di Sara Bovi (amica.it, 24 novembre 2019)
Rosa, con le tasche e il colletto bordati di blu e i bottoni d’oro. In lana e doppiopetto. Se c’è un abito che ha consegnato alla storia Jackie Kennedy è il tailleur da lei indossato nel giorno dell’assassinio di suo marito, il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Impossibile non ricordarlo.
Ironia della sorte, quando JFK venne ucciso – era il 22 novembre 1963 – i giornali e la televisione erano in bianco e nero. Si dovette aspettare il 1964, quando vennero pubblicate delle foto dell’evento a colori, per capire che l’abito indossato da Jackie nel giorno in cui diventò vedova era rosa. Ciò non impedì al tailleur di entrare nella memoria collettiva, con prepotenza. Macchiato di sangue, e non solo simbolicamente.
Jackie Kennedy lo aveva indosso quando spararono al marito mentre sfilavano, in auto, per le strade di Dallas. Il vestito si macchiò di sangue, ma lei non volle toglierlo fino al giorno successivo. Lo tenne sull’Air Force One, nel volo di ritorno a Washington. Lo tenne anche durante il giuramento di Lyndon B. Johnson, nominato in fretta e furia presidente degli Stati Uniti. Voleva ricordare a tutti ciò che avevano fatto a suo marito.
Era uno dei suoi capi preferiti – lo aveva già messo diverse volte –, molto amato anche dal marito. La tonalità era parecchio accesa, e forse questo era il suo punto di forza. Permetteva alla First Lady di farsi notare, senza fatica, in mezzo alla folla. Per molto tempo si è creduto che fosse di Chanel. In realtà, come raccontato nella biografia di Justine Picardie dedicata alla stilista francese, venne realizzato con tessuti Chanel ma da Chez Ninon, negli Stati Uniti, per ragioni patriottiche.
Ebbene, quell’abito rosa – quell’icona, quel simbolo, quel pezzo di memoria collettiva – non lo rivedremo fino al 2103. Anzi, probabilmente non lo rivedremo mai più. Oggi si trova al National Archives and Records Administration’s College Park, nel Maryland. Custodito in una scatola creata su misura in grado di mantenere sotto controllo l’umidità e la temperatura, per non farlo deteriorare. Non è visibile al pubblico, per precisa volontà della famiglia: gli eredi vogliono evitare che l’esposizione causi loro dolore nel ricordo della tragedia. In fondo, è un pezzo di storia. E, in quanto tale, va protetto.
In base all’accordo con la famiglia Kennedy, il completo non sarà esposto al pubblico fino al 2103, quando gli eredi di Jackie e JFK decideranno cosa farne. Forse lo metteranno in un museo. O forse no. Lo terranno chiuso in una scatola. Qualunque cosa decidano, hanno ancora 84 anni per pensarci.