Kimbal Musk a Palazzo Chigi con Stroppa e la moglie di Bocelli

LaPresse

di Francesco Malfetano (lastampa.it, 25 gennaio 2025)

Delle dimissioni di Daniela Santanché attese da Giorgia Meloni anche ieri a Palazzo Chigi non s’è vista traccia. A movimentare la giornata però, a metà pomeriggio, all’ingresso principale su Piazza Colonna si è palesato a Roma un cowboy, con tanto di cappello d’ordinanza. Per di più non uno qualunque. Sotto le falde in feltro c’era infatti Kimbal Musk, fratello minore del multimiliardario Elon.

Il 52enne sudafricano pare non fosse atteso ma, grazie ai buoni uffici di Andrea Stroppa, braccio destro italiano del patron di Tesla e SpaceX, ha ottenuto un faccia a faccia. Con Giorgia Meloni, per una stretta di mano per cui Kimbal ha insistito a lungo. E, soprattutto, con il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Scortato anche da Veronica Berti – moglie del tenore Andrea Bocelli e conoscente della premier, che pare abbia frequentato il lido di cui la donna è proprietaria in Versilia –, Kimbal ha prospettato ai vertici dell’esecutivo un non meglio specificato «progetto». «Lo abbiamo accompagnato in un giro in diversi ministeri per capire come funziona», ha spiegato la Berti.

Un po’come per il tanto discusso ricorso ai satelliti di Starlink del fratello Elon, nel mirino di Musk ci sono i cieli italiani. Stavolta l’iniziativa, in base a quanto è possibile ricostruire dopo la riunione su cui è calato un silenzio tombale, sarebbe legata all’uso della più grande flotta al mondo di droni da intrattenimento. Si tratta di “stormi” ad altissima tecnologia orchestrati in modo da ricreare spettacoli di luci e ricostruzioni artistiche simili a quelle andate inscena durante l’inaugurazione delle Olimpiadi del 2020. Oltre novemila unità di cui è proprietaria Nova Sky Stories, società del fratello di Musk.

«Non posso anticipare nulla» ha spiegato Giuli uscendo, ma «abbiamo parlato di cose belle». Fonti del Ministero, però, precisano come quella dell’imprenditore sarà valutata come le «tante altre proposte culturali che arrivano costantemente». Tra le diverse idee messe sul tavolo, secondo fonti informate, sarebbe finito anche quello che sembra essere un vero e proprio pallino della famiglia Musk: il Colosseo. Proprio l’Anfiteatro Flavio dove Elon sognava di combattere – a scopi benefici – contro il miliardario rivale Mark Zuckerberg.

Da tempo l’azienda di Kimbal Musk si occupa anche di ricostruire digitalmente alcune strutture. I droni cioè volano in formazione per creare immagini fisse o in movimento, completando porzioni mancanti delle opere architettoniche. Da qui, spiegano, l’idea di proporre al governo questa (e altre) iniziative. Un progetto ambizioso che è solo un tassello delle tante attività dell’istrionico uomo d’affari.

Kimbal, che siede nel board di Tesla, si autodefinisce chef, ristoratore, filantropo e imprenditore del settore alimentare. L’uomo ha infatti fondato The Kitchen Restaurant Group, che gestisce diversi ristoranti del tipo “farm-to-table”; Square Roots, azienda di agricoltura urbana all’interno di container; e Big Green, organizzazione no-profit che crea “giardini di apprendimento” nelle scuole degli Stati Uniti dove gli studenti imparano a coltivare fiori e verdure. Se vengono smentiti però contatti con il ministero dell’Agricoltura, l’ampio portafogli d’interessi dell’“altro Musk” ieri l’ha portato, assieme alla sua carovana di consulenti, anche a incontrare Matteo Salvini.

Un carrozzone in giro per Roma che ha immediatamente scatenato i partiti d’opposizione. Il Pd, ad esempio, ha rilevato «con sconcerto che Palazzo Chigi sembra essersi trasformato in una dependance di Musk» e ha chiesto, con Irene Manzi, di spiegare i contorni dell’incontro, precisando il «misterioso progetto» che coinvolge i ministeri italiani. Dello stesso tenore le parole di Enzo Maraio (Psi), che invita Meloni a «genuflettersi» pure a Trump e ai potentati economici che lo sostengono, «ma senza usare Palazzo Chigi». «Non siamo una colonia di Trump, esigiamo chiarezza», chiede con forza Elisabetta Piccolo di Avs. Mentre Riccardo Magi, di +Europa, ironizza: «con Kimbal Musk a Chigi siamo a “Fratelli d’America”», non mancando di chiedere a Giuli di chiarire in Parlamento.

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