Il nuovo look di Donald Trump

Edel Rodriguez

(agi.it, 19 gennaio 2025)

Niente più “Orange Men” – l’uomo arancione –, come i suoi detrattori avevano soprannominato Donald Trump per il biondo platino dei capelli e l’incarnato eccessivamente dorato, frutto, si dice, di troppo spray autoabbronzante. Il futuro presidente degli Stati Uniti ha adottato da qualche giorno un look molto più sobrio.

Sia i capelli, un bianco dalle sfumature bionde, sia la pelle appaiono più naturali. Come nella nuova foto ufficiale fatta circolare ieri, in cui, abbandonato il sorriso rassicurante, guarda in camera con fare ben più aggressivo. Non che Trump non abbia abituato gli americani a cambiamenti del suo aspetto. Al duello televisivo di settembre con Kamala Harris si era già presentato con un nuovo colore, un biondo cenere virante al violetto.

Poco prima di Natale, aveva incontrato i giornalisti a Palm Beach in tenuta da golf e con quello che sembrava un taglio nuovo di zecca: niente ciuffo sulla fronte, capelli accostati al volto di lato, zazzera lunga dietro. Social media e stampa blasonata, incluso Newsweek, erano impazziti e avevano discusso per giorni del nuovo aspetto del futuro presidente. E anche in passato aveva più volte cambiato la sfumatura di biondo; a quanto si dice, a seconda del tempo dedicato alla posa del colore, con grande frustrazione del suo parrucchiere che non riusciva a trattenerlo sulla poltrona i trenta minuti necessari a far prendere la tinta.

Se l’acconciatura ha sempre destato curiosità, molto meno l’abbigliamento: completi blu con l’immancabile pin della bandiera americana sul risvolto della giacca, di sartorie dalla grande tradizione come Brioni. Lo stesso Trump, nel suo libro Think Like a Millionaire, pubblicato nel 2004, aveva raccontato della passione per la storica casa romana, ora in mano a un gruppo francese, che ha realizzato gli iconici abiti di due James Bond: Pierce Brosnan e Daniel Craig. «Migliorate il vostro gusto, non rimanete nella categoria del mediocre-buono», aveva scritto Trump.

«Nel corso degli anni ho indossato camicie di grande qualità, ma ora prediligo Brioni (lo stesso marchio dei miei abiti preferiti)», aveva detto della casa di moda che gli forniva «gentilmente» gli abiti per il programma The Apprentice. Brioni aveva confermato: gli abiti di Trump sono su misura, «modello e tessuti seguono le sue esigenze personali» aveva riferito un portavoce all’epoca. La passione per Brioni e per il marchio di Brooklyn Martin Greenfield è probabilmente una delle poche cose in comune che Trump ha con l’ex presidente Barack Obama, anche lui grande estimatore di entrambe le maison.

Unica trasgressione all’abbigliamento classico sembra essere il cappellino rosso con la scritta Maga (Make America Great Again), che Trump indossa dalla campagna del 2016. Mentre ben pochi cedimenti si registrano all’immancabile cravatta rossa. Gli archivi fotografici testimoniano poche variazioni qua e là, con qualche regimental o righe bianche e blu, ma da tempo ormai il futuro 47esimo presidente degli Stati Uniti si presenta regolarmente in pubblico con la cravatta rossa. «Le indossa di colore rosso acceso come dimostrazione di potere, e lunghe perché la sua vanità gli dice che in qualche modo lo fanno sembrare più snello», l’impietoso giudizio di Esquire.

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