di Alessandra Paudice (vanityfair.it, 4 gennaio 2018)
S’intitola Fire and Fury: Inside the Trump White House il libro di cui tutti parlano che, in realtà, è un testo serio che rivela le paure, l’irascibilità, le ambizioni, le gaffe e tanti lati segreti di un anno di presidenza di Donald Trump. Scritto dal giornalista Michael Wolff, racconta com’è veramente andato il mandato del presidente Usa fino ad ora.E nel processo incappa in interessanti rivelazioni legate anche alla sua chioma. Oltre al riporto, ispirazione per gif e meme su Internet, è stata la tinta dei suoi capelli, detta blorange (crasi tra biondo e arancio), a fare da protagonista nel 2017. Difficile da definire anche dagli addetti ai lavori, il suo colore stinto è diventato uno dei dettagli più presi di mira ironicamente nel suo anno alla Casa Bianca. C’è chi l’ha chiamato golden egg, «uovo dorato», chi Tuscan surprise, «sorpresa toscana», chi, come Helen Mirren, Aperol Spritz, chi unsavory salmon ovvero «salmone insipido» e chi, come l’attrice Evan Rachel Wood, si è avventurata in spiegazioni dal folklore splatter paragonandolo a sick dog poo, cioè «cacca di cane malato». Nel gergo delle beauty addicted potrebbe essere il pumpkin spice red. La testa di Trump, nel libro […] di cui il New York Magazine ha pubblicato un estratto in anteprima, diventa così un indizio scherzoso dal quale emerge il temperamento nervoso e collerico del Presidente, che secondo l’autore, non aveva alcuna intenzione di diventarlo. A pronunciarsi sull’acconciatura e il colore di capelli di Trump è stata la figlia Ivanka. Pare che Ivanka abbia sempre trattato suo padre «con una dose di distacco, anche ironia, al punto da prenderlo in giro per il suo riporto», si legge. «Spesso descrivendo ad amici il procedimento per realizzarlo: la sua testa è come un piatto totalmente vuoto — diventato un’isola di calvizie, più piccola e contenuta dopo la chirurgia al cuoio capelluto (un intervento che si esegue per ridurre le zone con alopecia o colpite da importante caduta dei capelli, N.d.R.) —, circondato da un cerchio peloso nella parte anteriore e sui lati, da dove partono le lunghezze pettinate prima verso l’alto, per far incontrare le punte al centro, poi all’indietro, e infine fissate da una lacca. Il colore, ha puntualizzato con risvolto comico, è il risultato dell’applicazione di un prodotto che si chiama “Just for Men” — che più viene lasciato in posa più diventa scuro. L’impazienza di Trump è l’artefice del suo colore biondo arancio». In pratica il segreto del blorange, per intenderci blond-orange, di Trump sta nella sua irascibilità che lo conduce a non avere la pazienza sufficiente per far agire il prodotto abbastanza a lungo, come da istruzioni, per ottenere il colore promesso. Chi dice che la bellezza nulla ha a che fare con la psicologia?