Il ritorno dei cani alla Casa Bianca

di Fabrizia Sacchetti (focus.it, 11 novembre 2020)

Chissà se Joe Biden, il 46° presidente degli Stati Uniti, conosce la storica frase di Harry Truman (il 33°, dal 1945 al 1953), che recitava così: «Se vuoi un amico a Washington fatti un cane». Di cani Truman ne aveva addirittura tre ed è stato emulato da quasi tutti i presidenti americani, tranne tre: l’11° James K. Polk (1845-1849), il 17° Andrew Johnson (1865-1869) e il 45° Donald Trump, il primo che dopo 150 anni ha sfidato la tradizione non portando nemmeno un pesce rosso alla Casa Bianca. Ma adesso tutto tornerà come ai vecchi tempi.Champ-MajorJoe Biden e Jill, la First Lady, entreranno a gennaio nella famosa residenza presidenziale con i loro splendidi pastori tedeschi, già sapientemente addestrati a condurre una vita da First Dog (bravi e composti in aereo, sull’auto presidenziale e davanti a fotografi etc.): Champ, 12 anni, comprato in un allevamento quando Biden venne eletto vicepresidente con Barack Obama (nel 2009), e poi Major, adottato nel 2018: il primo First Dog a passare dalla gabbia di un canile alla Studio Ovale.

D’altra parte, il candidato democratico lo aveva promesso ai suoi elettori su tutti i social: «Riportiamo i cani alla Casa Bianca». Detto, fatto. Tutto ciò si nota, in un colpo d’occhio, in questa curiosa infografica dell’Economist – ancora non aggiornata al 46° presidente eletto Joe Biden e ai suoi due pastori tedeschi –, dove sono contati tutti i presidenti e tutti i loro animali in base alle precise informazioni del Presidential Pet Museum, che, dal 1999, raccoglie e conserva notizie, fotografie e oggetti dei pet (e non solo) presidenziali della storia americana.

The Economist
The Economist

Nell’infografica si nota subito che quasi tutti i presidenti degli Stati Uniti hanno, dunque, avuto almeno un amico a quattro zampe: i cani battono i gatti, ma sono andati forte anche uccelli e cavalli. Di certo, in questa classifica bestiale, il record è quello di Theodore Roosevelt (1933-1945): il presidente, infatti, possedeva una specie di piccolo zoo che comprendeva addirittura un orso nero, chiamato Jonathan Edwards, e persino la iena Bill. Tra le altre curiosità spiccano anche le due caprette Nanny e Nanko, un regalo molto gradito dai figli di Abraham Lincoln (1861-1865). Se la presenza in classifica dei cavalli è spiegabile – soprattutto nell’Ottocento – dalla diffusione e dall’utilizzo che se ne faceva, quella di altri animali “esotici” è meno intuitiva.

Si trattava, soprattutto, di regali fatti al Presidente degli Stati Uniti in carica: come i due cuccioli di grizzly che Thomas Jefferson (1801-1809) ricevette dal capitano Zebulon Pike nel 1807 (e che, una volta cresciuti divennero ingestibili e furono portati al museo di Charles Peale), o come Ofelia, una femmina di Longhorn (una razza bovina del Texas) cresciuta nel ranch di George W. Bush (2001-2009). Nel giardino della Casa Bianca ci furono anche degli alligatori: quello che John Quincy Adams (1825-1829) ebbe in dono dal Marchese de Lafayette, il generale francese che aveva combattuto al fianco di George Washington, e quelli (ben due) di Allan, il più giovane dei figli di Herbert Hoover (1929-1933).

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