In Corea del Nord giocano a baseball?

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(ilpost.it, 1° dicembre 2024)

In Corea del Nord, Paese il cui regime ha costruito gran parte della sua identità sull’ostilità verso gli Stati Uniti, per tanti anni si è giocato a baseball, uno degli sport più rappresentativi della cultura americana, non a caso definito “passatempo americano”. Arrivò in Corea quando era una nazione unita, si diffuse quando era occupata, ed ebbe un suo seguito nel Nord comunista fino almeno agli anni Novanta: che fine abbia fatto oggi non è chiaro, perché le informazioni che escono dal Paese sono sempre poche e frammentarie.

A novembre, commentando un tour negli Stati Uniti dei Challengers, una squadra di baseball composta da fuggitivi nordcoreani, il Korea Times – un quotidiano sudcoreano in lingua Inglese – ha scritto che il baseball è uno sport «sconosciuto» in Corea del Nord. In risposta, il Guardian ha deciso d’indagare sulla questione, anche per via della diffusa curiosità che c’è attorno alla vita quotidiana e alla cultura popolare della Corea del Nord, di cui si sa molto poco. Interpellato dal Guardian James Banfill, uno studioso statunitense esperto di baseball che ha lavorato in Corea del Nord, ha risposto che, anche se molti giovani nordcoreani oggi non lo conoscono, il baseball ha fatto sicuramente parte della cultura popolare nordcoreana almeno fino agli anni Novanta, e ci sono diverse prove che, in misura limitata, esista ancora oggi.

Il baseball in Corea ha una storia lunghissima. Fu introdotto dai missionari americani alla fine dell’Ottocento, quando la penisola era ancora unita sotto un unico regno: la prima partita documentata si svolse a Seul nel 1894. Agli inizi del Novecento la Corea fu occupata dal Giappone, dove il baseball era già molto diffuso e praticato: fu allora che lo sport iniziò a diffondersi in tutta la penisola. Quando poi negli anni Venti nacquero le prime leghe professionistiche in Giappone, in Corea cominciarono a essere fondate le prime squadre amatoriali e alcuni coreani giocarono come professionisti in Giappone (e almeno uno di loro giocò persino contro Babe Ruth, uno dei più grandi giocatori della storia).

Lo sport, intanto, si stava diffondendo anche nel Nord della penisola. A Pyongyang, oggi Capitale della Corea del Nord, tra gli anni Venti e Trenta nacquero diverse squadre amatoriali formate da coreani, americani e giapponesi, che giocavano le partite più importanti in un campo da baseball nel luogo dove oggi c’è il Museo ferroviario. Con la fine dell’occupazione giapponese nel 1945 la penisola venne divisa in due e nacque la Corea del Nord, che avrebbe costruito la sua ideologia nazionale sull’ostilità nei confronti del Giappone, che aveva occupato la penisola per quasi quarant’anni, e degli Stati Uniti, che bombardarono il Nord durante la guerra di Corea.

Secondo lo storico coreano Hong Soon-il, in Corea del Nord non c’era più spazio per il baseball, per via della sua doppia associazione culturale con gli ex colonizzatori e con gli Stati Uniti, e quindi venne vietato. Un giornalista fuggito dalla Corea del Nord nel 2009 ha raccontato al Guardian che negli anni Novanta si rischiavano gravi conseguenze se si giocava a uno sport anche solo simile al baseball. Lui stesso ha detto di non averne mai sentito parlare fino a quando, vedendo una mazza da baseball in un film, suo nonno gli aveva spiegato che in passato in Corea c’era uno sport molto popolare chiamato baseball, che i coreani praticavano addirittura con gli invasori giapponesi.

È probabilmente vero che, all’inizio della storia nordcoreana, il baseball, per motivi storici e culturali, fu uno degli sport meno promossi dal regime. Tuttavia sembra che già fra gli anni Ottanta e Novanta fosse tornato a essere conosciuto e praticato. Lee Hae-Young, che scappò dalla Corea del Nord nel 1996, ha detto al Wall Street Journal che da bambino giocava a un gioco molto simile al baseball, chiamato “bba-ru” (nome che ricorda molto Babe Ruth). In un film nordcoreano del 1985 si vede poi una partita di baseball fra studenti giapponesi e coreani, e una puntata di un cartone animato molto famoso in Corea del Nord è interamente dedicata a una partita di baseball.

Il ritorno del baseball in Corea del Nord fu dovuto sia alla forte competizione con la Corea del Sud, dove gli sport conobbero un enorme sviluppo negli anni Ottanta (al punto che Seul ospitò le Olimpiadi del 1988), sia al fatto che negli stessi anni il baseball era popolarissimo a Cuba, uno dei pochi Paesi con cui la Corea del Nord aveva mantenuto dei rapporti diplomatici. In Corea del Nord nacque anche una Nazionale di baseball, che si iscrisse alla Bfa, la federazione asiatica di baseball. Nel 1993 la squadra riuscì persino a qualificarsi al Campionato asiatico di baseball, giocato in Australia. In quell’occasione la Nazionale nordcoreana vinse 6-2 una partita contro le Filippine, arrivando sesta su sette squadre.

Negli anni Duemila le informazioni sul baseball in Corea del Nord sono più scarse e difficili da reperire. Dei francobolli nordcoreani stampati fra il 2000 e il 2009 rappresentano una partita di baseball, ma non sono una prova concreta della sua diffusione in Corea del Nord, che in passato ha stampato di tutto sui suoi francobolli pur di venderli in giro per il mondo (nel 1981 ne fece uno addirittura per il matrimonio tra il principe Carlo e Lady Diana).

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, le ultime partite di baseball furono trasmesse dalla tv nordcoreana nel 2014 e si giocarono a Nampo, una città a Sud-Ovest di Pyongyang. Secondo Google Maps, Nampo sarebbe l’unica città nordcoreana ad avere ancora un campo da baseball; ma nel 2017 Curtis Melvin, un ricercatore statunitense, scoprì attraverso delle immagini satellitari che in Corea del Nord c’era un altro campo da baseball che sembrava ancora in uso.

La Corea del Nord risulta ancora iscritta alla Fba con il nome di “Associazione di baseball e softball della Repubblica Popolare Democratica di Corea”, ma la squadra nordcoreana di baseball non gioca una partita ufficiale dal 1993. Lo sport più simile al baseball che oggi viene praticato in modo organizzato in Corea del Nord è il softball, diffuso soprattutto fra le donne. Banfill, che dice di aver parlato con qualche soldato nordcoreano, ha detto al Guardian che nell’esercito si gioca ancora a baseball.

Anche se in Corea del Nord si giocasse a baseball, non sarebbe l’unica contraddizione fra la vita quotidiana e l’ideologia ufficiale del regime. La forte chiusura che ha sempre dimostrato, soprattutto verso gli Stati Uniti, ha già presentato qualche incoerenza: per esempio, nei supermercati di Pyongyang è possibile trovare la Coca-Cola, sebbene sotto un altro nome, e l’attuale dittatore Kim Jong-un è amico di Dennis Rodman, ex cestista che ha vinto diversi titoli Nba con Michael Jordan, di cui è un grande fan.

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