Monitoraggio della Segreteria di Stato sul merchandising e l’uso improprio sul web delle foto del Papa e degli Stemmi pontifici. «Nessun riferimento a manifesti o falso “Osservatore Romano”»
(lastampa.it, 22 febbraio 2017)
La Segreteria di Stato vaticana «effettuerà sistematiche attività di sorveglianza volte a monitorare le modalità con cui l’immagine del Santo Padre e gli stemmi della Santa Sede vengono utilizzati, intervenendo all’occorrenza con opportuni provvedimenti». Lo riferisce una stringata nota diffusa oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede.Nel comunicato si ricorda che «la Segreteria di Stato, tra i suoi compiti, ha anche quello di tutelare l’immagine del Santo Padre, affinché il Suo messaggio possa giungere ai fedeli integro e la Sua persona non venga strumentalizzata». Per le medesime finalità, si legge, «la Segreteria di Stato tutela i simboli e gli stemmi ufficiali della Santa Sede, attraverso appositi strumenti normativi previsti a livello internazionale». Dunque, «per rendere la propria azione di tutela sempre più efficace rispetto agli scopi indicati, e interrompere situazioni di illegalità eventualmente riscontrate», la Segreteria di Stato effettuerà una attività di sorveglianza e monitoraggio dell’uso che viene fatto dell’immagine e degli stemmi del Papa, «intervenendo all’occorrenza con opportuni provvedimenti». Come precisato dalla direzione della Sala Stampa vaticana, il comunicato della Segreteria di Stato non si riferisce ai recenti casi dell’affissione di manifesti contro il Pontefice o la diffusione di una falsa copia dell’“Osservatore Romano”, ma a «tutta quella gente che guadagna soldi usando l’immagine del Papa o lo stemma pontificio».