(ilpost.it, 18 maggio 2022)
Il Lesotho è un piccolo Paese di due milioni di abitanti, completamente circondato dal Sudafrica e poco conosciuto: finisce raramente sui giornali esteri, quasi sempre per aggiornamenti sulla sua politica instabile, ed è ricordato, se lo è, per essere l’unico Stato al mondo completamente sopra i mille metri di altitudine. In questi giorni la stampa internazionale si è occupata di una storia molto raccontata da quella locale e che va avanti da vent’anni: le decine di uccisioni di musicisti e persone legate al mondo della musica famo, il genere più popolare del Paese, a opera di gang rivali. Le profonde rivalità tra queste gang sono diventate un problema enorme, specialmente nel distretto Sud-occidentale di Mafeteng, dove molte persone sono state costrette a lasciare le proprie case e a rifugiarsi in altre cittadine o in Sudafrica per paura di essere uccise.
Il famo è un genere musicale emerso negli anni Venti del Novecento e diventato famoso a livello popolare nella seconda metà del secolo. Si suona con la fisarmonica e altri strumenti simili a lunghi bastoni ed è una combinazione di parti cantate e di poesia orale che ricorda un po’ il rap. Era tipico dei pastori nomadi ma il suo successo si deve soprattutto ai migranti delle tribù Basotho, l’etnia più diffusa nel Paese, che andavano a lavorare nelle miniere d’oro e diamanti del Sudafrica. Oggi i gruppi di famo sono composti perlopiù da uomini, con una persona che canta e altre che ballano, suonano e fanno i cori. Solitamente i membri del gruppo indossano l’abito tradizionale del Paese, la coperta Basotho, che è fatta di lana; ogni gruppo ne indossa una di un colore diverso. Secondo le persone del posto e gli esperti di musica, originariamente le gang attorno ai gruppi di famo nacquero per far sentire i musicisti più protetti e per aiutarli a livello economico. Negli ultimi vent’anni però la competizione tra i vari gruppi è diventata sempre più serrata, e ha assunto caratteristiche tipiche della criminalità organizzata. Dalla musica dipende la sussistenza delle famiglie legate alle band, che per mantenere il proprio status hanno cominciato a contendersi tutto: il passaggio delle canzoni in radio, il tempo negli studi di registrazione, l’influenza sul mercato e sul pubblico. In sostanza, hanno cominciato a farsi la guerra.
Le tensioni tra le gang emersero nei primi anni Duemila per questioni non del tutto chiare e aumentarono nel tempo, con minacce e violenze rivolte ai musicisti e alle persone che lavoravano per loro. Tra le principali gang rivali ci sono quella legata ai Terene, il cui cantante e leader è stato a lungo Rethabile Makete, e quella dei Seakhi, un gruppo del Sud del Paese di cui faceva parte il musicista Bereng “Lekase” Majoro. Machete e Majoro si trasferirono in Sudafrica dopo aver ricevuto minacce di morte e le violenze si estesero poi anche a produttori, fan, dj e persone che fanno parte delle famiglie dei musicisti, decine delle quali intimidite, uccise, derubate e stuprate. Sebonomoea Ramainoane, musicista e divulgatore della musica famo in Lesotho, ha detto alla Bbc che oggi «interi villaggi sono orfanotrofi a causa della musica famo».
Tsepang Makakole, conduttore di MoAfrika FM, ha raccontato che in radio bisogna accertarsi di passare le canzoni di tutti i gruppi famo per evitare minacce e ripercussioni. La violenza tra gang ha anche cambiato il genere, quantomeno al livello dei testi, che adesso parlano apertamente delle rivalità tra i gruppi: Puseletso Seema, considerata la “regina del famo” in un genere tradizionalmente cantato da uomini, ha raccontato che quando un artista o un gruppo comincia a farsi un nome altri registrano canzoni piene di insulti nei suoi confronti. Inoltre, i concerti di musica famo dal vivo sono diventati piuttosto rari perché è troppo pericoloso parteciparci. Molti musicisti hanno smesso di suonare famo per timore di finire al centro delle rivalità o di venire assassinati. Si sospetta anche che, oltre alle intimidazioni e agli omicidi, molte gang siano coinvolte in varie attività criminali, in particolare nell’estrazione mineraria illegale. Da qualche tempo, infatti, le violenze sembrano essersi estese anche in alcune città minerarie sudafricane. Le gang, invece, sostengono di voler solo raccogliere fondi per contribuire alle spese dei musicisti. Il fatto che il Lesotho sia tra i Paesi con il numero più alto di omicidi in proporzione alla popolazione va attribuito almeno in parte alla rivalità tra gruppi famo, scrive sempre la Bbc. Finora i tentativi di rimediare alle violenze non hanno avuto grandi risultati.
Nel 2015 il ministero del Turismo, dell’ambiente e della cultura aveva vietato temporaneamente di trasmettere canzoni di musica famo a tutte le stazioni radiofoniche del Paese, ma il provvedimento non fermò le minacce e gli omicidi; lo scorso agosto la polizia proibì di andare ai funerali dei membri delle gang indossando la coperta Basotho con i colori del proprio gruppo per non innescare violenze, ma gli omicidi sono continuati ugualmente. Nel frattempo il ministero dell’Interno ha detto che il governo sta lavorando assieme a varie ong, enti che si occupano di sicurezza e leader religiosi per provare a risolvere la situazione.