Ivanka Trump abbigliata come Audrey Hepburn al Liberty Ball

Ph. Carlos Barria / Reuters – Paramount / Kobal / Shutterstock

di Alessandra Baldini (ansa.it, 23 gennaio 2025)

Ivanka Trump ne clona l’abito da sera per il Liberty Ball e Audrey Hepburn si rivolta nella tomba? La pensa così Sean Ferrer, per nulla sorpreso, ma anche sconcertato, da quando ha visto la figlia di Donald Trump vestita come sua madre nel film del 1954 Sabrina. La diva di Vacanze romane – ha suggerito Ferrer – sarebbe più vicina alle posizioni della vescova episcopale Mariann Budde, che martedì ha chiesto a Trump «misericordia» per gay e migranti che a quelle del nuovo inquilino della Casa Bianca.

Nato dal matrimonio dell’attrice con Mel Ferrer, Sean è stato raggiunto dal Daily Mail per un commento sull’abito di Ivanka che riproduceva esattamente quello bianco con ricami floreali neri creato da Hubert de Givenchy per la scena del ballo nella residenza dei Larrabee. In un comunicato, la Casa Bianca ha spiegato che è stato «un onore» per Ivanka aver reso omaggio alla Hepburn che è da tempo una sua «personale ispirazione».

«Non ci meraviglia» ha detto Sean, riferendosi a vecchi legami tra le due famiglie, ma sottolineando anche una coincidenza estremamente macabra: il 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Donald Trump, era anche il 32esimo anniversario della morte di sua madre. Sean ha quindi ricordato che la matrigna di Ivanka, Marla Maples, ha fatto parte del Children’s Fund istituito dalla Hepburn all’inizio degli anni Novanta; mentre Ivana Trump, prima moglie del tycoon e madre di Ivana, è stata a lungo legata a Roffredo Gaetani, primogenito di Lorian Gaetani che di Audrey era stata amica di infanzia.

Oltre al suo impegno di attrice, Audrey Hepburn è stata in prima linea nelle iniziative umanitarie dell’Onu, in lacrime un anno prima di morire davanti ai bambini affamati della Somalia come Ambasciatrice di buona volontà dell’Unicef. «Ha combattuto per conto dell’infanzia diseredata in tutto il mondo, a prescindere dall’ambiente ideologico in cui si trovavano. Negli ultimi 71 anni la sua legacy è diventata transgenerazionale e transnazionale», ha detto il figlio.

La polemica è tornata a investire il mondo della moda mentre, con le sfilate del menswear in corso a Parigi, il fashion system europeo è preoccupato dall’impatto di una guerra commerciale tra Usa e Europa sotto Trump. Il fondatore e ceo di Lvmh, Bernard Arnault, e due dei suoi figli hanno partecipato in prima fila all’Inauguration Day, ma «la moda ha paura di Trump e non si esprime contro di lui per ragioni commerciali» ha osservato il designer indipendente di Anversa Walter Van Beirendonck dopo il suo show parigino, auspicando da parte dei colleghi una presa di posizione più incisiva contro la «disgustosa» retorica del presidente.

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