di moda, a febbraio, dov’è salita in passerella per uno stilista cinese. I suoi viaggi sono stati promossi anche dal viceministro degli Affari esteri cinese come un modo per attirare un maggior numero di stranieri.

Anche se di solito sottolinea la sua carriera da dietista e autrice di libri, i viaggi in Cina di Maye sono serviti anche per fare pubblicità a Tesla. Durante il tour 2023, ha visitato la Gigafactory di Tesla a Shanghai ed è apparsa in un video pubblicato dalla casa di auto elettriche, in cui elogiava la «qualità e l’entusiasmo» che ha riscontrato nello stabilimento (il mese scorso Tesla ha ampliato la sua presenza a Shanghai aprendo un impianto di produzione di batterie da 200 milioni di dollari).

Via via che suo figlio entrava sempre di più nella politica americana, diventando il principale donatore di Donald Trump, anche la presenza di Maye Musk sui social media in Occidente subiva una trasformazione di 180 gradi. Fino a settembre dell’anno scorso la sua timeline su X non menzionava quasi mai la parola “democratico” o “repubblicano”, mentre ora sostiene regolarmente i politici repubblicani e critica i media statunitensi. Se nel 2016 raccontava sull’allora Twitter di aver partecipato a una raccolta fondi per Hillary Clinton e ripubblicava un articolo del New Yorker intitolato La pericolosa accettazione di Donald Trump, oggi Maye spunta nelle foto patinate scattate ai comizi del presidente e agli eventi di Mar-a-Lago.

Ma i suoi social media cinesi non mostrano nulla di tutto ciò. Su queste piattaforme Maye si focalizza sulle pubblicità a vari brand, promozioni di libri e video in cui fa gli auguri per il Capodanno lunare ai suoi fan cinesi indossando abiti tradizionali. E anche quando viaggia in Cina, raramente parla di politica. Maye è stata nel Paese alcuni giorni dopo le elezioni presidenziali americane di novembre. A un evento durante la sua permanenza in Cina le è stato chiesto cosa pensasse del risultato del voto e del coinvolgimento del figlio. «Il suo impegno è per rendere l’America un Paese meraviglioso e darci speranza. E ora abbiamo la speranza», ha dichiarato. A una domanda su un possibile ruolo di Elon nel governo, si è limitata a dire che «gli piacciono molto i razzi e le auto».

Per il momento, Maye sembra aver mantenuto le sue relazioni in Cina. Il 16 gennaio è stata invitata dall’emittente statale a un evento a New York per celebrare il Capodanno lunare, durante il quale ha tenuto un discorso anche il vicecapo del dipartimento della Propaganda del Paese. Quattro giorni dopo, si è presentata alla festa d’insediamento di Trump a Washington, con la figlia, in un lungo abito rosso con una spilla a forma di crisantemo. Nella Capitale ha passato diverse serate a festeggiare con persone come il segretario alla Sanità di Trump, Robert F. Kennedy Jr., e il consigliere di Trump per l’Intelligenza Artificiale e la crittografia, David Sacks. Le foto di quelle feste, così come quelle dei numerosi eventi politici americani cui ha partecipato da ottobre, non si trovano in nessuno dei suoi social media cinesi.

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