di Elisabetta Moro (elle.com, 28 febbraio 2020)
Su sfondo nero i volti delle celebrities che tutti conosciamo e amiamo si alternano in sequenza: Brad Pitt, Charlize Theron, Laura Dern, Cynthia Erivo, Scarlett Johansson e moltissimi altri. La frase, invece, pronunciata alternativamente nel video, rimane sempre la stessa: «Io voto perché credo nel cambiamento. Registrati per votare e fatti sentire».
Sembra un ritornello, un mantra da ripetere in loop per non dimenticare m-a-i l’importanza del nostro dovere civico ché, come diceva Ralph Nader, «Se non ti interessi di politica, prima o poi la politica si interesserà di te». E non poteva esserci momento più appropriato per ricordare questa verità: si stanno svolgendo, infatti, le Primarie Usa 2020 che porteranno a stabilire i due candidati alla presidenza ed è più che mai necessario che tutti i cittadini vadano alle urne per esprimere la loro preferenza. Proprio per questo, due giorni fa, W Magazine ha pubblicato il video I Vote, breve e incisivo, che, senza grandi discorsi, ricorda a tutti come stanno le cose. Se si vuole che le cose cambino, non ci si può tirare indietro, vanno usati tutti i mezzi (e quindi in primis il voto) per far valere le proprie idee. Insomma, no alle lamentele e sì all’azione: semplice, lineare, efficace. E se ci aggiungi Brad & Co. il successo (neanche a dirlo) è assicurato.
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Bisogna ricordare che gli Stati Uniti in tema “elettori” hanno un problema che si portano dietro da decenni: su 224 milioni di persone con diritto di voto, solo la metà va effettivamente a votare. Nelle elezioni di mid-term del 2018, come riporta Il Sole 24 Ore, c’è stato il 50% di affluenza che, se per noi europei può sembrare un dato ancora decisamente basso, per gli Usa rappresenta un buon traguardo, segno che le cose stanno migliorando. Il merito dell’incremento non può che essere delle moltissime campagne che, proprio come I Vote, in questi anni hanno sensibilizzato i cittadini sull’importanza di votare, agendo a livello locale, mettendo in gioco i social e chiedendo l’aiuto delle celebrities che spesso si sono fatte portavoce della causa. Questo fa ben sperare per l’affluenza alle Presidenziali 2020 e chissà se giocherà o meno a favore di Trump. Ai posteri l’ardua sentenza.
Per le Primarie, però, il discorso è diverso, dato che normalmente l’affluenza è ancora più bassa (30%) e gli ultimi dati stanno confermando il trend. A differenza delle elezioni in Italia, la scelta dei candidati Democratici e Repubblicani non avviene in un unico momento, ma è un percorso lungo (e complesso), strutturato in più fasi che occupano mesi. Le Primarie 2020 sono iniziate il 3 febbraio scorso (con il voto in Iowa — N.d.R.) e si concluderanno solo a luglio con le convention dei due partiti, dove i delegati eleggeranno il loro favorito. Martedì 3 marzo, però, c’è un appuntamento cruciale: il cosiddetto Super Tuesday (che no, non ha proprio niente a che vedere con il Super Bowl), un evento politico fondamentale, dato che si vota in ben 14 Stati (tra cui California e Texas).
Per il momento i Repubblicani sembrano avere le idee piuttosto chiare e, nonostante impeachment e scandali vari, Donald Trump si conferma in testa. Più complicata, invece, la situazione dei Democratici: stando agli ultimi dati il favorito sarebbe il socialista Bernie Sanders (idolo delle donne? Mah!), seguito da Pete Buttigieg, 38enne ex sindaco dell’Indiana [ritiratosi, intanto, dopo il quarto turno delle Primarie in South Carolina — N.d.C.], e dal vicepresidente di Barack Obama, Joe Biden (Elizabeth Warren, invece, è solo in quarta posizione). I giochi, però, sono ancora ampiamente aperti e c’è margine per sorprese e rimonte dell’ultimo minuto, stay tuned. L’importante è che a scegliere i candidati non sia solo una piccola parte della popolazione, ma che venga coinvolto il maggior numero di cittadini e per questo il video di W Magazine è così prezioso. La soluzione è una: andare a votare! E se lo dice Brad Pitt, funziona ancora meglio.