di Antonello Guerrera (repubblica.it, 14 agosto 2021)
«Sono stato espulso dal Labour. Sono vittima di una caccia alle streghe, di una purga. Ma non tradirò mai i miei compagni di Partito. Non ci arrenderemo: loro sono pochi, noi tanti!». Ken Loach sbotta su Twitter. E denuncia la sua cacciata dal Labour guidato da Sir Keir Starmer. Il celebre regista inglese del Vento che accarezza l’erba, socialista convinto, di sinistra radicale e indiscusso fan dell’ex leader laburista Jeremy Corbyn, scrive: «La dirigenza del Labour ha deciso che non sono all’altezza di essere membro del Partito, visto che non critico coloro già espulsi. Invece, sono fiero di essere dalla parte di amici e compagni vittime di questa purga».
«È in corso una caccia alle streghe» continua il regista, «Starmer e la sua combriccola non guideranno mai un Partito della gente. Noi siamo molti, loro sono pochi», conclude Loach citando La Mascherata dell’Anarchia del poeta romantico Percy Bysshe Shelley, slogan amato dal suo amico Jeremy Corbyn: «Solidarietà!». No comment del Labour: «Di queste cose se ne occupa il Nec», ossia il National Executive Committee, l’organo esecutivo del Partito. Tuttavia, il nuovo leader Starmer, decisamente più moderato di Corbyn, aveva fatto capire nelle scorse settimane che il “repulisti” di figure e movimenti secondo lui deleteri nel Partito sarebbe proseguito. Starmer vuole espellere dal Labour tutte quelle formazioni radicali, e accanite sostenitrici di Corbyn, che negli anni scorsi hanno ingrossato notevolmente le fila degli iscritti con centinaia di migliaia di nuovi membri, ma che secondo lui sarebbero deleterie per il futuro e le ambizioni del Partito, impantanato in una profonda crisi di identità e idee.
Loach, 85 anni, rientra nelle categorie da allontanare: di sinistra radicale, al regista vengono rimproverate anche controverse dichiarazioni su ebrei e antisemitismo. Posizioni che hanno screditato pure Jeremy Corbyn, già epurato dal suo ex “ministro ombra”. Ma Starmer nei sondaggi resta ancora molto lontano da Johnson e conservatori (10 punti circa), pare poco carismatico e ancora non ha fatto breccia tra gli elettori britannici. Alla prossima conferenza del Partito laburista in settembre, a Brighton, ci si aspetta di tutto. Anche un agguato politico delle correnti di sinistra, che potrebbero minare la leadership di Starmer. Loach abbandonò il Partito laburista anche negli anni Novanta, dopo tre decenni di militanza, per protesta contro l’allora leader e primo ministro Tony Blair e la Guerra in Iraq nel 2003. Poi, come molti altri di sinistra e delle anime movimentiste, è tornato all’ovile dopo l’elezione di Corbyn a leader del Labour nel 2015. Ora un altro addio. Forse quello definitivo.