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(adnkronos.com, 17 gennaio 2025)
Harry e Meghan stanno abusando dei loro titoli reali per promuovere inappropriate convinzioni «politiche». Lo sostiene Nile Gardiner, direttore del Margaret Thatcher Center for Freedom e Bernard and Barbara Lomas Fellow presso la Heritage Foundation, il quale ha dichiarato al Daily Beast che le critiche dei Sussex alla decisone di Meta di eliminare il fact-checking suoi social media sono una «questione profondamente politica».
Quindi è «estremamente inappropriato», ha affermato, che individui che si fregiano dei titoli reali di «duca e duchessa del Sussex» intervengano in un «argomento politico scottante». Gardiner, membro di spicco del think tank pro-Trump Project 2025, ha affermato che il coinvolgimento nella questione avrebbe aumentato l’animosità di coloro i quali ritengono che Harry dovrebbe essere rimandato nel Regno Unito, se ha mentito nei suoi moduli di domanda d’immigrazione negli Stati Uniti, e che quei documenti dovrebbero essere pubblicati.
Nelle dichiarazioni diffuse sul sito Web della loro fondazione Archewell, Harry e Meghan hanno accusato Meta di non avere «integrità» e di essere «profondamente ingannevole». Gardiner ha affermato che la dichiarazione era «un chiaro intervento su una questione profondamente politica, in particolare la controversa questione della censura sui social media negli Stati Uniti. Questo è un argomento politico scottante, in particolare nel clima attuale». Aggiungendo che, pur ammettendo che non facciano più attivamente parte della Famiglia Reale britannica, restano sempre «il duca e la duchessa del Sussex» e stanno mettendo i loro legami e i titoli reali «in primo piano» per «promuovere attivamente le loro cause».
«Per i membri della Famiglia Reale impegnarsi in questioni così apertamente politiche è, francamente, assai inappropriato. Va contro il protocollo reale» ha spiegato Gardiner. «Il loro uso di questi titoli per promuovere programmi personali e politici rende una presa in giro la consueta neutralità della Famiglia Reale. La loro dichiarazione non era un moderato invito al dialogo o alla comprensione; era una vera e propria invettiva politica». Un «intervento inopportuno» che intensificherà «l’interesse pubblico nelle loro attività politiche» e alimenterà le richieste di pubblicazione dei documenti d’immigrazione di Harry.
Il principe Harry non ammise il pregresso consumo di droga quando fece domanda di visto per gli Stati Uniti. I consumatori di stupefacenti sono, infatti, tenuti a rivelare la loro abitudine sui moduli di richiesta del visto; una rivelazione che, in genere, ne causa il rifiuto. La Heritage Foundation sostiene che Harry abbia dichiarato il falso nella compilazione dei moduli o che gli sia stato offerto un accordo vantaggioso dall’amministrazione Biden, e sta cercando di scoprire di cosa si tratti. I suoi tentativi sono stati finora respinti dai tribunali, che hanno citato il diritto di Harry alla privacy.