Gira un film con un misterioso regista di Hollywood. Ma c’è anche un documentario, che non gli piacerà…
di Daniele Castellani Perelli («Il Venerdì di Repubblica», 3 luglio 2015)
Tanti attori di Hollywood sono diventati presidenti. Ora un giovane presidente, ancora saldamente in carica, fa il percorso inverso. È il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che sul proprio profilo Instagram ha annunciato di aver preso parte, come eroe protagonista, a un film d’azione, intitolato Chi non capisce, capirà, che uscirà nei cinema russi. «Insieme a me ci sono star internazionali di alto livello, e il regista ha già diretto a Hollywood dei film famosi» si è vantato Kadyrov, senza però rivelarne il nome. Salvo poi raccontare che alcune scene sono state già girate, e mostrarne una in particolare, nella quale corre in un deserto con la tuta mimetica e spara in aria con la mitragliatrice, mentre dietro lo segue una decina di 4×4. È risaputo d’altronde che il 38enne dittatore della Cecenia, repubblica della Federazione russa, ha un debole per il cinema. Ha donato la cittadinanza onoraria a Gerard Depardieu, e un ricco appartamento a Grozny sia a lui sia a Jean-Claude Van Damme. In occasione del suo compleanno, a suon di dollari sonanti è riuscito a portare in Cecenia grandi star internazionali, come Steven Seagal, Elizabeth Hurley e Hilary Swank, la quale però, quando ha realizzato che errore fosse stato associare il proprio nome a quello di un terribile despota, ha fatto pubblica ammenda e ha licenziato il manager. Kadyrov è a capo della Cecenia dal 2007. Ex guerrigliero, è accusato di immani nefandezze, rapimenti e torture nei confronti dei ribelli islamici. È amico e alleato di Vladimir Putin, che una volta lo ha definito «un figlio», anche se sulla stampa russa si moltiplicano le voci di chi ritiene che stia diventando un po’ troppo ingombrante per il Cremlino. Più che per la brutale violenza di cui si mostra capace, però, sui media occidentali se ne parla a volte per le sue stravaganze. Pochi giorni fa, per esempio, si è pronunciato a favore della poligamia e si è anche esibito, alla maniera di Putin, con un gigantesco pesce gatto di 73 chili da lui stesso appena pescato. Presidente di una squadra di calcio, ha portato a Grozny – sempre dietro lauto compenso – grandissime stelle come Diego Armando Maradona, Luis Figo e Ruud Gullit (allenatore della sua squadra, il Terek Grozny, poi licenziato perché pensava troppo alle discoteche), ma anche Alessandro Costacurta, Franco Baresi e Christian Vieri, per prendere parte a partite durante le quali Kadyrov gioca e, ovviamente, segna tanti gol. Le sue altre passioni sono le armi, le Lamborghini e gli animali, come la tigre e quei teneri gattini che a volte, tra le immagini dei suoi incontri di pugilato, mostra sul suo profilo Instagram, seguito da un milione di persone. Tornando al cinema, il leader ceceno non sarà invece molto orgoglioso della partecipazione in un altro recente film, un documentario che lo accusa di crimini contro l’umanità, di corruzione e di avere un esercito personale di 80mila combattenti. A finanziare l’opera è stato l’ex oligarca Mikhail Khodorkovskij, noto oppositore di Putin che, dopo aver scontato in prigione una doppia condanna per reati finanziari, si è rifugiato ora in Svizzera. «Kadyrov ha fatto della Cecenia il suo personale dominio feudale» dice Khodorkovskij nel documentario La famiglia, in cui si sostiene che ogni ceceno è costretto a contribuire a un fondo da cui il leader attingerebbe per pagare, appunto, i suoi ospiti stellari.