di Eva Grippa (repubblica.it, 23 dicembre 2022)
In pochi ricorderanno di aver sentito una voce maschile, uscire dalla radio o dalla tv, il giorno di Natale, per il messaggio che da tradizione il monarca del Regno Unito invia ai suoi sudditi. Perché per settanta lunghi anni la voce è sempre stata quella di Elisabetta II, che a soli 25 anni si trovò ad accettare il grave ruolo di regina dopo la morte prematura di suo padre, Giorgio VI, nel 1952.
Il 25 dicembre segnerà quindi un’importante “prima volta” non solo per Carlo III, che terrà il suo primo discorso da re, ma anche per tutti quelli che sono nati e vissuti sotto l’era elisabettiana. Il primo messaggio di Natale reale fu consegnato ai sudditi nel 1932 da Giorgio V, nonno della regina Elisabetta e quindi bisnonno di Carlo. L’idea non fu del sovrano, per la verità, ma di Sir John Reith, visionario padre fondatore della Bbc, per inaugurare l’Empire Service (ora Bbc World Service). Per convincere il re, reticente di fronte all’uso del nuovo mezzo, bastò invitarlo a visitare la sede della Bbc nell’estate del 1932. Come da accordi presi quel giorno, il 25 dicembre 1932 Giorgio V parlò “wireless” all’Impero da un piccolo ufficio a Sandringham, mentre altre due salette venivano trasformate in sale di trasmissione temporanee; i microfoni di Sandringham erano collegati tramite linee terrestri dell’ufficio postale alla sala di controllo della Broadcasting House e da lì veniva effettuata la connessione ai trasmettitori della Bbc con trasmettitori a onde corte. Il General Post Office è stato utilizzato per raggiungere Australia, Canada, India, Kenya e Sud Africa. La scelta dell’ora – le 15:00 – fu fatta per raggiungere la maggior parte dei Paesi dell’Impero; ma la prima trasmissione è iniziata alle 15:25, un po’ in ritardo, ed è durata due minuti e mezzo.
Ci vollero tuttavia diversi anni perché che la trasmissione «diventasse la tradizione regolare che è oggi», si legge sul sito ufficiale della famiglia reale, «parte intrinseca delle festività per molte persone in tutto il Commonwealth», un momento di «riflessione su problemi e preoccupazioni condivise» e quindi «cronaca di eventi globali, nazionali e personali che hanno influenzato il monarca e il pubblico». La data esatta è il 25 dicembre 1939, e se il messaggio divenne un appuntamento fisso fu anche per motivi “politici”: con lo scoppio della guerra, la trasmissione divenne una tradizione natalizia cui veniva affidato un ruolo importante nel «sollevare il morale e rafforzare la fede nella causa comune» durante il conflitto. Un modo, per il re, di esprimere vicinanza e gratitudine a quanti stavano combattendo e a quanti pativano per altri motivi il grave momento storico. Dopo Giorgio V, ovvero dal 1937, la trasmissione ebbe la voce di suo figlio, il principe Alberto, salito al trono con il nome di Giorgio VI. In teoria, per un breve lasso di tempo, il Regno Unito aveva avuto un altro re, Edoardo VIII, che tuttavia abdicò prima di arrivare al Natale (il 10 dicembre 1936).
L’ultima trasmissione natalizia di re Giorgio VI, nel 1951, fu triste perché «segnata dalla malattia che aveva afflitto il re nei suoi ultimi anni». Era in grado di gestire il discorso solo a intervalli, quindi si decise per la prima volta di registrare il messaggio piuttosto che mandarlo in diretta. Una buona idea che la nuova giovane regina fece sua: Elisabetta II registrava sempre il suo messaggio prima del 25 dicembre, per poi vederlo in tv con la famiglia riunita. La grande innovazione della giovane regina fu tuttavia un’altra: affidare il suo messaggio al nuovo mezzo televisivo. L’esordio fu il 25 dicembre 1952 e la regina «si sedette alla stessa scrivania e sulla stessa sedia di suo padre, re Giorgio VI, e di suo nonno, re Giorgio V» […]. [Nel] 1957 […] Elisabetta trasmise in diretta tv il suo primo messaggio natalizio dalla Long Library a Sandringham. Fino a quel momento i discorsi di Natale erano stati trasmessi in tv, ma solo attraverso il simulcast del sonoro. Il filmato fu girato nella Long Library a Sandringham (Norfolk).
Raccogliendo l’eredità della madre – per ragioni pratiche, più che affettive – anche il nuovo re ha deciso di registrare in anticipo il suo messaggio prima del grande giorno, secondo quanto ha spifferato una fonte di Palazzo al Daily Mail. Quindi, con tutta probabilità l’ha già fatto. Come sottolinea Radio Times: sarà la «prima volta nella Storia che un re consegnerà al Regno Unito un messaggio natalizio televisivo», visto che prima di Elisabetta II ci si affidava alla radio. Quanto ai temi del discorso, il dibattito è aperto; è molto probabile che Charles renderà omaggio alla sua defunta madre ed è probabile che voglia anche riflettere sulle celebrazioni del Giubileo di Platino che hanno costellato l’intero anno 2022.
Ma altri argomenti potrebbero essere toccati dal re, come la rapida alternanza di tre Primi Ministri nel Regno Unito nel corso dell’anno (il Paese ha avuto tre premiership conservatrici: Boris Johnson, Liz Truss e ora Rishi Sunak), i «progressi compiuti nella riduzione dei decessi per Covid» e «la guerra in corso contro la Russia e l’Ucraina», secondo i maggiori quotidiani britannici. Alcuni suggeriscono che Carlo possa menzionare alcuni membri della famiglia reale e snobbare volontariamente altri. Harry e Meghan, nel messaggio, saranno probabilmente citati «con affetto» proprio per calmare le acque dopo la burrasca provocata dall’arrivo su Netflix della docu-serie autobiografica della coppia. Ed è ancora attesa l’uscita del libro di memorie del principe, Spare.
Secondo Newsweek, re Carlo deve decidere se «continuare il suo record di commenti a supporto del figlio» o «concentrarsi solo sui membri che lavorano della famiglia reale». Pare che a loro il re abbia anche chiesto di rompere con la tradizione di sua madre, che ogni Natale riuniva a Sandringham la famiglia e nel momento della trasmissione del suo messaggio ai sudditi li stipava tutti di fronte alla tv nel salottino; Carlo preferisce che i familiari non lo vedano in tv, ma si «concentrino invece sul ricordo dei loro momenti felici con la regina». Nella residenza reale è tutto pronto per le festività, i valletti assegnati a ogni ospite attendono di aprire e disfare le valigie. Questo sarà un Natale diverso dai settanta che l’hanno preceduto, il messaggio del nuovo re è solo la prima delle grandi prove cui la monarchia verrà messa di fronte.