di Alessandra Paudice (vanityfair.it, 14 novembre 2020)
Kamala Harris, futura vicepresidentessa degli Stati Uniti, che, da quando Jo Biden è diventato presidente eletto ha conquistato tutti con il suo discorso post vittoria, è la prima donna black-asian in questo ruolo, di origini indiane da parte di madre e giamaicane da parte di padre. Cinquantasei anni compiuti il 20 ottobre, sorriso solare, attitudine forte e accogliente, è il modello di donna grintosa che il mondo aspettava. Un ruolo che l’ha posta immediatamente al centro dell’attenzione dei media e che ha scatenato lo scrutinio serrato di ogni sua scelta di stile.
Tra gli elementi del suo look che più si sono fatti notare, dopo le sue scarpe da ginnastica bianche e il tailleur anche bianco che ha sfoggiato nel discorso post vittoria, si posizionano i suoi capelli. Sempre lucidissimi, dal taglio medio con punte all’insù, ordinati ma dal piglio dinamico, sono l’emblema di un look, forse, troppo perfetto, tanto che qualcuno ha persino insinuato che indossasse una parrucca, abitudine molto diffusa tra le donne di colore. Ma il suo sangue misto è, di fatto, il maggiore responsabile di tanta bellezza. La lucentezza e l’effetto seta della sua chioma sono un’eredità indiana. È risaputo che i capelli delle indiane siano i più ricercati per creare parrucche ed extension tra le più belle e amate anche tra le star. Alle origini giamaicane Kamala Harris deve lo spessore dei fusti e il volume. La senatrice democratica ha una chioma folta e riccia, garanzia che sotto l’effetto dei tool da styling la capigliatura si adatti a qualsiasi tipo di piega.
Kamala Harris da anni è fedele al suo taglio medio-lungo, già diventato un must-have per molte donne over cinquanta. Dinamico, con scalature nella parte anteriore che si appoggiano sul viso per creare movimento ed evitare che lo stile appaia troppo impostato e rigido, il ciuffo morbido che non cade piatto ma leggero, grazie anche alle punte pettinate insù. La struttura leggermente asimmetrica, con riga laterale e lunghezza alle spalle, scelta in modo intenzionale dall’hairstylist di Kamala, dona contemporaneità ma soprattutto universalità al look: lo stile della vicepresidentessa eletta degli Stati Uniti, infatti, potrebbe essere scelto da chiunque: una donna bianca, asiatica o nera. Un’estetica di potere, perché sempre glossata ma allo stesso tempo vicina e replicabile. Kamala è democratica in tutti i sensi e vince anche in fatto di capelli.