(agi.it, 19 febbraio 2025)
Il Tagikistan, Paese dell’Asia centrale, pubblicherà una guida per dire alle donne come si devono vestire. Le raccomandazioni principali riguardano l’uso degli abiti tradizionali, che dovrebbero essere indossati in ogni momento e aspetto della vita. Già in passato il governo di Dusanbe aveva voluto “vietare” gli abiti stranieri per cercare di preservare la storia locale e combattere l’ascesa dell’Islam radicale.
«Abbiamo redatto una bozza di raccomandazioni sull’abbigliamento nazionale per le ragazze e le donne del Tagikistan» ha dichiarato all’Afp Khourched Nizomi, funzionario del ministero della Cultura. «Questo manuale, che vuole essere una raccomandazione, si basa su fonti scientifiche e storiche, oltre che sul parere di molti esperti», ha aggiunto. Questo annuncio arriva dopo l’adozione, nel giugno del 2024, di una legge che vieta «l’importazione, la vendita e la promozione di abiti stranieri e il loro utilizzo in luoghi pubblici» su richiesta del presidente, e leader indiscusso, Emomali Rakhmon.
La lotta contro l’Islam radicale in Tagikistan, ex repubblica sovietica confinante con l’Afghanistan, si è riaccesa l’anno scorso, dopo l’arresto di tagiki accusati di essere coinvolti nell’attentato al Crocus di Mosca nel marzo del 2024. Il leader tagiko, al potere dal 1992, ha descritto l’uso dell’hijab come un «problema sociale». Negli ultimi anni le autorità hanno ripetutamente invitato le donne a «vestirsi in stile tagiko», cioè a «non indossare abiti europei nudi» né «abiti neri e hijab».
La guida, la cui pubblicazione è prevista per luglio, sarà distribuita «inizialmente gratis» e conterrà numerosi esempi e foto. Mostrerà gli abiti che le donne sono invitate a indossare «a seconda della loro età», in particolare «durante le cerimonie, al lavoro, a riposo, a teatro, a casa», nonché quelli dedicati alle «ragazze» più giovani. Prodotti simili erano stati pubblicati dalle autorità diversi anni fa, ma questo «supera le edizioni precedenti in termini di qualità di stampa, scelta di fotografie, testi e fonti storiche».
«Le tradizioni sono state preservate, con l’aggiunta di nuovi design in linea con le tendenze moderne» afferma il funzionario tagiko, aggiungendo che «potrebbe essere sviluppata una guida separata per gli uomini». In Tagikistan portare la barba lunga è stato, di fatto, vietato con il pretesto di combattere «l’islamismo e l’estremismo religioso», dopo che molti cittadini tagiki si sono uniti alle file dei gruppi jihadisti nell’area siro-irachena intorno al 2015.