di Giorgia Giangrande (giornalettismo.com, 27 ottobre 2021)
Jim Caviezel è l’attore de La Passione di Cristo [The Passion of the Christ, di Mel Gibson, 2004] molto vicino a QAnon. Durante una recente conferenza è stato chiamato a parlare al pubblico e, nel corso del suo discorso, ha utilizzato più volte il grido di battaglia del film Braveheart [Id., di Mel Gibson, 1995]. Come ha riportato anche l’Independent, Caviezel è intervenuto al convegno For God & Country: Patriot Double Down, tenutasi a Las Vegas, sostenendo che vi sia una guerra religiosa in corso tra Satana e i valori liberali. Per accreditare la sua tesi, ha anche imitato il discorso infuocato pronunciato dal personaggio di Mel Gibson, William Wallace, prima di una battaglia con gli inglesi nel film Braveheart, compresa la famosa frase «Possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!».
Il 53enne Jim Caviezel ha proseguito condividendo i temi tipici del gruppo di estrema destra (e complottista) QAnon: il sesso infantile e la religione. Così ha poi argomentato il suo discorso: «Dobbiamo combattere per quella autentica libertà e vivere, amici miei. Dobbiamo vivere per Dio e secondo Dio, con lo Spirito Santo come nostro scudo e Cristo come nostra spada, con la speranza di unirci a San Michele e a tutti gli altri angeli nel difendere Dio e mandare Lucifero e tutti i suoi scagnozzi dritti all’inferno». In conclusione, Caviezel ha ripetuto il motto di QAnon: «La tempesta è su di noi», dove per “tempesta” s’intende il “Giorno del Giudizio” in cui Donald Trump ordinerà l’arresto di una serie di celebrità di Hollywood, funzionari dello Stato ed esponenti del Partito Democratico che – secondo il credo del gruppo – starebbero gestendo un giro transnazionale di traffico di minori.
Il discorso dell’attore è stato visto 1,5 milioni di volte in una clip pubblicata sull’account Twitter di Patriot Takes. Alcuni hanno commentato che illustrava un’intersezione tra l’estremismo religioso e QAnon. Il giornalista Matthew Sheffiel ha commentando l’episodio descrivendolo come «un esempio di delirio di “guerra spirituale” su larga scala che precede QAnon di decenni ed è creduto vero da altri milioni di persone». L’elemento grave è che un gruppo così pericoloso – ricordiamo che, tra le altre cose, i QAnon sono stati gli artefici dell’attacco del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti – sia fomentato da personaggi pubblici come Caviezel.