(adnkronos.com, 4 maggio 2024)
Spopola su TikTok l’ultima canzone di propaganda prodotta dal regime della Corea del Nord, un inno pop a Kim Jong-un, “il grande leader, il padre amichevole”. Per i tiktoker che l’hanno adottata – la maggior parte dei quali ignara dei testi e del loro significato politico – il motivetto orecchiabile, ritmato e facilmente cantabile non risulta molto diverso dalle hit occidentali.
Ma Friendly Father – solo l’ultima di una serie di canzoni sfornate dallo Stato comunista negli ultimi cinquant’anni – è pensata con altri obiettivi e per questo studiata nel dettaglio: niente fraseggi astratti o ritmi eccessivamente complicati, melodia semplice, accessibile, facile da imparare. Facile anche da cantare, quindi con estensione vocale ridotta. Semplice anche il testo: “Cantiamo Kim Jong-un, il grande leader / Vantiamoci di Kim Jong-un, il nostro padre amichevole”.
L’idea è quella di motivare, incitare a lottare per un obiettivo comune a beneficio della nazione… niente eccesso di emozioni. «Tutta la produzione artistica in Corea del Nord deve servire all’educazione di classe dei cittadini e, più specificamente, a educarli sul perché dovrebbero provare un senso di gratitudine, un senso di lealtà verso il partito» spiega Alexandra Leonzini, esperta di musica nord-coreana della Cambridge University, citata dalla Bbc.
I nord-coreani si svegliano ogni mattina con canzoni di propaganda sparate a tutto volume nelle piazze, raccontano i disertori. Quest’ultima è piaciuta molto ai tiktoker: «Ti prende», «Merita un Grammy», «Taylor Swift non si aspettava certo di essere spazzata via subito dopo aver fatto il nuovo album», sono alcuni dei commenti tra gli utenti della piattaforma che ne sono rimasti positivamente colpiti. E a molti utenti americani non è sfuggita l’ironia del fatto che una canzone comunista sia diventata virale sull’app di proprietà cinese che i legislatori statunitensi stanno cercando di vietare.