(ilpost.it, 3 novembre 2022)
Per la nazionale di calcio del Galles i Mondiali in Qatar saranno i secondi nella storia dopo quelli del 1958, quando la squadra fu eliminata ai quarti di finale dal Brasile di Pelé, che poi vinse il torneo. Potrebbero anche essere gli ultimi in cui il Galles si chiamerà così: la federazione calcistica gallese, infatti, ha fatto sapere di stare considerando la possibilità di chiedere che a livello internazionale tutte le sue squadre, sia maschili sia femminili, siano chiamate Cymru, il nome gallese del Galles (che si pronuncia così, qualcosa di simile a “kmri”).
Il possibile cambio di nome – che riguarderebbe anzitutto il nome in Inglese, e a cui ogni traduzione potrebbe eventualmente scegliere se adeguarsi o meno – è stato presentato come un modo per promuovere all’estero l’identità gallese (a molti fuori dal Galles il nome “Cymru” non dice niente). Sarebbe una scelta sportiva e di comunicazione inizialmente limitata al calcio, uno sport che in Galles deve spesso fare i conti con l’importanza e i migliori risultati del rugby, ma si tratterebbe anche di un cambiamento con evidenti implicazioni politiche e culturali.
Noel Mooney, ex portiere irlandese che dal 2021 è a capo della federazione gallese, ha detto che l’idea di cambiare nome nasce «da una rinascita della lingua gallese e da un sempre maggiore senso di orgoglio per le tradizioni e la cultura del Paese». Ha aggiunto poi che il nome Cymru da diversi anni è già abitualmente usato nelle comunicazioni ufficiali della federazione, sia interne sia esterne, e che «le nazionali gallesi dovrebbero essere chiamate Cymru perché è così che le chiamiamo noi qui». Mooney ha detto che la federazione calcistica gallese «è un’organizzazione molto aperta e democratica, che non vuole decidere da sola di fare qualcosa», ma che secondo lui la direzione è chiara e il cambio di nome dovrebbe arrivare «quasi per osmosi». Il nome Cymru ha origini simili a quelli della parola latina Cambria, anch’essa usata in relazione al Galles. Si ritiene che derivi dall’antica parola brittonica comborges, cioè compatrioti. Oltre che dalla federazione calcistica gallese, il nome Cymru è spesso usato anche in altri ambiti, in genere insieme a Wales, il nome inglese del Galles: la divisione gallese della Bbc si chiama per esempio Bbc Cymru Wales.
Negli ultimi anni il calcio gallese sta ottenendo i migliori risultati della sua lunga storia, iniziata nel 1876 quando fu fondata la sua federazione calcistica, la terza più antica al mondo dopo quella inglese e quella scozzese. Ancor prima di qualificarsi ai suoi primi Mondiali in oltre mezzo secolo battendo l’Ucraina ai playoff, la nazionale maschile gallese era arrivata infatti alle fasi finali degli Europei sia nel 2016 sia nel 2020, un risultato che non aveva mai raggiunto prima. Nel 2016 era stata eliminata in semifinale dal Portogallo, che poi vinse il torneo; nel 2020 la squadra era uscita agli ottavi dopo aver incontrato l’Italia ai gironi. A livello femminile il Galles non ha ancora partecipato a Europei o Mondiali, ma quest’anno ci è andato più vicino che mai, perdendo ai playoff per i Mondiali del 2023 contro la Svizzera.
Mooney, che prima di occuparsi della federazione gallese si era occupato di sviluppo strategico per conto della Uefa, l’organo che governa il calcio europeo, ha spiegato che un’ulteriore spinta a muoversi verso un cambio di nome è arrivata dopo che nei recenti sorteggi dei gironi di qualificazioni per gli Europei di calcio del 2024 il Galles era finito nello stesso girone della Turchia, che da qualche mese aveva deciso di farsi chiamare, non solo nel calcio, Türkiye anziché Turkey, scegliendo cioè il suo nome turco al posto di quello Inglese, parola che peraltro in Inglese vuol dire “tacchino”. «Ai sorteggi per gli Europei abbiamo parlato del cambio di nome con i turchi» ha detto Mooney «e già abbiamo avuto diverse discussioni informali con l’Uefa». Già prima, tuttavia, il Galles del calcio aveva mostrato crescente interesse per il nome Cymru e per parole o slogan che richiamassero la cultura e le tradizioni gallesi. Oltre all’uso del nome nelle comunicazioni relative alle sue squadre nazionali, la federazione gallese aveva deciso, tra le altre cose, di chiamare Cymru Premier il suo torneo calcistico precedentemente noto come Welsh Premier League. Già nel 2019 aveva fatto un’operazione di rebranding visivo, cambiando tra le altre cose il suo logo.
E già prima delle recenti dichiarazioni di Mooney si era parlato di come la politica aveva reagito al crescente uso del nome Cymru in ambito calcistico. In particolare, e come prevedibile, la scelta era piaciuta a Plaid Cymru, partito di centrosinistra a favore dell’indipendenza gallese, che nel Parlamento locale (il “Senedd”) ha 13 seggi su 60. Più semplicemente, in genere scherzando, chi parla del possibile cambio di nome del Galles (a livello internazionale noto come Wales) c’è anche chi dice che sarebbe un modo per guadagnare posizioni nell’ordine alfabetico delle squadre: dalla W alla C. «Negli album di figurine non saremmo più in fondo e agli eventi potremmo sedere nelle prime file» ha detto Rob Dowling, che si occupa di comunicazione per la federazione.