di Gloria Riva (espresso.repubblica.it, 16 febbraio 2018)
«Stoooop al televoto», proclama Alessia Marcuzzi, in diretta dallo studio dell’Isola dei famosi, il reality show che conduce su Canale 5. E dietro le quinte di Mediaset, in una stanzetta lì accanto, ci sta un tecnico che materialmente blocca il flusso delle telefonate e un notaio pronto a garantire la limpidezza del voto da casa.Il notaio in questione si chiama Valerio Tacchini, ha 55 anni ed è in corsa per un posto al Senato, tra i banchi dei Cinque Stelle. Tacchini è uscito allo scoperto nel marzo del 2017, quando una concorrente dell’Isola, Eva Grimaldi, alla domanda «Quando vai via?», sembra aver risposto «Il 28, alla nona», facendo pensare che il reality fosse poco reale e molto preconfezionato. A quel punto, per sedare l’indignazione dei telespettatori, Tacchini ci aveva messo la faccia: «Non c’è trucco, non c’è inganno. Vigilo io sulla procedura». Ed era diventato famoso. Fatto sta che Tacchini, adesso, potrebbe dover dire addio a questo suo importante compito al fianco della bionda Marcuzzi perché dal 5 marzo rischia di diventare senatore della Repubblica a Cinque Stelle che, quando hanno statuti da vidimare e selezioni web da fare, si rivolgono a lui. Perché proprio Tacchini? Perché da anni sta vicino a Beppe Grillo, che prima di diventare un amico era un cliente, al punto da diventare punto di riferimento per la Casaleggio Associati e i Cinque Stelle, colui che tutto sa dei segreti organizzativi, legali e societari del Movimento. È stato proprio lui a incoronare Luigi Di Maio alla guida del Movimento lo scorso settembre, al Meetup di Rimini. Erano i giorni degli scontri tra Roberto Fico e Di Maio, delle perplessità sulla legittimità del plebiscito (perché avevano votato in 37mila sui 140mila iscritti al Movimento), dei dubbi sull’inconsistenza degli sfidanti di Di Maio. Incertezze cancellate da Valerio Tacchini, il notaio del Movimento, che in quanto tale ha certificato la regolarità del voto. Al Meetup di Rimini si dava un gran da fare, tenendo in consegna la busta con il nome di Di Maio, arringando lo staff e organizzando il servizio d’ordine. E adesso rieccolo lì, schierato nella lista dei Cinque Stelle nel collegio numero uno di Milano, vale a dire quello del centro città. Se prenderà più voti degli avversari vincerà uno scranno al Senato, e addio Isola dei famosi.