di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 2 agosto 2019)
Avete presente il periodo del calciomercato? Tutti i tifosi si travestono da ragionieri, iniziano a fare le analisi dei bilanci delle varie società arrivando a proprie verità da rilanciare sui social. Tutti esperti di tutto. E il sovranismo, in Italia, è sempre più assimilabile al tifo smodato della gente.
A testimoniare tutto ciò è il caso della Charlottea, la presunta nave ong che soccorre migranti in mare ma che è invisibile ai radar. A tutti ma non a quelli dei sovranisti che, però, non si sono resi conto di essere andati in tilt. Si tratta, infatti, solamente del gommone che viaggia in mare legato alla nave Alan Kurdi. La storia della Charlottea (che, in realtà, si chiama Charlotti 4) è la sintesi di fin dove possa arrivare la caccia ai fantasmi. A raccontarne la cronistoria, questa triste (ma divertente) cronistoria, è stato Matteo Villa su Twitter. In un lungo thread, il ricercatore dell’Ispi per l’area europea (ed esperto di flussi migratori) ha ripercorso passo passo tutte le condivisioni dei vari profili social di esponenti spinti del sovranismo italiano. Il tutto è partito da post che sono stati ripresi da due testate che non brillano per un racconto reale della realtà (“Vox News” e “Sassate”, N.d.C.).
Una lunga storia triste e sovranista: la caccia alla Charlottea
Grandi accuse alla Germania. «La Charlottea è roba loro ed è una nave che viaggia al fianco della Alan Kurdi!». La notizia, pian piano, si ingigantisce. Come le dimensioni di questa imbarcazione. Nei tweet di Francesca Totolo, infatti, questo fantasma delle ong passa dall’essere una barca a vela (chissà perché) al diventare una nave di oltre trenta metri. Un’evoluzione spaventosa. E continua sempre a viaggiare a breve distanza dalla Alan Kurdi. Una cosa assai sospetta. La ricerca sui radar impazza e i sovranisti continuano a denunciare questa nave Charlottea che non compare ma è lì. Tutti lo sanno e nessuno lo dice. Ed ecco che il complotto è servito: a gestire tutto è il governo tedesco, quell’Angela Merkel nemica degli italiani.
I radar sovranisti e il complotto tedesco
La vicenda prosegue, con nuovi tweet per tutta la giornata di ieri. Sempre condivisi dai “bandierini” (neologismo per sintetizzare i sovranisti su Twitter, per via delle bandiere tricolore al fianco dei loro nomi). Fino a questa mattina, quando viene svelata la vera identità della Charlottea. La famosa Charlottea, la nave ong fantasma a cui i sovranisti esperti di radar del Mediterraneo stavano dando la caccia, non è altro che il gommone rigido che viaggia attaccato alla Alan Kurdi. E non si chiamava neanche Charlottea.
La nave fantasma è in realtà un gommone attaccato alla Alan Kurdi
Una storia che farebbe ridere, se solamente non fosse l’immagine riflessa nello specchio della triste società italiana che crede di essere esperta di tutto (senza sapere, spesse volte, nulla) e rilancia notizie prive di fondamento. Il problema non è solo scriverle, ma condividerle. E il problema non è solo condividerle, ma anche non avere il minimo senso di critica di quello che viene propinato. Come la Charlottea, che in realtà è un gommone chiamato Charlotti 4.