(ilpost.it, 24 novembre 2023)
Il 18 novembre la 23enne nicaraguense Sheynnis Palacios ha vinto Miss Universo, uno dei più prestigiosi concorsi di bellezza al mondo. È la prima donna dell’America Centrale a vincere il premio, e il governo del presidente autoritario del Nicaragua, Daniel Ortega, ha immediatamente commentato la notizia congratulandosi e pubblicando una nota in cui veniva espressa «legittima gioia e orgoglio» per la sua vittoria.
Ma già durante l’evento erano emersi dettagli che indicavano che Palacios avesse simpatie antigovernative. Dopo la vittoria, vari esponenti dell’opposizione l’hanno descritta come un simbolo di «speranza» per il futuro del Nicaragua. Il Nicaragua, Paese dell’America Centrale che si trova tra Honduras e Costa Rica, è governato dal 2007 proprio da Ortega, ex guerrigliero sandinista originariamente con idee marxiste. Ortega è riuscito a mantenere il potere rendendo la vita molto difficile alle forze di opposizione, sfruttando l’appoggio fornito dal Venezuela, un altro regime autoritario, e cambiando la Costituzione con l’obiettivo – tra le altre cose – di farsi rieleggere per un terzo e un quarto mandato.
Nel 2018 Ortega fu oggetto di molte critiche durante una serie di partecipate manifestazioni nate inizialmente come protesta contro una riforma del sistema previdenziale e trasformatesi poi in una contestazione allo stesso presidente. Ancora oggi Ortega parla di quelle proteste come di un «colpo di Stato fallito», e da allora ha ulteriormente consolidato il proprio potere, togliendo la cittadinanza a decine di membri dell’opposizione e ordinando lo scioglimento di centinaia di associazioni civili e organizzazioni senza scopo di lucro. Molti esponenti dell’opposizione nicaraguense e della stampa non filogovernativa oggi sono in esilio, soprattutto nel vicino Costa Rica.
Durante la manifestazione per l’elezione di Miss Universo, Palacios non ha detto nulla di esplicito contro il governo di Ortega: si è limitata a dire che in futuro vorrebbe lavorare per promuovere l’importanza del tema della salute mentale e per ottenere la parità salariale in tutti i settori. Nel corso dell’ultima settimana non ha fatto alcun commento su ciò che sta succedendo in Nicaragua. Secondo la stampa antigovernativa, molti nicaraguensi hanno però notato dettagli che fanno presumere una sua opposizione al regime di Ortega. Per esempio quando ha dedicato la vittoria a tutti i propri concittadini, «sia quelli rimasti nel Paese sia quelli in esilio».
Palacios ha studiato Comunicazione sociale all’Università centroamericana dei gesuiti, considerata uno dei centri più importanti delle proteste del 2018 e per questo chiusa dal governo, che l’aveva definita un «centro del terrorismo». Già durante Miss Universo era cominciata a circolare sui social network una foto pubblicata da Palacios nel 2018 (e poi cancellata) in cui la donna teneva in mano una bandiera a strisce bianche e blu. È la bandiera ufficiale del Nicaragua, che negli ultimi anni è però diventata un simbolo antigovernativo, in contrasto alla bandiera rossa e nera del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, il movimento di Ortega: oggi sventolare una bandiera del Nicaragua in una manifestazione antigovernativa è vietato.
Nel post del 2018, poi cancellato, Palacios diceva di essere un po’ spaventata per la repressione da parte della polizia – che in quel periodo, secondo le organizzazioni per i diritti umani locali, aveva ucciso 335 manifestanti – ma di aver deciso comunque di partecipare alle manifestazioni. La Associated Press ha raccolto anche testimonianze di manifestanti che dicono di ricordarsi di aver visto Palacios, allora diciottenne, alle proteste. La vittoria di Palacios è stata accompagnata da festeggiamenti tra le strade del Nicaragua, dove si sono viste anche diverse bandiere bianche e blu.
La scrittrice Gioconda Belli, esiliata in Spagna e privata della nazionalità dal governo di Ortega, ha ringraziato Palacios dicendosi «molto felice di vedere la gioia dei nicaraguensi e di vederli portare nelle strade le bandiere clandestine blu e bianche». Il reverendo Silvio Báez, a sua volta una delle decine di persone private della cittadinanza a febbraio, ha pubblicato un post in cui si congratulava con Palacios per la vittoria: «Grazie per aver portato gioia al nostro Paese sofferente! Grazie per averci dato la speranza per un futuro migliore per il nostro bellissimo Paese!». Il giornalista nicaraguense Wilfredo Miranda, esiliato in Costa Rica, ha commentato che «è impossibile astrarre uno spettacolo innocuo [come Miss Universo] dalla realtà politica e sociale locale. [Palacios] è diventata un simbolo nazionale ed emotivo che ha ravvivato le speranze. E il governo ne ha preso atto».
La reazione dell’opposizione è stata duramente criticata dalla vicepresidente Rosario Murillo, che è anche la moglie e compagna storica di Ortega. «In questi giorni di nuova vittoria, vediamo i malvagi commentatori terroristi fare un goffo e offensivo tentativo di trasformare quello che dovrebbe essere un bellissimo e meritato momento di orgoglio in un golpe distruttivo», ha scritto Murillo. L’Agence France-Presse dice che martedì il governo ha proibito a due street artist, Vink Art e Torch Mistico, di finire un murale con il volto di Palacios che avevano cominciato a dipingere in una strada della città di Estelì, nel Nord del Paese. Sui social network ha cominciato anche a circolare una foto dell’opera incompiuta condivisa da Torch Mistico, il quale, in una storia su Instagram, ha detto che «avrebbe voluto finirlo, ma le autorità non ce l’hanno permesso».