Il dilagante fenomeno delle hit rivisitate in chiave xenofoba

di Francesco Russo (agi.it, 27 maggio 2024)

Siamo a Sylt, un’isola tedesca nel Mare del Nord meta di turisti giovani e benestanti. Sulla terrazza del Pony, un esclusivo ristorante di Kampen, un gruppo di ragazzi si scatena sulle note di L’amour toujours, la celeberrima hit del capitano Gigi D’Agostino, re della italodance, intonando un testo assai diverso da quello originale. «Deutschland den Deutschen. Ausländer Raus! Ausländer Raus! Ausländer Raus!», si sgolano i festaioli. Ovvero: «La Germania ai tedeschi, fuori gli stranieri».

Alcuni alzano il braccio in un apparente saluto romano. Il più spiritoso di tutti unisce indice e medio in verticale sul labbro, a mimare i baffi di Hitler. Questo il contenuto di un video, risalente a pochi giorni fa e divenuto virale su TikTok, che è diventato uno scandalo nazionale in un Paese dove la goliardia non è mai ritenuta una giustificazione per simili exploit. La magistratura ha aperto un’inchiesta per incitazione all’odio contro cinque individui.

Il quotidiano popolare Bild ha identificato alcune delle persone presenti nel video e ne ha addirittura pubblicato le generalità. La donna bionda che appare all’inizio è una collaboratrice di una nota influencer di moda, la quale ha espresso sconcerto e l’ha licenziata. E un noto influencer nel medesimo settore è anche l’uomo con occhiali da Sole e gilet che appare sulla sinistra dell’inquadratura. Figlio di un medico noto e facoltoso è invece il responsabile del gesto dei baffetti, dipendente presso una grossa agenzia pubblicitaria che gli ha immediatamente dato il benservito.

«Sono ben istruiti, ricchi e alcuni sono già attivi a livello imprenditoriale e, pur non avendo preoccupazioni finanziarie, si mobilitano contro i migranti e invocano “la Germania ai tedeschi”», scrive la Bild, cogliendo appieno il nocciolo della questione. A fare scalpore è infatti che a scandire lo slogan contro i migranti non sia un gruppo di truci skinhead in una periferia dell’ex Ddr, ma esponenti della gioventù dorata di Monaco e di Amburgo.

Le idee e il linguaggio dei nazionalisti di Alternative für Deutschland non attraggono quindi solo le classi popolari dei Lander dell’Est, ma anche i rampolli del jet-set teutonico, la futura classe dirigente dell’Ovest, ecco il messaggio che arriva dal video. E questo non può non scuotere una politica che ora teme di trovarsi, un domani, simpatizzanti del Terzo Reich ai vertici di quelle grandi aziende esportatrici che sono la spina dorsale della Germania. Di «vergogna nazionale» ha parlato la ministra dell’Interno Nancy Faeser, mentre il Cancelliere Olaf Scholz ha espresso «disgusto».

Prima dell’affare Pony erano già apparsi filmati che mostravano ragazzi in discoteca che cantavano «Deutschland den Deutschen» sulla melodia de L’amour toujours. Capire chi sia stato il primo sarebbe come cercare d’individuare l’inventore di una barzelletta. È dagli anni Ottanta, spiega Wa.de, testata on line della Vestfalia, che i ritornelli dei brani più disparati vengono rivisitati in chiave xenofoba, sempre con quelle parole, laddove la metrica si presti. I focolai di queste rivisitazioni sono spesso le curve degli stadi. E, con le reti sociali moderne, ci vuole poco tempo perché tracimino in altri mondi, diventando veri e propri meme. Sono decine i remix e i montaggi che stanno circolando su Telegram. Scorrendo le home page dei siti di informazione locale tedeschi, infatti, ci si imbatte in nuovi casi.

Ieri, ad esempio, durante una festa al Bergkirchweih Festival di Erlangen, in Baviera, due giovani di ventuno e ventisei anni sono stati segnalati da due agenti in borghese perché gridavano «Ausländer Raus» mentre tutti gli avventori ballavano al ritmo di L’amour toujours. L’organizzazione ha quindi stabilito che la canzone non potrà più essere eseguita durante il Festival. Una decisione altrettanto drastica era stata presa giorni prima al festival Krach am Bach in Sassonia. Per ora, a rimetterci, è quindi l’incolpevole Gigi D’Agostino, che vede uno dei suoi pezzi più amati progressivamente bandito da uno dei suoi mercati principali. Almeno finché non verrà fuori un’altra hit con una linea vocale adatta a cantarci sopra «Deutschland den Deutschen».

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