di Giacomo Galanti (huffingtonpost.it, 6 dicembre 2021)
Dopo quarant’anni passati in un manicomio criminale, John Hinckley a metà 2022 dovrebbe tornare libero. Hinckley diventa famoso in tutto il mondo il 30 marzo 1981 per aver cercato di uccidere il presidente degli Stati Uniti. Il 26enne infatti si era appostato tra i reporter e i curiosi che aspettavano Ronald Reagan a Washington per poi sparare sei colpi, che oltre al presidente colpirono due membri della scorta. Dopo averlo arrestato, gli agenti dell’Fbi fanno irruzione nella stanza d’albergo di Hinckley, dove trovano foto, ritagli di giornale e lettere dedicati a un volto noto di Hollywood: l’attrice Jodie Foster. Allora la Foster, raggiunta la fama con il ruolo della prostituta minorenne in Taxi Driver, studiava all’Università di Yale.
Proprio nel campus della celebre università americana si era messo a bighellonare Hinckley, cercando di agganciare l’attrice di cui diceva di essersi innamorato dopo averla vista nel film di Martin Scorsese. Sembra infatti che il ragazzo avesse divorato Taxi Driver quindici volte di seguito sviluppando una fissazione per le armi da fuoco. Insomma, il protagonista del tassista interpretato da Robert De Niro lo aveva ispirato in maniera del tutto contorta. Prima dell’attentato al presidente Reagan, Winckley manda decine di lettere alla Foster, alcune infilandole direttamente sotto la porta della stanza dell’attrice. La cerca anche al telefono, registrando le conversazioni in cui le chiedeva insistentemente di vederla garantendo di non essere pericoloso. Ma Foster riattacca dicendogli: “Questa storia comincia a darmi fastidio”.
Così, come il protagonista di Taxi Driver, Hinckley decide di mettere in atto un gesto eclatante per farsi prendere in considerazione dall’attrice. Il primo obiettivo è il presidente Jimmy Carter. Comincia a seguirlo e, durante la campagna elettorale a Nashville, viene arrestato all’aeroporto con diverse armi da fuoco nel bagagliaio. Ma la pena consiste nella confisca delle armi e in una piccola multa. I genitori, preoccupati, pagano alcune sedute dallo psicologo per il figlio. Il responso è abbastanza ordinario: “Il ragazzo è immaturo, deve imparare a cavarsela da solo”. Pochi mesi dopo si arriva all’agguato a Reagan. Nel 1982 Hinckley viene dichiarato non colpevole a causa della sua malattia mentale, diagnosticata dai periti, e rinchiuso in un manicomio criminale.
Pochi giorni dopo l’arresto di Hinckley, Foster convoca una conferenza stampa a Yale in cui si dice sconvolta per l’accaduto e scoppia in lacrime. Dopo essersi laureata nel 1984, la sua carriera ci mette un po’ a decollare. L’episodio ha lasciato in lei qualche strascico e l’attrice cade in depressione. Ma nel 1988 arriva la grande occasione. Con la toccante interpretazione di una ragazza che subisce uno stupro di gruppo e cerca giustizia vincerà l’Oscar. Il film è Sotto accusa. Un’altra curiosità sulla vicenda è che anche lo sceneggiatore di Taxi Driver, Paul Schrader, farà sapere di aver ricevuto alcune lettere da uno squilibrato che gli chiedeva di combinare un appuntamento con Jodie Foster. Lettere, come si verrà a sapere dopo il suo arresto, sempre scritte e spedite da Hinckley.