(ansa.it, 22 giugno 2020)
La famiglia del defunto musicista americano Tom Petty ha diffidato formalmente Donald Trump dall’usare nella sua campagna elettorale il brano I won’t back down, come ha fatto lo scorso 20 giugno nel comizio di Tulsa, in Oklahoma. Una campagna – hanno scritto su Twitter Adria, Annakim, Dana e Jane Petty – che «si è lasciata alle spalle troppi americani e il buon senso». «Siamo fermamente contro il razzismo» spiegano «e ogni tipo di discriminazione. Tom Petty non avrebbe mai voluto che una sua canzone fosse usata per una campagna d’odio».Nel post la famiglia Petty dichiara il suo sostegno all’America e alla democrazia, e afferma che però «Donald Trump non sta rappresentando i nobili ideali di nessuna delle due». «Ci dispiacerebbe che i fan marginalizzati da questa amministrazione pensassero che siamo complici nell’uso di questo brano», concludono i famigliari di Tom Petty [che già aveva diffidato George W. Bush dall’utilizzare I won’t back down durante la campagna per le presidenziali del 2000 – N.d.C.], chitarrista, cantante e compositore noto per essere stato il frontman dei gruppi Mudcrutch e Tom Petty and the Heartbreakers, nonché membro fondatore del supergruppo Traveling Wilburys. Il suo nome si aggiunge a una lunga lista di artisti e gruppi musicali che hanno diffidato Trump dall’utilizzare le loro canzoni nei suoi rally: Neil Young, Rihanna, Elton John, R.E.M., Adele, Guns N’ Roses, Rolling Stones, Pharrell Williams, The Queen, Prince, Aerosmith ed Earth Wind and Fire, tra gli altri.