Il papà dell’antivirus John McAfee compie 70 anni e vuole diventare presidente degli Usa

La vita dell’eccentrico informatico candidato alla presidenza degli Stati Uniti

di Vincenzo Scagliarini (corriere.it, 18 settembre 2015)

1. Sesso, droga e sicurezza informatica

Sesso, droga, paranoia, armi automatiche e un’accusa di omicidio. Quella di John McAfee, che il 17 settembre compie settant’anni, non è la vita che ci si aspetta da un informatico. Tanto meno dal padre del primo antivirus commerciale, che porta il suo nome. Nella comunità degli esperti le opinioni variano: c’è chi lo ritiene un buffone e chi una leggenda.john_mcafee_video Di certo non è un personaggio che passa inosservato: un tempo ricchissimo, capelli ossigenati e tatuaggi tribali sulle spalle. Ama esibire il suo aspetto eccentrico, come nella nota foto in cui punta una pistola alla testa. Sono celebri i video sul suo canale YouTube: nel 2013, circondato da armi e donne, spiegò come rimuovere il suo antivirus. Una vita da film, che il network televisivo statunitense Spike Tv ha intenzione di raccontare in un documentario in sei episodi. Nonostante l’età, le avventure sfrenate di McAfee non sono finite. All’inizio di settembre il pioniere degli antivirus ha annunciato la candidatura alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2016. Correrà da indipendente, con il partito che ha appena fondato: il Cyber Party. Al centro del suo programma privacy, libertà e tecnologia. Ma mentre, pochi giorni fa, raccontava a una giornalista di Yahoo News i temi che gli stanno a cuore e i rischi della sorveglianza globale, ecco un’altra delle sue leggendarie gaffe. Terminata l’intervista ha infilato il cellulare in tasca, da dove è partita per sbaglio una chiamata alla reporter, che ha ascoltato parte di una sua conversazione con la moglie. Per qualcuno che afferma di tenere alla propria riservatezza, non è la migliore presentazione.

2. Una vita da film

Dall’Inghilterra (dov’è nato) alla Virginia, passando per la Silicon Valley. E poi Belize, nell’America centrale, dove si è trasferito negli anni Duemila, e da dove è fuggito dalla polizia dopo un inseguimento rocambolesco. Nel frattempo McAfee ha sperperato quasi tutto il suo patrimonio, ottenuto negli anni d’oro dell’antivirus. La sua «È la storia di un uomo che ha inventato la moderna paranoia e l’ha diffusa nella società d’oggi» racconta Sharon Levy, vice presidente esecutivo del network televisivo Spike Tv.

3. Informatica e allucinogeni

La sua gioventù non è stata facile. Suo padre si è suicidato quando aveva 15 anni. Le sue dipendenze da alcol e droga sono iniziate ai tempi dell’università, quando studiava per laurearsi in matematica. Beveva una bottiglia di scotch al giorno. A 24 anni il primo lavoro nell’informatica: assunto con un curriculum falso, ha aiutato le ferrovie del Missouri a usare un mainframe Ibm. A quei tempi, prima iniziare la routine giornaliera, ha ingerito lsd e altre droghe psichedeliche. Finché «la mia mente è esplosa» ha raccontato a Wired Us. Incapace di capire i discorsi dei suoi colleghi è fuggito dal luogo di lavoro. Non è più tornato.

4. La nascita dell’antivirus

Si è trasferito in California negli anni Settanta ed è passato per molte aziende tecnologiche, anche la Nasa, ma solo dieci anni dopo ha deciso di disintossicarsi. Negli anni Ottanta stava lavorando a un software segreto per il riconoscimento vocale di Lockheed (famosa per la produzione degli aerei da combattimento) quando ha letto di Brain, il primo virus per personal computer con Ms-Dos. Allora ha avuto l’intuizione: creare un’azienda che vende prodotti per debellare le minacce informatiche. E così è nata la McAfee Associates. I primi uffici erano la sua abitazione di 65 metri quadrati a Santa Clara. Cinque anni dopo la metà delle più prestigiose aziende statunitensi usavano il suo antivirus. Fatturava 5 milioni di dollari l’anno. Nel 1992 l’apice del successo. È l’anno di Michelangelo, il primo virus a cui la stampa ha dato attenzione mondiale. I media lanciarono l’allarme: 5 milioni di computer erano stati infettati (una quota molto significativa 23 anni fa). Per riflesso, gli incassi della sua società crebbero di 50 volte. McAfee è irrequieto e due anni dopo si dimette dall’azienda che ha fondato. Quando, nel 1994, la società si quoterà in borsa vende le sue quote, incassando di colpo 100 milioni di dollari. Ma nel 2008, a causa della crisi finanziaria e di investimenti sbagliati, il suo patrimonio crolla a 4 milioni. Dopo vari cambi di mano, nel 2010 McAfee Associates viene venduta a Intel che, infine, deciderà di rinominarla Intel Security. E John, che non apprezzava le evoluzioni del suo software, espresse pubblicamente sollievo per questa scelta.

5. La fuga e la paranoia

Per qualche anno ha preferito lavorare in silenzio su altri progetti, ha investito in diverse startup tecnologiche che non hanno sfondato ed è entrato nel consiglio di amministrazione della società di sicurezza Zone Labs (famosa per il firewall Zone Alarm). Poi un altro colpo di testa: all’inizio del 2000 ha deciso di vendere tutti i suoi beni negli Stati Uniti e di trasferirsi in America centrale, a Belize. Voleva lavorare nel campo degli antibiotici. Sperpera altro denaro in costosi apparecchi da laboratorio, finché l’azienda non va in rovina. Qui inizia la paranoia di John: teme di essere sorvegliato e inizia ad armarsi. Nel 2012 le autorità locali iniziano a sospettare che usasse la sua azienda farmaceutica per produrre metanfetamina, ma non trovano prove. McAfee accusa la polizia di usare metodi dittatoriali. «È tutta una bufala» dichiara. Ma non è l’unico guaio giudiziario a Belize. Nel novembre dello stesso anno, un suo vicino di casa, che si lamentava spesso per l’abbaiare dei cani di McAfee, fu ucciso con un colpo di pistola alla testa. Per la polizia, il pioniere degli antivirus era il primo sospettato.

6. L’arresto in Guatemala

John, temendo per la sua vita, decise di fuggire in Guatemala dove avrebbe voluto chiedere asilo politico, ma fu arrestato. Secondo un’opinione diffusa, le autorità riuscirono a trovarlo grazie a una foto pubblicata online da un giornalista di Vice News: conteneva le coordinate Gps dell’incontro (una gaffe terribile per un esperto in sicurezza informatica). Fu accusato di essersi introdotto illegalmente nel Paese. Passò un periodo in cella, dove la sua salute si indebolì e iniziarono i problemi al cuore. Poi fu rispedito negli Stati Uniti, dove vive tuttora con sua moglie. Nel 2013 diffuse il celebre video satirico “Come disinstallare l’antivirus McAfee” in cui viene ripreso circondato da donne, con il naso sporco di Mdpv (una sostanza psicotropa che veniva accusato di utilizzare a Belize) e con la scrivania piena di armi.

7. «Sono un ottimo tiratore»

Dopo esser stato a Portland ora vive nella tranquilla Lexington, una città di 8mila abitanti nel Tennessee. Ha aspettato due anni prima di comunicare la sua residenza: ritiene di essere in pericolo per le informazioni riservate di cui è a conoscenza e per le sue posizioni libertarie riguardo gli hacker. Ma ritiene di essere preparato: viaggia su un mezzo blindato e ha una casa piena di armi. «Sono un eccellente tiratore e sono preparato se dovesse esserci un’incursione nella mia casa». «È una nuova fase della mia vita» ha dichiarato a Usa Today. Oggi non ha più alcun legame con la McAfee, ma è consultato spesso come esperto in sicurezza. E, per la campagna presidenziale, non ha intenzione di «stringere mani e baciare bambini». Farà solo ciò che conosce meglio: «parlare di informatica». Le possibilità di vittoria sono minime, ma sua moglie e i consiglieri sono convinti al 100% che ce la farà. Nelle ultime apparizioni pubbliche ha invitato i due candidati più in vista, Hillary Clinton e Donald Trump, a ritirarsi. «Unitevi a me e salviamo il Paese, per l’amor di Dio», così si conclude un’intervista alla Cnn.

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