di Anna Guaita (ilmattino.it, 11 ottobre 2019)
Ammanettata e arrestata. A 81 anni, l’attrice Jane Fonda ha deciso di schierarsi con i giovani e tornare all’impegno sociale. Nella mattina di venerdì 11 ottobre ha partecipato alla manifestazione per l’ambiente soprannominata “Fire Drill” (Esercitazione anti-incendio). Il gruppo di manifestanti si è schierato ai piedi delle scale del Campidoglio a Washington e, quando i membri non hanno obbedito all’ordine di disperdersi, la polizia capitolina ha proceduto ad arrestare 16 individui.La prima a essere ammanettata è stata la famosa attrice, che indossava un lungo cappotto rosso e teneva alto sulla testa un cartello con la scritta “Vote. Speak. Act” (Vota. Parla. Agisci). Prima di recarsi all’appuntamento Jane Fonda aveva registrato un piccolo video nel suo sito in cui spiegava di volersi schierare con i giovani, “ispirata da Greta”: «Dobbiamo comportarci come se la nostra casa fosse in fiamme… perché lo è! Questa è una crisi urgente, grave, e i giovani ci chiedono aiuto. E io sarò al loro fianco ogni venerdì per i prossimi quattro mesi, alle undici del mattino, sulle scale del Campidoglio!».
Da giovane Jane Fonda fu un’attivista appassionata, contraria alla guerra in Vietnam. Ma allora fece l’errore di arrivare a schierarsi apertamente con i vietcong e farsi fotografare, nel 1972, con i combattenti nemici degli Usa. Fu soprannominata “Hanoi Jane” e a lungo il nomignolo le è rimasto attaccato, fino a che non ha chiesto scusa per non aver capito che, mentre lei si faceva fotografare con il nemico, migliaia di giovani americani perdevano la vita in quella guerra.
Anche da adulta, tuttavia, Jane Fonda è rimasta impegnata in varie iniziative sociali e umanitarie. È sempre stata una convinta femminista e molto attiva nella difesa dei diritti delle minoranze. La lotta per l’ambiente l’ha cominciata nel 2015, in protesta contro la decisione dell’allora presidente Barack Obama di tornare a permettere l’esplorazione petrolifera in certe aree al largo delle coste dell’Alaska.